La figura della strega nelle origini greco-latine è l’oggetto dell’indagine condotta da Laura Cherubini in questo saggio edito da UTET Libreria nel febbraio 2010 e intitolato Strix - La strega nella cultura romana.

Strix, Strigae, Volaticas sono alcuni dei nomi utilizzati per un archetipo che non ha mai abbandonato tradizioni e culture anche distanti fra loro.

Il libro, costruito sulla doppia via dell’analisi filologica e della ricerca antropologica, si sofferma sulla soprannaturale antenata della Strega e su alcune delle sue caratteristiche: divoratrice di bambini, rapace creatura notturna che stride, inganna, confonde e corrompe, in virtù del suo legame stretto con la figura dell’Arpia.

L’autrice Laura Cherubini lavora presso il Centro Antropologia e Mondo Antico dell’Università di Siena. Si occupa di mito, magia e credenze popolari nell’antichità greca e romana. 

Dalla quarta di copertina:

Protagonista di racconti popolari, testi canonici e documenti d'archivio, la figura della strega costituisce una presenza costante della cultura occidentale. Storici ed antropologi ne hanno esaminato prerogative e occasioni, fra sabba, voli notturni e metamorfosi animalesche, ricostruendo credenze che hanno attraversato la tradizione europea medioevale e moderna.

Le streghe, tuttavia, esistevano già. E dietro le maliarde di quei secoli si staglia il profilo dell'impressionante antenata che, in alcune lingue romanze, ha passato loro il proprio nome. Si tratta della strix, creatura soprannaturale dell'immaginario romano a metà fra l'uccello rapace avido del sangue dei neonati e la donna malefica capace di assumerne nottetempo la forma.

Ma cosa è, davvero, la strix antica, e quali sono i significati culturali trasmessi attraverso questa figura? In che modo i Romani hanno messo a punto la propria idea di strega, passandola in parte alla tradizione successiva? Se ne occupa questo libro, costruito sulla doppia via dell'analisi filologica e della ricerca antropologica.

Procedendo attraverso una serie di testimonianze che va dalle fonti antiche al folklore moderno, il saggio indaga l'immagine romana della strega soffermandosi sull'analisi di singoli aspetti della sua identità: dalla vorace passione per i piccoli alla capacità di invertire l'ordine delle cose, dalle attitudini ingannatrici alla capacità temibile di "sapere di più".