Proprio a causa della sua lunghezza l’edizione britannica di A Storm of Swords nella sua versione paperback è stata spezzata in due parti, intitolate rispettivamente Steel and Snow e Blood and Gold. L’editore comunque ha scelto di non penalizzare troppo i suoi lettori pubblicando i due tomi a distanza di un paio di mesi l’uno dall’altro.
Esistono comunque diversi altri testi legati al mondo delle Cronache del ghiaccio e del fuoco. Il primo è Blood of the Dragon, vincitore anche di un Premio Hugo nel 1997 come miglior romanzo breve. Solo che non è esattamente un romanzo quanto un’estrapolazione da A Game of Thrones dei 10 capitoli dedicati a Daenerys.
Discorso analogo per Path of the Dragon, composto dai capitoli dedicati a Daenerys in A Storm of Swords.
Arms of Kraken, pubblicato poco tempo prima di A Feast for Crows, è dedicato invece alle Isole di Ferro e ai membri della casata Greyjoy ed è integralmente compreso nel quarto volume.
Nessuno di questi testi comunque, per quanto pubblicati autonomamente rispetto ai quattro romanzi, dice nulla che non sia contenuto in essi. Sono invece dei veri e propri racconti, ambientati un centinaio di anni prima rispetto agli eventi della saga, i testi con protagonista il cavaliere Dunk e il giovane Egg.
Al momento sono stati pubblicati The Hedge Knight, apparso nel 1998 nell’antologia Legends e successivamente in Dreamsongs, e The Sworn Sword, apparso in Legends 2 nel 2003. Un terzo racconto, The Mystery Knight, sarà compreso nell’antologia Warriors, prevista negli Stati Uniti per la prossima primavera.
La numerazione italiana è decisamente differente, visto che nelle edizioni Mondadori i primi due romanzi e il quarto sono stati suddivisi in due parti, e il terzo addirittura in tre.
A Game of Thrones è così composto da Il trono di spade e Il grande inverno, A Clash of Kings da Il regno dei lupi e La regina dei draghi, A Storm of Swords da Tempesta di spade, I fiumi della Guerra e Il portale delle tenebre e A Feast for Crows da Il dominio della regina e L’ombra della profezia.
Titoli spesso diversissimi da quelli originali, e la vicenda è ulteriormente complicata da un altro paio di fattori.
In previsione del lancio del sesto tomo la casa editrice aveva preparato del materiale promozionale e lo aveva inserito in volumi di altri autori, in modo da attirare meglio l’attenzione dei lettori. Solo che il titolo previsto inizialmente non era I fiumi della guerra ma Il popolo libero. Alla fine questo titolo non è stato utilizzato per nessun romanzo, ma la sua sola esistenza ha contribuito ad aumentare la confusione riguardante un presunto romanzo introvabile.
Così come può aumentare la confusione, se non altro quella relativa all’ordine di lettura, l’elenco contenuto nei romanzi stessi. Mentre le edizioni rilegate sotto la voce “Volumi già pubblicati” presentano la corretta sequenza, nella collana degli Oscar i titoli stessi sono inseriti in ordine alfabetico. Perciò, se qualcuno dovesse decidere di leggerli in quell’ordine, si troverebbe a leggere il sesto romanzo per primo, seguito nell’ordine dall’ottavo, dal secondo, dal settimo, dal terzo, dal primo (finalmente!), dal quarto, dal nono e infine dal quinto. Non proprio il modo migliore per capire e apprezzare una storia estremamente complessa, piena di doppi e tripli giochi e vissuta in prima persona con gli occhi di numerosissimi personaggi.
La collana Urania si inserisce in questa caotica realtà ricalcando, almeno fino al momento, la suddivisione britannica, e riprendendo i titoli originali. Sono così usciti Il gioco del trono, Lo scontro dei re e Tempesta di spade, quest’ultimo suddiviso in due parti. E anche se per le due metà del terzo romanzo non sono stati adottati i titoli dell’edizione UK, il numero dei volumi rimane lo stesso. Così se qualcuno si fosse fatto scappare una delle uscite in edicola e volesse rimediare in libreria dovrebbe fare molta attenzione a cosa comprare.
A completare il quadro d’insieme ci sono i racconti. Blood of the Dragon è stato tradotto come Sangue di drago ed è compreso nell’antologia I Premi Hugo 1995-1998 pubblicata dalla Casa editrice Nord, mentre né Path of the Dragon né Arms of Kraken sono arrivati da noi al di fuori dei romanzi di cui fanno parte.
Comunque, visto che Sangue di drago è parte integrante di A Game of Thrones, non è necessario cercare l’antologia per conoscere tutta la storia.
14 commenti
Aggiungi un commentoAnch'io ho letto solo Il cavaliere errante, ed è molto bello. Tieni presente che prima di lanciarsi nelle Cronache Martin era già famoso negli States sia per alcuni romanzi che per i suoi racconti, che gli erano valsi diversi premi. Quindi non ha alcun problema a scrivere qualcosa di più breve rispetto ai tomi delle Cronache.
Questo primo racconto - oltre a essere una bellissima avventura di un cavaliere - mostra alcuni eventi della casata Targaryen che fanno capire un po' meglio il suo albero genealogico. Fatti appena accennati nella saga qui sono trattati più ampiamente, perché sono elementi fondamentali della trama.
Da quel che ho letto, almeno il secondo racconto (probabilmenti pure il terzo, ma visto che è ancora inedito si sa ben poco) contiene altri elementi fontamentali per la storia dei Sette Regni.
Ottimo grazie ragazzi!!
L'ho acquistato on line e ora non vedo l'ora che mi arrivi!
In attesa che la HBO ci faccia sveli a noi il suo pilota, sarà un'ottima lettura!!
Il passato di Casa Targaryen è sempre un po' nebuloso, indi saperne un po' di più sarebbe perfetto!!
E grazie ancora Martina per aver fatto il punto della situazione editoriale di Martin. Articoli di questo tipo non fanno mai male, imho. ^_^
Quanto mi piacerebbe avere tra le mani Martin........
sì sicuramente un articolo ficcante e chiaro, che però ahinoi non da risposta al quesito centrale... quando cavolo martin darà l'ok alla pubblicazione del seguito di A feast for Crows? Quando la traduzione? Quando la pubblicazione? E poi saremo daccapo, mondadori farà al solito primal'edizione faiga, poi dopo sei mesi quella economica, ora non è che uno voglia fare sempre il tirchio, ma visto che ho nove volumi in un modo non mi voglio ritorvare con i nuovi fatti diversamente.
Insomma è un avero casino e Martin è lento peggio della quaresima, si per carità i suoi romanzi sono splendidi, il realismo è eccelso, la credibilità dei pg totale e i vari punti di vista rendono perfettamente lo scopo, però se continua così gli toccherà campare trecento anni prima di arrivare all'ultimo romanzo. Speriamo che non faccia la fine di della trilogia Millenium
Dalla lettura del suo blog, sappiamo che Martin ultimamente è stato impegnato fino al collo nella realizzazione dell'episodio pilota della futura serie TV basata sulle Cronache, sappiamo tutto sulle sorti dei Jets e dei Giants, le squadre di football di New York che Martin segue da tifoso... e sappiamo che quando avrà finito Dance of Dragons ce lo dirà.
Ma intanto chi è riuscito a tenere a mente la vicenda intricatissima? Io ormai mi sono quasi scordato anche chi è ancora vivo e chi intanto è morto...
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