... Come ogni ombra ha un corpo che la genera, così ogni parola è il ricordo di un oggetto o di una passione, ogni nome un grido lanciato in un pozzo: non appena lo si ascolta, suscita in noi un’eco.
Così inizia Il Mangianomi, il romanzo di Giovanni De Feo (romano, classe 1973, sceneggiatore e insegnante), da poco pubblicato da Salani - ma già edito nel 2002 da E/O in una versione ridotta.
Una creatura misteriosa sta attaccando il Ducato di Acquaviva, uccidendone gli abitanti e distruggendone le città e i palazzi. Di lei si sa solo che non ruba alle sue vittime la vita ma la memoria e il ricordo delle proprie origini, ragion per cui il popolo l'ha battezzata il Mangianomi. L'incarico di trovare e fermare il mostro viene assegnato al cacciatore Magubalik.
La storia di De Feo somiglia a un sistema di scatole cinesi, in cui ogni evento contiene direttamente le basi per gli sviluppi successivi; non a caso il romanzo è suddiviso internamente in due libri distinti, legati l'uno all'altro dalla figura del cacciatore Magubalik, attorno al quale si intrecciano le storie distinte di personaggi che passano sulle pagine in un balletto ben orchestrato. La narrazione non cerca un respiro epico, non si svolge tra paesaggi maestosi e leggendari ma dentro la testa e l'animo dei suoi protagonisti, così umani e imperfetti, che si muovono faticosamente attraverso Selve e paesaggi aspri. Anche l'ambientazione italiana - un'Italia che oscilla tra il verosimile e l'immaginato - è una componente del fascino della storia, rendendola familiare e riconoscibile.
E' bello, Il Mangianomi. E' un romanzo poco classificabile, che sfugge alle facili etichette del genere. Non a caso in copertina viene definito, per la pura necessità di identificare i libri, un "horror fiabesco", ma se i colori cupi dell'horror sono una caratteristica importante della storia, questa è soprattutto un racconto fantastico in senso lato; una storia di eroi meschini e di reietti capaci di inaspettato eroismo, una storia d'amore e soprattutto di ricerca di identità personale. Un tema ambizioso, che l'autore tratta con mano sicura e con un linguaggio diretto ed efficace.
19 commenti
Aggiungi un commentoIl Mangianomi é uno dei libri più belli che io abbia letto.Raffinato,ingegnoso,brillante.
Un libro fantastico davvero.
Un po strano per i miei gusti (perchè il falco succhia il sangue della duchessina?) però devo ammettere che certe scene rimangono impresse, come il pezzo della strega (anzi, stria).
Ancora più strano: come fa un falco a succhiare?
Dilania, non succhia!
C'è un ' articolo-intervista sul Mangianomi a tempostretto punto it.
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