E' stato diffuso durante lo scorso Super Bowl, la finale del campionato di football americano, il nuovo spot di Pirati dei Caraibi: Oltre ai Confini del Mare, il prossimo film della fortunata serie con protagonista Capitan Jack Sparrow, interpretato ovviamente da Johnny Depp.
Nel frattempo il produttore di uno dei franchise più redditizi degli ultimi anni Jerry Bruckheimer, ha trovato il tempo di rispondere ad alcune domande e anticipare diverse indiscrezioni sui futuri progetti, parlando della possibilità di un quinto film sui Pirati, sulla scelta di girare il quarto episodio con la tecnologia 3D, sugli ultimi aggiornamenti su Lone Ranger (/notizie/13609/) e sul franchise di National Treasure (Il Mistero dei Templari).
La produzione di Pirati 4 e il regista Rob Marshall hanno lavorato sulla base del materiale dei primi tre film diretti da Gore Verbinski. Questa volta, però, la trama riprenderà tutt’altra storia: si seguirà l’avventura di Capitan Jack alla ricerca della Fontana della Giovinezza. Ovviamente sono stati introdotti nuovi personaggi per espandere l’universo di Pirati, ma Oltre ai Confini del Mare dovrebbe presentare un plot narrativo semplice e a sé stante. Tutto lascia presupporre che siano state evitate sottotrame ingestibili per realizzare, questa volta, un film dalla trama più efficace e immediata.
“Non mi sono fermato a pensare se c’erano delle cose che potevano essere sviluppate meglio o diversamente” ha fatto sapere Bruckheimer. “Abbiamo deciso di creare una nuova storia. Durate le riprese del secondo e terzo film, Terry Rossio e Ted Elliot (gli sceneggiatori) hanno consultato il libro di Tim Powers e tutto è iniziato da lì, opzionando il romanzo per farne un film”.
Alla domanda sulla scelta di girare il quarto episodio in 3D, Bruckheimer ha parlato di ‘coinvolgimento’. “Penso che il 3D trasporti sul grande schermo la realtà delle riprese con telecamere tecnologicamente avanzate, rendendo lo spettacolo più vicino a noi. L’avventura e l’azione di Pirati si presta perfettamente alla tecnologia digitale a tre dimensioni. C’è solo una breve sequenza che è rimasta 2D. Non è stato possibile riprendere la scena perché la location era irraggiungibile via terra, quindi abbiamo dovuto girare a bordo di un elicottero, e sul velivolo le telecamere predisposte per il 3D erano troppo ingombranti da trasportare”.
Continuando a discutere sul 3D, il produttore ha parlato dei problemi relativi alle condizioni climatiche. “Sono apparecchi molto sensibili (le telecamere) e delicati. Girando alle Hawaii abbiamo avuto qualche problema con la pioggia e soprattutto con l’eccessiva umidità. Si perdeva tempo nel cambiare un paio di lenti per telecamera, 15-20 minuti al massimo. Cambiate le lenti si doveva ricalibrare l’apparecchio. Ma niente di troppo complicato”.
Si è poi passato a discutere dei personaggi. “Abbiamo cercato di semplificare la storia” ha risposto Bruckheimer. “I personaggi da seguire non sono molti ed è tutto molto più facile da seguire. C’erano diverse cose da spiegare e da legare, e ce ne siamo occupati nel montaggio. Discorso a parte per il personaggio di Capitan Barbossa: Geoffrey Rush è così bravo che abbiamo fatto in modo di non eliminare il suo personaggio, anche trattandosi di una nuova storia”.
Inevitabilmente c'è stata una domanda relativa al cambio alla regia. Bruckheimer ha risposto: “Sono due registi che provengono da diverse realtà dello spettacolo. Gore è un esperto di effetti visivi e spot pubblicitari. Rob Marshall è stato un ballerino e coreografo. Mi è piaciuto il suo background e il modo di rendere unico ogni suo film. E’ un regista di prima fascia. Gli attori lo amano, e questo è molto importante. Soprattutto con Johnny e Penelope c’è stato fin da subito buon feeling”.
Bruckheimer non perde mai nessun passaggio del processo realizzativo. “Ogni film è un esercito da preparare” ha spiegato ironicamente riferendosi a una delle domande sulle riprese. “Sono sempre lì a controllare. Non sempre, ma cerco di seguire comunque ogni fase della realizzazione, sia in ufficio che sul set. Seguo tutti, dagli sceneggiatori alle centinaia di comparse da vestire e truccare. Oltre a questo, cerco sempre di sentire cos’ha da dire Johnny, perché è lui che ci dà gli imput migliori. Se una cosa non va lui è libero di farmelo sapere, e ne discutiamo”.
Una domanda anche per quanto riguarda il futuro della serie. Ora che ha inizio un nuovo ciclo, ci sono le basi per un’altra trilogia? “Non sappiamo se sarà una trilogia” ha risposto il produttore. “Stiamo buttando giù qualche idea per un quinto film, ma per ora pensiamo al quarto. In questo episodio ci sono sequenze girate a Londra, nelle strade di Greenwich a bordo di una carrozza: una scena ricca d’azione! Oltre alle parti girate in mare ci saranno scene girate nella giungla. C’è tanto divertimento” ha assicurato. “Uno degli aspetti più spassosi del film è legato al personaggio di Johnny. Portare un pirata a Londra è la classica situazione del pesce fuor d’acqua”.
Bruckheimer ha inoltre rilasciato alcune dichiarazioni riguardanti gli altri progetti a cui è legato: Lone Ranger e National Treasure. “Ho incontrato Johnny Depp. Lone Ranger procede abbastanza bene. Il progetto sta diventando piuttosto eccitante. Mi piace l’idea di produrre un altro grande film con la stessa squadra di Pirati. Su National Treasure 3 ci stiamo lavorando. Tutto dipende dalla sceneggiatura. Siamo in procinto di finire una prima bozza, ma devo ancora leggerla. Vedremo”.
Nel corso dell'intervista, Jerry Bruckheimer ha annunciato l'uscita di un libro fotografico legato a Pirati 4, dal titolo "The Art of Pirates of the Caribbean: On Stranger Tides".
Pirati dei Caraibi: Oltre ai Confini del Mare, uscirà nei cinema il prossimo 20 maggio, distribuito da Disney in digital 3D e 2D.
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