La fiera letteraria All’Era dei Libri di San Vincenzo (Li) è alla sua terza edizione (20 – 21 marzo 2010) e anche quest’anno prevede numerose iniziative culturali correlate.
Tra queste, giovedì 18 marzo si è tenuta, presso le scuole medie dell’Istituto Comprensivo Gianni Rodari, la presentazione di un libro sui fumetti: Foing – Storie di Paperi di Paolo Gentili.
Una volta tanto non si parla di manga ma viene proposto e raccontato ai giovanissimi un fumettista che una certa fascia di pubblico adulto ha amato moltissimo: Carl Barks, l’ideatore di Paperopoli e della famiglia dei Paperi della Walt Disney nella veste che tutti conoscono.
L’opera di Paolo Gentili – pubblicata da Il Foglio Letterario Edizioni – racconta il mondo creato dal famoso cartoonist nell’arco di vari decenni e i personaggi indimenticabili che lo popolano: Paperino, trasformato in un vero e proprio eroe – anti eroe a tutto tondo, i tre nipotini, Paperon de’ Paperoni con il suo Deposito e l’amatissima Numero Uno, nonché tutta la “famiglia” dei paperi e dei loro acerrimi avversari, come la Banda Bassotti e Amelia la Strega che Ammalia.
“L’uomo dei Paperi” non ha mai fatto direttamente parte dello staff Disney come cartoonist e ha realizzato la prima storia, Donald finds Pirates' gold, insieme a Jack Hannah (in quegli anni in forza alla Disney) dando vita in circa venticinque anni di lavoro a quasi settecento fumetti.
Molti di essi rimangono ancora oggi esempi tipici del senso satirico e della capacità di analisi psicologica che contraddistinguono i suoi personaggi e le sue storie.
Barks considerava il 1949 il suo anno migliore, ma riprendendo una sua affermazione, la storia a lui più cara da un punto di vista sentimentale fu Donald Duck in Old California (Paperino nel tempo che fu, 1951) ambientata nelle vecchie ghost town del West, mentre quella maggiormente amata dai lettori risulta essere The Price of Fame (Paperino e il Fischiofono, 1954) seguita da A Christmas for Shacktown (Zio Paperone e il ventino fatale, 1952).
Dalla quarta di copertina:
Scavatrici giocattolo, ventini fatali, città perdute, pepite d’oro grosse come uova, nipoti pestiferi e paperi sfortunati! Ma anche viaggi al polo, zombie e riti voodoo, clessidre magiche, ammaestratori di serpenti e scatole pensanti, tutto in ‘Old California style’! Il mondo di Carl Barks, il genio dei paperi, riassunto in un libro che prova a raccontarlo fuori dai soliti schemi, evocando le emozioni e le nostalgie che le leggendarie storie del periodo d’oro (1948-1955) del maestro dell’Oregon hanno suscitato, da sempre, nei lettori. Un libro che celebra, insieme alle umanissime vicende dei paperi, una profonda passione per quei fumetti e quei personaggi straordinari, divenuti ormai, quasi a nostra insaputa, caratteri indelebili nell’immaginario degli uomini e delle donne di oggi. Nel tentativo di porli definitivamente a fianco dei grandi della letteratura di tutti i tempi.
12 commenti
Aggiungi un commentoSi', si', Gongoro... uno zombie mandato da una tribu' africana credo per punire zio Paperone, ma che poi si rivelava un bonaccione.
(Ho quasi tutte le storie di Barks nella mia collezione di zio Paperone).
A proposito di storie non del tutto per bambini... il nostro Barks era anche un bel maliziosetto... in alcune storie in cui incrociava gli animaletti antropomorfi con umani o pseudo tali (al massimo alcuni avevano un curioso naso tondo nero tipo cagnolino) disegna delle donnine d'epoca parecchio sensuali. Specie nelle storie di spie.
E a proposito di denuncia sociale... se non erro la posizione abbracciata in queste storie e' di non ignorare la poverta', ma suggerire un approccio caritatevole. Chi ha di piu' deve donare, insomma: i dettami della carita' cristiana e del filantropismo, tipici di tanti milionari americani anche attuali.
Ben diverso e' l'approccio solidale, che vorrebbe cambiare la societa' o almeno partire dal principio di uguaglianza degli esseri umani.
Se e' quella che ricordo io, si gettava da un ponte. Se no e' un altro caso simile.
Ma tanto quelli son russi, non contano. Teniamo presente che si era in piena guerra fredda. Almeno credo: non vorrei dire castronerie sulle date.
Altro aspetto tipico di Barks era la critica ai "capelloni", ai movimenti di protesta, all'arte moderna considerata una schifezza. Posizioni tipiche del classico americano conservatore.
Esatto. Che competenza!
Quanto al resto, hai perfettamente ragione. La prima storia da citare e' Paperino e la pedagogia, piena di velenose boutade contro le teorie, allora in piena diffusione, del dr. Benjamin Spock.
Rispetto all'Arte Moderna, il Bicasso Rosa di una delle ultime storie e', in originale, Pink Facasso quindi, nonostante la storpiatura, un chiaro e piuttosto volgare riferimento a una presa per... in giro.
Per quel che riguarda la moda della meta' anni '60, beh... Paperino e la leggenda dell'albatro, ultima storia ufficiale di Barks, attraverso l'incredibile trasformazione di Donald, Daisy e Gladstone, : parla da sola.
"oh, come sono sfortunato... con il mio arco l'albatro ho centrato..."
Che era poi una freccia a ventosa.
Una delle storie piu' divertenti, per me, e' quella di Paperino e gli incubi.
Riesce a guarire dai suoi sogni spaventosi proprio quando si materializza nella realta' la paura piu' grande: essere invitato a parlare al club dell'uncinetto!
E quella dell'elmo vichingo, con un esempio perfetto di avvocato opportunista (ricorda qualcuno dei nostri giorni... ) che parla in latinorum...
Ma ora devo smetterla, se no su questo argomento non la finisco piu'. In famiglia sappiamo tutte le storie a memoria e ogni tanto le citiamo.
Ma guarda un po', non mi sento piu' solo...
OT Anche la signorina che compie gli anni (penso parecchi di meno) il mio stesso giorno?
Io ho anche (in tedesco ) la mitica storia inedita in Italia, almeno fino a qualche tempo fa, che e' poi un remake ambientato nei mari del sud di Paperino nella terra dgli Indiani Pigmei. Secondo alcuni e' la vera 'ultima' storia di Barks.
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