"In un cunicolo sottoterra viveva un hobbit” Comincia così uno dei più famosi libri del XX secolo, Lo Hobbit, pubblicato nel 1937.
La descrizione della casa di Bilbo Baggins è breve: “Non un cunicolo brutto, sporco, umido, pieno di resti di vermi e puzzolente e nemmeno un cunicolo arido, spoglio e sabbioso con dentro niente su cui sedersi o da mangiare: era un cunicolo hobbit e questo significa comodità”.
In questo modo John Ronald Reuel Tolkien cominciò a leggere la storia ai suoi tre figli seduti sul pavimento dello studio al 20 di Northmoor Road, Oxford, durante una serata in famiglia come tante.
Quieta e modesta, la casa rispecchiava perfettamente la personalità di Tolkien ed è stata lo sfondo ideale della vita tranquilla del Professore e della sua famiglia. “La stanza più eccitante era il suo studio, nel quale potevano entrare tutti tranne quando c’erano i suoi studenti” ricordano John e Priscilla Tolkien “Lo studio rappresentava il centro della vita familiare e il centro dello studio era la sua scrivania”.
Su questa scrivania di fronte alle finestre Tolkien scrisse Lo Hobbit e gran parte de Il Signore degli Anelli. I figli ricordano ancora il disordine che vi regnava: una borsa marrone per il tabacco, un boccale per la birra con dentro le pipe e un’ampia ciotola usata come posacenere. C’era anche il materiale che Tolkien utilizzava per le illustrazioni dei suoi libri: inchiostri colorati, pastelli e tubetti di colore.
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, la casa era ormai diventata troppo grande, i figli maschi se ne erano andati così il Professore decise di venderla trasferendosi nel 1947 in Manor Road.
Ma lì la famiglia non si sentì mai veramente a proprio agio e la magica atmosfera di Northmoor Road non si ricreò mai più.
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