La quarta di copertina:
Elementi di psicopedagogia nell’antica scuola di Hogwarts - Harry Potter e la magia dell’educazione è un libro fresco e scorrevole che permette di comprendere interamente la saggezza delle fiabe che, da Chesterton a George MacDonald, da Lewis a Tolkien, è stata trasmessa anche alla Rowling.
Negli ultimi anni, infatti, il genere fantasy si è imposto in maniera notevole all’attenzione del pubblico degli adolescenti, Tolkien e Lewis in testa e ovviamente il 'fenomeno Harry Potter'. E’ quindi utile interrogarsi sul ruolo pedagogico che le opere di fantasy rivestono nella crescita dei ragazzi; in primo luogo si può affermare che le favole assolvono una funzione di insegnamento morale ed etico e lo fanno senza mai essere esplicite, ma alludendo e divertendo. Dietro le avventure mirabolanti dei vari personaggi si intravede una visione antropologica dell’autrice, che descrive il contesto del mondo attuale portando il lettore da una visione di uomo individualista verso una visione di uomo guidato da valori morali, quali la scelta del bene, il dono, il sacrificio, l’amicizia, l’amore.
Questo breve saggio visita i territori della fantasia di Hogwarts con il cuore e con la mente, facendone gustare al lettore timori e perplessità e aiutandoci a comprenderla interamente.
Prefazione di Paolo Gulisano.
L'autore:
Antonio Carriero (1988) è seminarista e studente di teologia presso la Facoltà Teologica Pugliese (Istituto Regina Apuliae di Molfetta). E' giornalista e romanziere del periodico per ragazzi Mondo Erre, dove ha anche firmato il romanzo fantasy a puntate, Il mitico Ignatius.
Tra i suoi personali interessi letterari il fantasy ha sicuramente un posto rilevante.
Indice:
Prefazione (a cura di Paolo Gulisano)
1. Ex-ducere, un nuovo incantesimo?
2. Il romanzo a più dimensioni
3. Harry in latino e greco: l’antico rivive ancora!
4. Hogwarts, scuola delle pari opportunità
5. Il Quidditch
6. Il Preside e don Bosco: due metodi in comune
7. Dolores Umbridge, ordine e potere
8. Severus Piton, l’insegnante bisbetico
9. Il senso critico a scuola
10. Draco Malfoy e la leadership
11. Il mutuo insegnamento
12. La lezione dello Specchio delle Brame
13. Verso una prospettiva teologica
Dettagli:
Editore: Il Cerchio (collana Fantasia)
ISBN: 9788884742285
Pagine: 80 - € 10.00
115 commenti
Aggiungi un commentoC'è anche da sottolineare che di due capitoli abbiamo degli estratti (più probabilmente il 90% degli stessi), ovvero gli articoli pubblicati su FM dall'autore. Due concentrati di banalità e forzature.
Ohdrein, in riferimento alla discussione sui vampiri (magari poi la riprendo di là) io non credo che la Meyer volesse proporre come positivo un modello negativo (che poi, se anche avesse proposto un messaggio avrebbe cmq avuto addosso una fetta di detrattori perché ci son quelli che stortano il naso di fronte a qualsiasi messaggio etico). E che in fondo tanto negativo non è, visto che rinnega la propria natura e fa una scelta etica di non uccidere umani. Credo che volesse semplicemente ribaltare un cliché per avere una storia un po' diversa. Anche se poi è diversa fino a un certo punto, visto che non è certo la prima che narrare di un vampiro buono.
Dunque che Twilight non abbia guizzi particolari, né stilistici né narrativi siam d'accordo, ma ho l'impressione che si faccia eccessiva dietrologia sui suoi intenti e sui personaggi. Ho letto per es. un articolo secondo cui Edward sarebbe uno stalker, una tesi da morir dal ridere: ammetto che sia un po' troppo appiccicoso (ma anche nella vita c'è chi ama la gente appiccicosa e simbiotica) ma da qui a integrare il profilo dello stalker ci passa l'oceano.
Quanto all'amore di Twlight, ho visto che tu contesti la portata. IMO la portata ci sta, ci sono amori fortissimi, che sembrano un romanzo, anche nella vita. Quello che manca, piuttosto, è la costruzione credibile di questo rapporto. I due si innamorano perdutamente senza alcun motivo. Una cosa che succede solo nelle fiabe, immagino per motivi di semplificazione rispetto al target i riferimento e di brevità delle stesse, ma che in un romanzo, anche se di un genere che è figlio della fiaba, fa senz'altro arricciare il naso.
Zweilawyer: considerato il numero dei capitoli rapportati al numero di pagine, dubito che gli articoli apparsi su FM rispecchino i relativi capitoli (gli articoli saranno si e no due pagine...). E' roba che va bene appunto per un articolo, ma per un libro c'è sicuramente bisogno di approfondire molte delle affermazioni che vengono fatte in quella sede. Forzature cmq non ne ho viste.
Meglio continuare là: la discussione è interessante e si può ampliare (e poi saremmo in tema, qua stiamo uscenda dai binari )
Infatti credo che quanto abbia fatto sia stata una cosa involontaria; e non volendo ha mostrato uno specchio della nostra epoca.
Comunque il confine tra lo stalker e l'innamorato è davvero sottile: volendo si può ritenere ogni innamorato uno stalker, data l'intensità delle emozioni che si vivono, ma sarebbe un errore. Un innamorato cerca di vedere il soggetto dei suoi sentimenti quanto più possibile, perchè in quei momenti è il centro della sua esistenza, ma non perseguita, non arriverebbe a far del male fisico o psicologico a chi tiene così tanto.
Meglio continuare da un'altra parte: mi sta prendendo la mano e siamo fuori tema
ok, copio l'intervento di là
Ciao, complimenti a tutti per i commenti!
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