Gli astronomi di Tradate, già noti in tutto il mondo scientifico per le loro scoperte e per le foto di Marte (ora negli archivi della Nasa), scoprono una stella in più. No, niente pesci, anche se la notizia risale al primo di aprile. Dovrebbe trattarsi di una supernova, cioè la morte di una stella, un'esplosione in grado di rilasciare così tanta energia da rendere la neonata più brillante di un'intera galassia.

Ufficializzata a livello mondiale il 4 aprile, la scoperta è merito di Federico Mancini, socio emerito del gruppo e insegnate in un Istituto tecnico di Magenta, e Roberto Crippa, vice-presidente. Nella notte tra l’1-2 aprile, vicino al nucleo della galassia NGC 3465, situata a 400 milioni di anni luce nel Drago, ecco la luccicante sorpresona. Conferma arrivata il 3 aprile, con la nuova star dei cieli ripresa da Roberto Crippa e F. Fumagalli, al telescopio di Saint Bartelèmy, in Val d’Aosta. Alla stella è stata attribuita la sigla SN 2004 bc. Potrebbe trattarsi di una supernova di tipo "Ia", beccata cioè proprio nel momento in cui ha brillato di più.