In questi giorni nelle librerie italiane Anime e Corpi, thriller dell’autore spagnolo Javier Azpeitia, edito da Alacrán.

Un thriller insolito, con elementi fantastici, e un autore già vincitore del premio Hammet per il miglior noir. Un viaggio alla ricerca della propria identità dove ogni giorno l’anima si ritrova in un corpo diverso e una sola cosa rimane costante: uno spietato omicidio.

Ambientato nel popolare quartiere “La Latina” di Madrid, dove l’autore è nato e cresciuto, il romanzo ha come protagonista un uomo la cui anima vaga di corpo in corpo fino a rendersi conto che le persone in cui si incarna sono tutte implicate nello stesso terribile evento, un efferato delitto di cui pian piano arriverà a conoscere tutto: l’assassino, l’arma omicida, il giorno e l’ora. Tutto, tranne la vittima.

Anno 2007, mese di maggio, giorno 16, mercoledì: in una Madrid sventrata dai lavori stradali e dilaniata dagli attacchi terroristici, con gli abitanti in preda al panico per l’influenza aviaria, il protagonista e narratore della storia si risveglia senza sapere chi è. Scoprirà, guardandosi allo specchio, un uomo bruno, dal mento spigoloso e gli occhi sfuggenti, un uomo stanco e insondabile, esperto di pietre preziose… Gioielliere o ricettatore? Il giorno dopo, una camera d’ospedale. Questa volta, al risveglio, a guardarlo stupito dallo specchio è il volto di una giovane, pallida con i capelli lisci, arruffati e tinti di rosso. Una bella ragazza con un dito appena amputato… Terzo giorno, un piccolo ufficio, ammucchiati sul tavolo carte, cartellette, raccoglitori. E nello specchio un volto terribilmente familiare: il poliziotto torvo che ha puntato la pistola alla tempia del gioielliere-ricettatore e mozzato il dito di Mari Meruane.

E così, vagando di corpo in corpo alla ricerca della propria identità, il protagonista cercherà di evitare che si compia il delitto.

Fulcro del nuovo romanzo di Azpeitia, che non di rado si tinge di sfumature filosofiche, è la possibilità di diventare una persona diversa ogni giorno e di sperimentare la vita nei panni dell’altro. Premio Hammet 1996 per il miglior romanzo noir (con Hypnos, da cui è stato tratto un film diretto da David Carreras), Javier Azpeitia ha riconosciuto come fonte di ispirazione per questo suo romanzo, il romanzo Il giardino dei sette crepuscoli di Miquel de Palol e come “eterna ispirazione” l'opera La vita è sogno di Pedro Calderón de la Barca.

L'autore

Javier Azpeitia è nato a Madrid nel 1962. In Spagna ha pubblicato quattro romanzi: Mesalina (1989), Quevedo (1990), Hypnos (1996, vincitore del Premio Hammett) e Ariadna en Naxos (2002). Inoltre ha curato un’antologia tematica di poesie di Góngora, Lope de Vega e Quevedo (Poesía barroca, 1996), un’edizione di La vida es sueño (1997) e un’antologia del Flos Sanctorum di Pedro de Ribadeneyra (Vidas de santos, 2000). Le sue opere sono state tradotte in francese, greco e russo.