L'albo di cui parliamo è l'adattamento a fumetti del primo film su Iron Man, edito dalla Marvel nel marzo di quest'anno, come viatico e prologo al secondo film.
La Marvel ha una lunga tradizione nel campo degli adattamenti fumettistici da film. Prima ancora dell'approdo nelle sale cinematografiche dei suoi personaggi, ha prodotto in passato pregevoli versioni cartacee di film di successo. Si pensi per esempio alla versione di Jack Kirby di 2001 Odissea Nello Spazio, ai film della trilogia originale di Star Wars, ma anche film di James Bond, per arrivare ai recenti adattamenti dei film sui Transfomers, l'elenco sarebbe lungo e meriterebbe un articolo di approfondimento che spieghi nei dettagli il processo produttivo di simili prodotti.
In sintesi: sulla base delle sceneggiatura, il marketing commissiona vari prodotti per coadiuvare il lancio di quei film che ben si prestano a operazioni che vedono i negozi invasi di pupazzi, tazze da tè, poster, patatine, videogiochi e altri prodotti. Tra questi ci sono anche le novelization, ossia i romanzi tratti dalle sceneggiature, e gli adattamenti a fumetti, sempre basati sulla sceneggiatura del film.
Poiché in fondo la sceneggiatura di un film è un progetto che tende a modificarsi in itinere, capita che tra i film e i prodotti derivati ci siano sostanziali differenze. Scene e personaggi in più per esempio. Capita anche che il team creativo del fumetto o del romanzo apportino modifiche perché talune scene non funzionerebbero sul loro media. Da un lato questi prodotti si rivolgono a fan collezionisti, ma dall'altro cercano di portare lo spettatore del cinema verso altri media.
Nel caso dei supereroi assistiamo a un curioso corto circuito. Personaggi concepiti per il fumetto, approdano al cinema, e poi ritornano modificati al media originale.
Il fan di vecchia data dei fumetti sa che i film traggono ispirazione dai personaggio da loro amato, ma contengono sostanziali differenze, mentre gli spettatori cinematografici se vanno a reperire gli albi originali rischiano la confusione, trovandosi davanti a personaggi diversi persino nell'aspetto. Uno casi più eclatanti è il Nick Fury dei film, afroamericano, che non ha riscontro nei fumetti Marvel della continuity ufficiale, ma fa riferimento a quello dell'Universo Ultimate.
E' quello che per esempio è successo anche in precedenti adattamenti di Marvel-Film, penso a quelli su Spider-Man o Daredevil, dove i personaggi erano ritratti con le fattezze degli attori.
La scelta di Sean Chen, disegnatore della miniserie di due albi di cui parlo oggi, raccolta da Panini Comics in un solo albo di 48 pagine, è stata diversa.
Il suo Tony Stark non è modellato sulle fattezze di Robert Downey Jr., ma è rispettoso dell'iconografia fumettistica. D'altra parte Chen ha disegnato per ben tre anni le storie del personaggio. Ma anche gli altri comprimari non assomigliano a quelli del film. Il risultato è professionalmente ben realizzato e non manca di spettacolarità nelle scene d'azione, tenuto conto delle ovvie differenze con le analoghe scene cinematografiche.
Quella che risulta compressa, inevitabilmente, è la sceneggiatura di Peter David. David è una vecchia volpe dei comics, ma anche delle novelization - ha scritto quelle dai film di Spider-Man per esempio - e di altri prodotti su licenza, come romanzi ambientati nell'universo di Star Trek. Ma quarantotto pagine non sono sufficienti neanche a una vecchia volpe come David, per rendere giustizia alla sceneggiatura del film, che pur se non molto complessa, è comunque pensata per la fruizione cinematografica. Se è capitato in passato di leggere adattamenti che potevano avere una dignità autonoma, non è questo il caso.
Siamo davanti a un fumetto che autonomamente dice molto poco. Ma è un problema di spazio a disposizione. Alla fine siamo davanti a un riassunto per immagini di un film altamente spettacolare. La buona qualità dei disegni non riesce a sopperire non solo alla resa visiva, ma anche alla compressione degli eventi e dello sviluppo dei personaggi. Il film è un buon prodotto d'intrattenimento, intendiamoci, non un dramma esistenziale, ma anche quel minimo di resa psicologica del personaggio di Tony Stark è del tutto assente nella miniserie.
Il fatto che Tony sia riprodotto con le stesse fattezze dei fumetti potrebbe a questo punto essere un buon viatico per chi, avendo conosciuto il personaggio tramite il film, volesse approfondirne le vicende. La stessa Panini ha di recente riproposto parecchi volumi che recuperano saghe storiche come Il demone nella bottiglia e La guerra delle armature. Ma anche volumi di pregevoli saghe più recenti, come La Maschera di Iron Man, sempre con disegni di Chen.
Sappiate anche, ma non so se a questo punto è una minaccia o una promessa, che nell'ultima pagina viene annunciato che la storia continua in Iron Man 2: Identità pubblica, e nel film Iron Man 2. Non è chiaro a questo punto se il primo titolo sia quello dell'adattamento del secondo film o di un albo/miniserie di raccordo tra il primo e il secondo film. Se la storia annunciata fosse più peculiarmente fumettistica potrebbe anche non essere malvagia.
In conclusione, acquistate questo albo solo se siete collezionisti e volete avere tutto di Iron Man. Se volete leggere un buon fumetto, guardate negli altri scaffali della fumetteria.
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