Il 21 aprile 2010, presso la Libreria Seeber Melbookstore - in Via de’ Cerretani 16R, Firenze - verrà presentato il romanzo Fantasy L’Ira del Cielo di Stefano Procopio, edito da Sassoscritto Editore.
Interverranno l’editore, Rita Funes, ed Enrico Nistri; sarà presente l’autore, il giovanissimo scrittore esordiente Stefano Procopio, ventunenne studente del Dams di Bologna.
La sinossi:
L’ira del cielo si presenta anche come un romanzo di formazione.
I protagonisti della narrazione sono infatti tre adolescenti, impegnati in un lungo e avventuroso viaggio nei continenti alla ricerca dell’assassino del loro padre adottivo, ma anche di se stessi, dei propri limiti, del proprio rapporto col mondo. A loro si aggiunge una ragazza, nipote dello scomparso, con la quale i tre stabiliscono un rapporto conflittuale, tipico dell’età, che li aiuta a conoscere meglio anche se stessi.
Romanzo di formazione, L’ira del cielo lo è non solo per i protagonisti, ma anche per l’autore. Procopio, infatti, ha dichiarato di aver cominciato a concepire a nove anni questo libro, che è cresciuto con lui fino a divenire la sua opera prima.
L'autore:
Stefano Procopio, nato a Firenze il 19 luglio 1989, è cresciuto a Sesto Fiorentino. Dopo accurata analisi delle scuole superiori di Firenze e provincia, ha frequentato il liceo scientifico di Sesto Fiorentino, l'unico che all'epoca iniziasse le lezioni alle otto e mezzo anziché alle otto. È attualmente iscritto al Dams di Bologna, dove vive, salvo qualche riapparizione a casa se gli orari dei corsi coincidono con quelli dei treni interregionali per Sesto (via Prato). Sogna di diventare scrittore/sceneggiatore/regista.
Stefano Procopio, L’Ira del Cielo
Sassoscritto Editore - Collana Ametista
pp. 320, € 16,00
ISBN:9788888789842
55 commenti
Aggiungi un commentoGrazie per la risposta. Ora è chiaro che si è trattato di pubblicazione a pagamento.
Questo a me non cambia nulla, sottolineo: se un testo m'incuriosisce, cerco di leggerlo (iniziare a leggerlo, come succede a qualsiasi romanzo che mi passi per le mani, anche del più illustre degli autori). Pubblicato a pagamento o meno.
Ho letto testi pubblicati a pagamento decisamente migliori di altri che, invece, non lo erano (e anche editi da case editrici piuttosto grosse). Il mio stesso esordio non credo fosse questo evento (come molti sanno), pur non avendo sborsato un solo euro.
Ciò detto, concordo con quanto ti è stato risposto, a parte in una cosa: non credo che l'aver pubblicato a pagamento possa fare una grande differenza in negativo, di fronte a editori che non chiedono contributo. Se il testo proposto è davvero buono, un editore che investe su di te lo trovi (poi, buono significa non soltanto di qualità, ma che abbia anche mercato: questo lo sappiamo, vero? Le seghe mentali che piacciono soltanto all'autore non possono trovare alleati nell'editoria seria, per ovvi motivi). Quindi, in tutta sincerità, comunque ti andrà questa esperienza (ti auguro il meglio), non mi farei demoralizzare. Sei giovane e avrai sicuramente altre possibilità, se saprai darti da fare sul serio.
A pagina quattro della discussione dedicata alla mia creatura non posso far altro che accogliere tutte queste opinioni, che certo provengono da persone che hanno più esperienza della mia, e vedere come si evolve la faccenda. Io sono comunque ottimista: se fallisco, ci riprovo. E' la regola.
Comunque vi ringrazio per non avermi aggredito. Cosa che temevo, dico la verità (purtroppo spesso vola l'insulto facile approfittando del monitor come nascondiglio). A questo punto prendo congedo e spero che, in un modo o nell'altro, presto o tardi, sentirete ancora parlare di me.
E' questo il piglio giusto
Si discute apertamente e ci si confronta; certo c'è anche il rischio di incorrere in individui come dici tu, ma dipende anche come ci si pone. Il tuo modo è stato quello giusto, quindi difficile aggredire chi si pone con rispetto
In bocca al lupo!
Direi che è andata bene.
Se metterò qualcosa da parte lo leggerò
E perché mai? Cosa ci avresti perso, a parte qualche euro e un po' di tempo? Al massimo ti saresti beccato qualche rifiuto, ma vale sempre la pena osare
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