Il romanzo

Il Cenacolo di Caino, una rete internazionale di aristocratici assassini che uccidono per puro piacere, coperti da granitici legami con la politica e la polizia. Unica regola: ogni membro può  uccidere solo chi ha un reddito inferiore al suo.

Agenzie interinali che nascondono stanze di tortura. Eleganti nobildonne che rapiscono disoccupati e giovani precari per lasciarli correre nella loro tenuta divertendosi ad ucciderli come in una grottesca caccia alla volpe. Bancari che uccidono famiglie dopo averle messe sul lastrico tramite investimenti fallimentari. Direttori di aziende che diminuiscono la sicurezza nei cantieri per poter fare più vittime e aumentare così il loro “punteggio” di assassini. Ma qualcosa inizia ad andare storto. Un membro del Cenacolo cadrà in rovina e diventa a sua volta preda degli altri. L'abominevole passione sessuale di un altro membro metterà a rischio la segretezza dell'intero Cenacolo. Durante la convention annuale dei serial killer, sarà decisa la soluzione finale: l’eliminazione definitiva della povertà! dal mondo...! tramite l'eliminazione fisica dei poveri!

Un piano perfetto ostacolato però da una stramba e malinconica ragazza che riesce ad amare solo oggetti inanimati.

Un noir caleidoscopico e ipermoderno, dalle tinte pulp ma anche pop. Scienza deviata, amori deviati, politica deviata, sesso deviato, personaggi deviati e tanta ironia in una Londra deviata.

La quarta di copertina

Più additiva di una sostanza stupefacente, più coinvolgente del gioco d'azzardo, più inebriante dell'amore e più esclusiva di un'automobile di lusso: la morte non è soltanto un destino ineluttabile ma un piacere a cui una particolare casta di assassini si abbandona con efferata crudeltà. Ne sono convinti i membri del "Cenacolo di Caino": un'associazione fondata nella notte dei tempi per consentire agli uomini e alle donne di ceto elevato di operare al di sopra e al di fuori della legge, abbandonandosi a brutalità di ogni genere nella convinzione che tutto debba essere permesso a chi vanta un reddito superiore alla media. La perversione di questi criminali non conosce limiti. Dalla pedofilia alla tortura, tutto è concesso a chi, appartenendo al Cenacolo, si vota al rispetto di una e una sola regola: l'età o il sesso della persona da sacrificare al sadismo di chi uccide non hanno nessuna importanza se questa può essere considerata di umili origini. Il tutto finché, durante la convention annuale dei serial killer... Perché la povertà, in questo grottesco romanzo giallo, è un problema di igiene sociale da risolvere con modi e metodi in grado di rispecchiare una società in cui la vita umana non è altro che merce in balia dei capricci dei potenti e del loro mercato.

L'autore

Giovanni Di Iacovo (Londra, 1978) ha esordito con l’antologia Sporco al Sole-Racconti del Sud Estremo (Besa-Book Brothers, 1998) poi con 11 Under 30 (Castelvecchi, 2000), e Quattordici giorni a domani (Edizioni Demian, 2007) e il racconto “Biancaneve e i sette operai Thyssenkrupp” nell’antologia E morirono tutti felici e contenti-fiabe non più fiabe (Neo Edizioni, 2009). Il suo romanzo Sushi Bar Sarajevo (Palomar, 2006) ha vinto il premio De Lollis 2006.

Vincitore della sezione letteratura della Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo (Sarajevo, 2001) e del Premio Teramo 2006, del premio letterario Filomusi Guelfi 2007 e del Bdsm Award 2008, è il direttore artistico del Festival delle Letterature di Pescara, del Festival dei Popoli Migranti e del Premio “Piero Leo” di Arte e Letteratura della CGIL.

Svolge attività di ricerca in Culture del Mediterraneo e dell’Area Adriatica, è stato eletto nel 2005 presidente della Consulta Politiche Giovanili del Comune di Pescara, è presidente della Società delle Culture, è direttore della collana nazionale di narrativa della casa editrice Textus è Consigliere d’amministrazione dell’Ente Manifestazioni ed è consigliere Comunale di Pescara.

Alcuni suoi racconti sono stati messi in scena nel reading-spettacolo Viaggio nelle Metropolis insieme a Stefano Benni, David Riondino e Roberto “Freak” Antoni. 

Dopo aver lavorato per undici mesi come barman personale di David Lynch durante le riprese delle prime tre puntate di Twin Peaks (1990) Di Iacovo verrà introdotto da Sheryl Fenn ad una serie di club estremi di Denver dove ebbe modo di legarsi in modo particolare con Iggy Pop, per il quale scriverà il brano di successo I wanna be your dog.

Accompagnandolo nel tour in Giappone del 1992, Di Iacovo conobbe nella sala biliardo del tempio di Yasaka, Nigiri, la splendida nipote di Yukio Mishima, ricca e decadente proprietaria di una catena di studi di tatuaggi. Scoperta la complicità di Di Iacovo nell’omicidio del presidente J.F. Kennedy, su mandato di Elvis Presley, i due amanti fuggiranno in Jugoslavia verso una stazione del progetto Dharma.

In quella terra si arruoleranno nelle milizie anarchiche di Mostar guidate da Bettie Page sotto false generalità. Il 9 dicembre 1993 l’esercito croato-bosniaco abbatterà il ponte vecchio di Mostar. In quel violento attacco perse la vita Nigiri Mishima. Dopo tale tragica notte, perduto il suo unico grande amore, e perduta la causa con Iggy Pop per i diritti d’autore della sua canzone, a Di Iacovo non restò che mettersi a scrivere.

Alcuni giudizi sul romanzo

Filippo La Porta (La Repubblica, XL): "Una fantasociologia che sarebbe piaciuta a Ballard. Demolitore di mitologie tra intelligenza di osservazione e humor incontenibile"

Daniele Barbieri (Carta, Il Manifesto): "Di Iacovo è il migliore dei giovani scrittori italiani"

Valerio Evangelisti: "Ogni riga del romanzo è una sollecitazione all'intelligenza del lettore” 

Andrea G. Pinketts: "Un romanzo Cosmico  Comprate questo libro, sarà come se ne aveste comprati quindici” 

Fabiana Pellegrino (Il Tempo): "Un'iperbole noir che attira chi legge  in una storia che scorre tra le dita"

Giovanni Di Iacovo, Tutti i poveri devono morire

Castelvecchi Editore

pp 156 - 14 Euro

ISBN: 9788876154836