Da Jacopo della Quercia a Donatello. Le Arti a Siena nel primo Rinascimento: questo il titolo della mostra che si terrà a Siena da marzo ad aprile, inaugurata da una conferenza stampa di presentazione il 17 febbraio a Roma.
Curatore dell’iniziativa è Max Seidel, direttore del Kunsthistorisches Institut di Firenze, le sedi scelte sono il Complesso museale Santa Maria della Scala, l’Opera Metropolitana e la Pinacoteca Nazionale.
Un progetto di grande rilevanza che ospiterà circa trecento opere tra dipinti, sculture, miniature, tessuti e oreficerie, attraverso i quali sarà possibile scorgere la realtà storica, culturale e sociale di un periodo che ha segnato la rinascita artistica in Italia e non solo, influenzando l’immaginario collettivo fino ai giorni nostri.
Saranno esposti, in particolare, una ventina di polittici ricostruiti per l'occasione, 22 restauri effettuati, 15 prestiti da collezionisti e dalle più prestigiose istituzioni museali del mondo, 10 saggi scritti dai massimi studiosi internazionali della materia.
Uno straordinario percorso espositivo che porterà il visitatore in 3 diversi ambienti tra i più suggestivi e inediti della città, come Santa Maria della Scala, uno dei primi esempi europei di xenodochio (ostello gratuito per pellegrini e forestieri) e ospedale:
“Una sintesi unica dove si confondono le immagini di civiltà etrusche, pellegrini stanchi, viandanti e malati, nobili signori, imperatori bizantini, bambini abbandonati e confratelli preganti. E sulle tracce di tante suggestioni si alternano monumentali ambienti, angusti corridoi, improvvisi e coloratissimi affreschi con storie di vita, oscure cripte, intrecci di gallerie scavate nel tufo e immensi spazi voltati a mattoni”
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