A seguito della prima serie inedita di Kenshiro, Ken- Le Origini del mito, in partenza oggi 19 ottobre, Man-ga (canale 149 di Sky), il primo canale interamente dedicato all’animazione giapponese, trasmetterà un’altra serie inedita di Keshiro dal titolo Ken – La leggenda di Raoul il dominatore del cielo sugli schermi dal 1° novembre e la serie storica di Kenshiro, quella che lo ha consacrato a vero protagonista della storia dell’animazione mondiale e di cui Ken – La leggenda di Raoul è il sequel, in onda su Man-ga a partire dal 24 novembre.
Ken – La leggenda di Raoul il dominatore del cielo,è una serie dedicata al fratello maggiore di Ken, Raoul. Sulla sua strada compaiono molti dei personaggi apparsi nella serie originale di Kenshiro come il fratello Toki, Reina e Ryuro, Yuda, Ryuga, Souzer e il mitico Re Nero, il possente cavallo di cui finalmente conosciamo l’origine e il motivo del patto che lo stringe aRaoul. L’aspetto più interessante di questa serie è che, attraverso la storia della gioventù di Raoul e delle sue prime conquiste, si potranno ricostruire alcuni tasselli della saga rimasti ancora avvolti nel mistero. La serie è tratta da un manga spin-off di Hokuto no Ken, dedicato alla giovinezza di Raoul e disegnato tra il 2006 e il 2007 da Yūkō Osada. La brevità della serie permette di focalizzarsi sulla persona del giovane re di Hokuto e dei suoi più fedeli collaboratori, legati da un’infanzia comune ma soprattutto da un progetto che possa portare, sia pure attraverso azioni crudeli e spietate, alla creazione di uno stato stabile e sicuro. Il diverso stile grafico del character design segna una netta differenza dal resto della saga, in armonia con il diverso carattere e destino del protagonista.
Ken il Guerriero - Eroe solitario, guerriero invincibile, icona pop degli anni ’80: Ken il Guerriero (che comprende due serie, la prima di 109 episodi, la seconda di 43) è questo e molto altro ancora. Kenshiro nasce nel 1983 dalla fantasia di Tetsuo Hara e Buronson (pseudonimo dello sceneggiatore Yoshiyuki Okamura, nome d’arte che s’ispira l’attore Charles Bronson), e tradisce da subito il forte legame dei due autori con l’universo cinematografico di quegli anni: vedi Mad Max e Terminator.
La storia narra le gesta di Ken, il 64° successore della scuola di arti marziali “Divina Scuola di Hokuto” che si contrappone a quella di Nanto, altrettanto antica e letale. Tutt’intorno un mondo devastato dalla guerra nucleare, dove la storia si è involuta in un oscuro medioevo in cui vige assoluta la legge del più forte. Distrutte le città, gli uomini vivono in villaggi che sono però preda di continui assalti da parte di bande criminali. È inevitabile che a sopravvivere in questo contesto siano solo uomini eccezionali, dotati sia di forza fisica che spirituale, i quali si trovano a dover scegliere se usare queste per proteggere i più deboli oppure per dominarli. Ken fa parte della prima categoria, anche se, almeno all’inizio della vicenda, non per sua volontà. Il suo errare per il mondo ha, infatti, il solo scopo di ritrovare Julia, la donna da lui amata, rapita da Shin, appartenente alla rivale Scuola di Nanto. Il torace di Ken proprio durante lo scontro con Shinviene segnato dalle ormai mitiche sette cicatrici che compongono l’orsa maggiore, il simbolo della scuola di arti marziali di Hokuto. L’uomo, sconfitto ma non vinto, si mette alla ricerca dell’amata. Ben presto a lui si aggiungono i piccoli Lynn e Bart, due bambini che Ken salva da morte certa.
La faida con Shin rappresenta in realtà solo il primo capitolo della saga. Moderna Elena di Troia, Julia diventa un trofeo da amare o distruggere per diversi personaggi, compreso Raoul, il fratello maggiore di Ken, l’unico che sembra dotato della forza sufficiente per poter pacificare sotto il suo giogo, un mondo ridotto alla più completa anarchia.
L’intento di un personaggio come Raoul, uno dei più amati dai fan della serie, rende bene la poliedricità sottintesa nell’opera di Tetsuo Hara e Buronson, forse il motivo del successo planetario. Gli eroi negativi, infatti, non sono dei malvagi tout court, così come i personaggi positivi hanno parecchi lati discutibili. Raoul vuole conquistare il mondo non per la sola sete di potere ma perché sa di essere l’unico ad avere la forza per dare ordine ad un mondo che si sta perdendo nel caos. Tuttavia, per raggiungere il suo obiettivo non può che usare la più bieca brutalità. Tale dinamica rispecchia le condizioni del medioevo giapponese, dove la figura dell’imperatore è fortemente accentratrice ma che, tuttavia, ha portato al costituirsi di una delle più stabili democrazie del pianeta.
Oltre a queste tematiche che pongono in discussione il significato di “giustizia” e “violenza” il successo della saga si deve anche alle rilettura in chiave ipertrofica di alcuni elementi tipici della cultura giapponese e che grande fascino esercitano sui fan, soprattutto occidentali. L’eterno confrontarsi delle due scuole di arti marziali di Hokuto e Nanto, così come il rapporto di odio e amore tra Raoul e Ken, sono la rappresentazione simbolica del concetto taoista dello Ying e Yang. Anche la famosa tecnica di Hokuto, basata sulla stimolazione di alcuni punti del corpo che, se colpiti nel modo giusto, provocano la morte, è mutuata dall’agopuntura cinese. Infatti, vi è nei personaggi una netta differenza tra coloro che possiedono unicamente la forza bruta (spesso rappresentati come giganti dalle proporzioni impossibili) e i protagonisti, che coniugano potenza muscolare e spirituale: sono questi ultimi gli unici ad avere le necessarie competenze per emergere e prevalere sugli altri.
Ken – Le origini del mito (26 episodi)
dal 19 ottobre al 23 novembre, dal lunedì al venerdì, a partire dalle 21.30
Ken il guerriero
dal 24 novembre, dal lunedì al venerdì, a partire dalle 21.30
Ken – La leggenda di Raoul(13 episodi)
dal 1 novembre, lunedì, a partire dalle 22.00
5 commenti
Aggiungi un commentoMan-Ga, per me stà diventando una droga!
Anche per me in coppia con cooltoon
che belloooo
senza saperne niente avevo ripreso in mano il fumetto....non vedo l'ora!
voglio skaaaaaaaaaiiiii! uffi!
Vista ieri la prima puntata... uhm... abbastanza, anzi, decisamente noiosa. Speriamo che sia servita solo a porre le basi alla storia.
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