Non vi è alcun bisogno di essere nati negli Usa o in un paese di lingua inglese per scrivere degli ottimi romanzi fantasy. Lo dimostra la scrittrice Francesca Angelinelli con il suo romanzo Kizu no Kuma in libreria in questi giorni da Casini Editore.
Questo romanzo che ha come sottotitolo La cicatrice dell’orso è il primo volume che inaugura la serie Ryukoku Monogatari.
Francesca Angelinelli è al suo quinto libro pubblicato e rivela chiaramente una sua preferenza per le avventure fantasy che si svolgono in un paese da lei inventato, l’Impero Si-Hai-Pai che è il risultato di una miscela ben riuscita tra Cina e Giappone.
I romanzi della serie, sono autoconclusivi e in alcuni si narra di una misteriosa società di donne, le Cucitrici Assassine.
Tutto ha inizio quando al giovane guerriero di nome Gaiko viene uccisa la sorella, ed egli, impazzito dal dolore, compie per vendetta una terribile strage. Ne consegue che deve fuggire e dopo essersi rifugiato lontano dalla capitale, presso un monaco incontra Mai-mai.
L’incontro con questa appartenente alle Cucitrici cambierà per sempre la sua vita.
Un brano:
<<..... Tetsu lo aggredì con fendenti rapidi, ma imprecisi, e i due iniziarono una danza mortale attorno a un cerchio immaginario, in cui nessuno riusciva a portare a segno il colpo letale, ma dove la spada e il bastone si intrecciavano e si colpivano con inaudita violenza. Poi Tetsu abbassò la lama e preparò un colpo dal basso, Gaiko alzò il bastone e lo calò sul nemico...>>
L’autrice:
Francesca Angelinelli è nata a Busto Arsizio (Va) nel 1982. Ha cominciato a scrivere fin da giovanissima, concentrandosi soprattutto sulla narrativa fantastica. Nel 2007 pubblica i fantasy orientali Chariza. Il soffio del vento e Chariza. Il drago bianco (Runde Taarn). I due romanzi, che in origine erano un tutt’uno (divisi per esigenze editoriali), raccontano la storia di una donna, di una guerriera, afflitta da una maledizione che l’ha resa avida e che interferisce nella sua vita affettiva. Chariza è una donna dura, resa cinica dalla vita, dal tradimento subito e dal desiderio di vendetta, ma in realtà è una persona molto fragile, che cerca il suo posto nel mondo e che anela a costruire rapporti e legami sinceri. Un’altra particolarità di questi romanzi è l’ambientazione che si ispira al medioevo dell’estremo oriente, un mondo prettamente maschile in cui Chariza deve destreggiarsi.
Nel 2009 vengono invece pubblicati il fantasy eroico Valaeria (Runde Taarn) che vede ancora una volta una donna al centro delle vicende narrate, anche se questa volta l’ambientazione sarà ispirata alla Roma tardo antica e successivamente il paranormal romance Werewolf (Linee Infinite). Vincitrice della seconda edizione del "Premio di Narrativa Fantastica - Altri Mondi" con la raccolta orientale Racconti di viaggio del monaco Kyoshi (Montag, 2010), torna al fantasy orientale con questo volume che inaugura la serie Ryukoku Monogatari.
La “quarta”:
Gaiko, giovane guerriero dell'Impero Si-hai-pai, ha un futuro brillante di fronte a sé. Ma l'assassinio della sorella Karui sconvolge la sua esistenza. Spinto dal desiderio di vendetta, Gaiko compie una strage. Non sa di essere stato una pedina in un gioco di potere più grande di lui. Il suo mondo è in frantumi e, costretto alla fuga, rischia di perdere se stesso, oltre a tutto ciò che deve abbandonare a Hoh-ma, Capitale dell'Impero. Ma in un tempio, abitato dal misterioso monaco Yurei, Gaiko inizia la riabilitazione fisica e spirituale. Qui incontra anche una donna, Mai-mai, che lo costringerà a confrontarsi con le sue colpe e il suo passato.
13 commenti
Aggiungi un commento"Visti i tempi che corrono"... intendi tempi di vampiri e affini?
L'ambientazione mi attrae, e il fatto che sia autoconclusivo ancor di più, credo che lo leggerò presto.
Congratulazioni, per il ritorno sugli scaffali (si dice anche in questi casi? :roll. Insomma, complimenti!
Ciao
Barbara Gisolo
Ciao Barbara!!! E Grazie!
Sì, anche io sono una fan dei volumi autoconclusivi. Infatti come dico sempre "è una serie di tre, ma non una trilogia", perchè se uno vuole fermarsi al primo volume può farlo, inizia e finisce. così come, se uno poi leggerà il prossimo, ma non avrà letto questo, capirà ugualmente.
Intendevo dire che ormai pare che si scrivano solo trilogie (quando va bene ) fantasy, mentre usare la stessa ambientazione per storie differenti vuol dire:
1-un certo coraggio da parte dell'autore
2-l'ambientazione in se stessa o funziona già bene, oppure viene sviluppata, magari ampliandola (pensiero che deriva dalla deformazione professionale di un vecchio master di gdr, credo )
Ah, sì. Beh, è collaudata come ambientazione sia con gli editi (Chariza) sia con altre cose inedite. Diciamo che è un bel progetto, di ampio respiro, in cui trovano spazio diverse cose
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