In una lunga intervista su Canmag.com, Anne Hathaway ha raccontato del suo lavoro nel ruolo della Regina Bianca sul set di Alice in Wonderland di Tim Burton. Già candidata all'Oscar nel 2008, la ventottenne attrice americana si conferma un'interprete sensibile e versatile, ma ancora di più una donna intelligente  dotata di opinioni precise sulla letteratura, l'opera di Lewis Carroll, e il cinema. Per chi fosse interessato all'intervista completa, il link è tra le fonti in fondo all'articolo. 

Alla domanda se l'Alice di Tim Burton sia l'adattamento del libro omonimo di Lewis Carroll, la Hathaway ha risposto: "Il film è Alice nel Paese delle Meraviglie 10 anni dopo. La storia non è la stessa. Mentre mi preparavo per il ruolo ho riletto il libro, e ho notato che per buona parte del racconto la protagonista cerca di capire la propria identità per eliminazione; [...] Nell'Alice di Tim Burton questo processo non avviene, e la ricerca di identità di Alice segue un percorso diverso. [...] Per me il libro racconta di un'Alice che esplora la propria capacità di immaginazione, mentre il film parla di un'Alice alla ricerca della sua anima".

Ancora oggi il libro di Carroll è un classico. Sul perché Anne Hathaway ha un'opinione precisa: "Credo che, per essere grande, un libro abbia bisogno di qualcosa di universalmente specifico. Non ho letto i libri su Alice da bambina ma più avanti, quando ero al college: ero appassionata di Nabokov, e lui era piuttosto appassionato di Carroll, quindi mi sembrò una buona idea. Il risultato è che li ho letti dalla prospettiva di una ragazza che diventava donna, e mi ci sono davvero ritrovata; l'impressione di non essere mai della grandezza giusta, che basti bere qualcosa per sentirti più piccola, o mangiare per sentirti più grande. Ricordo che mi colpì perché era qualcosa che potevo capire. In superficie è tutto piuttosto luminoso e fantastico, ma in realtà tocca un livello più profondo, parla delle nostre paure, delle nostre insicurezze, del modo in cui ci relazionamo con il mondo. E nel Paese delle Meraviglie, il mondo è iper-emotivo, e non ha alcun senso. [...] Come ho detto, quando hai qualcosa di tanto universale da essere una coinvolgente storia rivolta a tutti, ma anche di abbastanza specifico che ti ci puoi riconoscere, e che si leghi a un momento preciso della tua vita... Non sorprende che ancora oggi il libro continui a essere letto".

Il personaggio della Regina Bianca è uno dei più imprevedibili del film. Innanzitutto la sua stessa presenza è una sopresa, visto che originalmente compare solo in Attraverso lo specchio, il secondo libro che Carroll dedica ad Alice. Burton l'ha voluta in questa sua rilettura insieme alla sorella Regina Rossa, interpretata da Helena Bonham Carter, e l'ha privata della sua corona. La Regina Bianca è diafana, delicata, apparentemente innocente, ma è attratta dall'oscurità quanto la sorella. A differenza di lei, però, ne ha paura, e fa di tutto per fermarsi. 

Ancora la Hathaway: "Adoro il mio personaggio, amo il fatto che apparentemente sembri la voce della ragione. A vederla penseresti che sia una buona sovrana, ma non è obbligata a esserlo. Un'idea con cui ho giocato molto è che non tutto ciò che è bello nel paese delle meraviglie sia positivo anche nel mondo reale".