Kalix MacRinnalch ha diciassette anni, è anoressica e si trascina per la strade di Londra in compagnia del suo fedele diario e dell'inseparabile bottiglietta di laudano. Ed è un lupo mannaro. Anzi, per la precisione, è una principessa appartenente al clan MacRinnalch, che potrebbe a diritto essere considerato la "famiglia reale" dei licantropi. Alla sua storia si intrecciano le vicende degli altri componenti del clan: i fratelli maggiori, Sarapen e Markus, sono impegnati in una sanguinosa lotta per il titolo di Signore dei Lupi; la sorella Thrix, stilista nella modaiola Londra, deve disegnare gli abiti per la regina degli spiriti di fuoco Hiyasta Malveria che non può permettersi di sfigurare ai festeggiamenti per il cinquecentesimo compleanno della Maga Livia; l'algida cugina Dominil preferirebbe dedicarsi alle sue traduzioni dal latino, e invece è costretta a improvvisarsi manager per aiutare le innominabili gemelle Beauty e Delicious a sfondare nel mondo della musica.
Ambientato nel castello scozzese dei MacRinnalch e in una perfetta Londra metropolitana, Ragazze Lupo, in originale Lonely Werewolf Girl, è "passato" in Italia come uno young adult sulla falsariga della Twilight Saga (con cui condivide editore e collana ma poco altro) con i lupi mannari al posto dei vampiri. Niente di più lontano dal vero: il romanzo di Martin Millar, che annovera tra i suoi fan scrittori del calibro di Neil Gaiman e Francesco Dimitri, è un urban fantasy fatto e finito, più vicino, per stile e atmosfera, a Nessun Dove che a un romanzo di Stephenie Meyer.
La narrazione corale non inficia l'abilità di Millar nel tracciare in poche battute efficaci ritratti psicologici di lupi mannari, spiriti di fuoco ed esseri umani. Il disagio di Kalix ci viene mostrato più che descritto: la giovane non mangia se non quando perde il controllo nelle notti di luna piena, ma Millar non usa quasi mai le parole "anoressica" o "bulimica" per definire la sua condizione. Si taglia per alleviare il suo disagio senza che compaia una volta nel testo la parola "autolesionismo". Si stordisce con il laudano eppure non è un'alcolizzata. E' aggressiva, spietata nel combattimento e allo stesso tempo infantile, e Sabrina vita da strega è il suo telefilm preferito. Serapen è il fratello maggiore, duro, spietato, disposto a tutto pur di diventare Signore dei Lupi ma ama appassionatamente Dominil. Markus reclama lo stesso titolo per sè pur non essendo il primogenito, è altrettanto spietato e (quasi) nessuno sa che gli piace vestirsi da donna di tanto in tanto. Thrix sogna di sfondare nel mondo della moda e farebbe di tutto pur di non lasciarsi trascinare nelle vicende del clan. Bella e un po' altera è un'Incantatrice, l'unica MacRinnalch in grado di servirsi della magia. La regina Malveria è senza dubbio, insieme alla nipote Agrivex (che avrà un ruolo più importante nel secondo volume della serie, Vex e Kalix), il personaggio più divertente del romanzo; ben definiti anche gli umani Daniel e Moonglow, i due studenti che aiutano Kalix accogliendola in casa loro e diventando suoi amici. Superbo il ritratto di Dominil, che riesce inspiegabilmente ad attirarsi le simpatie del lettore nonostante, o forse proprio a causa del carattere adamantino.
A una buona caratterizzazione psicologica dei personaggi si unisce un'abilità molto particolare da parte di Millar nel creare interazioni e rapporti tra gli stessi, in una trama che segue svolte inaspettate, unisce i destini di personaggi in apparenza lontanissimi e allontana altri che invece ci si aspettava sarebbero finiti insieme (e qui non sveliamo ulteriori particolari per non rovinare a nessuno il gusto della lettura). Questo elemento, soprattutto in considerazione del carattere corale del romanzo, fa sorgere spontaneo il paragone con la struttura del serial televisivo, rendendo i personaggi quasi un cast di attori (e, lavorando un po' di fantasia, non sarà difficile abbinare un volto noto a ogni personaggio).
Un ulteriore tratto distintivo dello stile di Millar è l'ironia che talvolta sfocia nel grottesco con cui unisce serio e faceto in una narrazione scanzonata, basata sulle situazioni e, soprattutto, sui dialoghi "alla Joss Whedon", efficaci e ben costruiti. Unica pecca di Millar è il cambio di punto di vista un po' troppo brusco a cui il lettore non riesce ad abituarsi se non dopo aver superato le prime battute del libro.
Le vicende del clan MacRinnalch proseguono in Vex e Kalix, ma, pur lasciando alcune situazioni in sospeso (la love story tra Kalix e il lupo in esilio Gawain, la Corporazione di cacciatori di lupi mannari Avenaris, l'attrazione tra Daniel e Moonglow) Ragazze Lupo è un romanzo autoconclusivo, che permette di gustare la lettura senza dover attendere spasmodicamente la seconda parte. Ne consigliamo dunque la lettura, soprattutto a chi aveva erroneamente frainteso lo "spirito" del libro e il pubblico di riferimento.
3 commenti
Aggiungi un commentoUhm, grazie a questa pregevole recensione, credo di poter aggiungere un altro titolo 'di prova' alla già luuunga lista da regalo alle mie cavie d'elezione che uso chiamare amici e parenti. Il potere persuasivo delle parole ben orchestrate si riconferma il mio punto debole. Silly me, oh lucky bum!
E' uno dei libri più divertenti che abbia letto negli ultimi tempi
Non mi trovo d'accordo... per me questo libro è andato diretto nello scaffale soldi buttati. La partenza può essere graziosa, ma si rivela di ben poca sostanza alla fine.
Ovviamente non lo consiglio... è chiaro però che i gusti sono gusti...
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