Ogni tanto si sente dire che oggi i festival culturali legati all'editoria per ragazzi abbondano, che negli ultimi anni ne sono nati di nuovi e non sempre validi. C'è del vero: l'interesse – crescente, per fortuna – verso questo tipo di manifestazioni non assicura che il risultato sia sempre valido, vuoi per carenze organizzative, vuoi per difetti d'impostazione.
Mare di Libri invece funziona, ed è una boccata d'aria fresca.
Dirò di più: una manifestazione come Mare di Libri oggi è necessaria. Perché offre una concreta possibilità di incontro e di confronto con gli autori, senza filtro, senza fronzoli, senza il divario – un vero golfo – che viene dalla sensazione di essere sotto il cono di luce di telecamere, sale stampa, ecc. tipico di manifestazioni più ipertrofiche. Perché offre senza imporre, senza avere la pretesa di mettersi in cattedra. Un festival necessario non solo per noi che (ne) scriviamo e un po' ci parliamo addosso, ma soprattutto per i suoi veri destinatari: i ragazzi. Tre giorni e una trentina di incontri che spaziano dal puro intrattenimento a argomenti più importanti, preziosi, sofferti, senza per questo allontanare i giovanissimi partecipanti.
Per dare un'idea della varietà dei temi coperti basti ricordare l'incontro con John Boyne, l'autore de Il bambino dal pigiama a righe, che ha toccato con grande sensibilità argomenti molto delicati. Un grande narratore come Mino Milani ha parlato, tra le altre cose, del mito e del fascino dei personaggi che ne fanno parte, destinati a sopravvivere al tempo. Il libro di Tod Strasser, L’onda, racconta delle conseguenze di un esperimento che ricrea le condizioni dell’adesione di un gruppo di ragazzi a un sistema totalitario; l'incontro con l'autore ha avuto un enorme successo di pubblico. E ancora gli incontri con Sabrina Giarratana e Emiliano Sbaraglia, con Margherita Hack e con Anne-Laure Bondoux, solo per nominarne alcuni.
E il fantastico? Ha avuto ampio spazio. Francesco Dimitri e Alessandro Ferrari hanno parlato delle varie incarnazioni di Alice, del potere dell'immaginazione e di narrativa. Beatrice Masini ha parlato del suo ultimo libro, Bambini nel Bosco, una storia potente e coinvolgente. In due diversi incontri la sottoscritta ha chiacchierato con Miki Monticelli, Barbara Baraldi e Claudia Gray dei loro libri, dei loro esordi, dei loro futuri lavori e di molto altro. Da tutte e tre è arrivato lo stesso consiglio per i giovani aspiranti scrittori: leggere, leggere leggere. Citando Claudia Gray: "Continua a stupirmi il numero di persone che mi dice di voler scrivere, e poi viene fuori che non ama leggere".
Il pubblico, nella stragrande maggioranza compreso nella fascia d'età che va dalle scuole elementari al liceo, è stato una piacevolissima sorpresa: curioso, attento, presente. La qualità media delle domande era notevole, ma ciò che fa più piacere è che questi giovani lettori non sono esseri speciali e misteriosi, non hanno auree di santità, ma fanno parte della famosa categoria dei "ragazzi di oggi", di cui a volte si parla a sproposito.
È stato bello vedere all'opera i giovanissimi volontari, attivamente coinvolti nella gestione dei vari eventi, dalla sistemazione delle sale alla realizzazione delle interviste all'accompagnamento degli ospiti: Mare di Libri deve a loro la propria identità così particolare. Piccola nota autobiografica: a diciott'anni ho iniziato a collaborare con una manifestazione annuale a cui ho dedicato passione, e so che il senso di appartenenza, di partecipazione condivisa, l'eccitazione e la paura di una nuova sfida, sono le caratteristiche di un'esperienza bella quanto educativa: complimenti agli organizzatori per la possibilità che offrono ai ragazzi di Rimini.
Nelle sere riminesi c’era un’aria da gita scolastica che coinvolgeva giovani e meno giovani; nonostante la pioggia si sentiva l'euforia di fondo, la voglia di chiacchierare fino a notte fonda, la sensazione di grande libertà che consente di rilassarsi, senza neppure rendersi conto che mentre ci si diverte si sta anche imparando. Resta la sensazione che alcuni di questi momenti diventeranno ricordi importanti, momenti seminali per qualcuno dei tanti giovanissimi partecipanti: non è poco.
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