La Disney si dà alla pirateria e saccheggia i botteghini, mettendo tranquillo anche il gigantesco Hulk. Il Jack Sparrow di Johnny Depp, 'moderno' John Silver, continua a divertire con la sua bizzarra camminata e i fanclubs nascono come funghi, tanto che sembrano essere in molti a desiderare un possibile sequel con il simpatico bucaniere come unico protagonista. Torna la moda (cinematografica) della bandiera nera con il teschio e le ossa incrociate? Senz'altro La maledizione della prima luna è un film che mancava, dopo i pirati di Polansky e quelli capitanati da Geena Davies, protagonisti di opere già finite nel dimenticatoio. Epoca ricca di spunti, quella della pirateria caraibica, soprattutto per un film a base di equipaggi immortali e maledizioni. Le leggende che si tramandano da allora parlano di fantasmi, di tesori sepolti, di battaglie navali a suon di magia e, naturalmente, di molto, molto rhum...

Il tamburo fantasma di Francis Drake

'Levriero del Mare' della regina Elisabetta e parente del corsaro John Hawkins, dopo aver compiuto il giro del globo nel 1585, nell’88 rispedisce al mittente l’Invincible Armada spagnola che tentava la conquista dell’Inghilterra. Molte le leggende che circolano sul conto di El Draque, come quella che lo vuole in California nel XVI secolo. Si racconta poi che, sul letto di morte (Drake morì nel 1595 di febbre gialla), il grande corsaro chiese ai suoi uomini di riportare a Plymouth un tamburo: se qualcuno lo avesse battuto in un momento di pericolo per l’Inghilterra, lui sarebbe tornato per difendere il suo Paese. Il tamburo di Drake si trova ancora oggi a Plymouth e secondo alcuni testimoni si sarebbe messo a rullare da solo quando Napoleone fu portato nella città come prigioniero. Una seconda volta, nel 1914, poco prima dello scoppio della Guerra Mondiale. Nel 1994 alcuni ricercatori chiesero finanziamenti per riportare in superficie la bara di Francis Drake, che da secoli si trova nel mare dei Caraibi, a quaranta metri di profondità. Il tentativo di far tornare in patria il corsaro, sepolto con addosso un’armatura d’oro, in occasione dell’anniversario della morte che si sarebbe ricordata l'anno successivo, si concluse però con un secco rifiuto da parte del Governo inglese, imbarazzato a rendere omaggio a quello che, in fin dei conti, fu prima di tutto un pirata e un commerciante di schiavi.

L'Olandese Volante

L’Olandese pronunciò il terribile giuramento/ e gridò, tra il fragore della tempesta: / Sfido la potenza divina ad alterare/ la mia decisa rotta e risoluta destinazione/ e il Nemico Infernale non avrà potere d’impaurirmi / dovessi anche viaggiare sino al Giorno del Giudizio.

Glencairn Beach, Africa del Sud, marzo 1939. Circa sessanta persone vedono spuntare dalla foschia un veliero con tutte le vele gonfie nonostante non tiri un filo di vento. L'imbarcazione procede diritta verso le sabbie di Strandfontein, poi, proprio quando sembra che debba incagliarsi su delle rocce, si dissolve nell'aria. Si tratta di uno dei più famosi avvistamenti della nave fantasma capitanata da Hendrick Van der Decken, personaggio di dubbia fama al servizio di una compagnia commerciale, che salpò da Amsterdam nel 1680 e fece vela verso la colonia di Batavia, ma non giunse mai a destinazione. Nei pressi del Capo di Buona Speranza una violenta tempesta provocò dei danni al timone e la spedizione subì un primo rallentamento. Van der Decken tentò più volte, nei giorni e nei mesi successivi, di doppiare il Capo, ma bufere di venti provenienti da nord-est respingevano l'imbarcazione. Secondo la leggenda, Satana approfittò dello stato di rabbia e di frustrazione del capitano, comparendogli in sogno e suggerendogli di sfidare Dio a impedirgli di proseguire il viaggio. Van der Decken pronunciò il giuramento alle forze infernali e la maledizione si abbatté, immediata, su di lui, condannandolo a vagare errante per i mari sino alla fine dei tempi. Il più famoso testimone delle sue apparizioni, nel corso dei secoli, è stato un ragazzino sedicenne, guardiamarina della nave Inconstant, che l'11 luglio 1881 si trovava nelle acque australiane. Il ragazzo sarebbe un giorno stato incoronato con il nome di Giorgio V. Ad altri membri dell'equipaggio il futuro non avrebbe riservato altrettanta fortuna, però: nel giorno dell'avvistamento un marinaio precipitò dall'albero e alcuni mesi più tardi morì, in circostanze non chiarite, anche l'ammiraglio della flotta. L'ultimo avvistamento è del settembre 1942, a Città del Capo. Il vascello fantasma attraversò la baia sotto gli occhi increduli dei turisti, per poi scomparire dietro Robben Island.

Il pirata Barbanera

Edward Teach, alias ‘Barbanera’ (1680-1718), fu fra coloro che nel 1716 rifiutarono l’amnistia del Re, il quale, per porre fine una volta per tutte al fenomeno della filibusta caraibica, aveva concesso ai pirati di redimersi (mentre per gli altri, naturalmente, ci sarebbe stato il cappio). Si racconta che Blackbeard fosse solito bere rhum mischiato con polvere da sparo e, in almeno tre occasioni, gli uomini che lo seguivano nelle sue scorrerie credettero seriamente che fosse in qualche modo molto vicino al Demonio. Nel bel mezzo di una partita a carte nella cabina di comando, Teach estrasse una pistola e azzoppò Israel Hands, suo quartiermastro. Alla domanda del perché l’avesse fatto, Barbanera rispose semplicemente che, se ogni tanto non ne azzoppava qualcuno, si sarebbero dimenticati con chi avevano a che fare. Un giorno che aveva particolarmente bevuto, diede fuoco alla stiva, e al grido: “Facciamoci un Inferno tutto nostro”, sfidò i suoi uomini a chi avrebbe resistito di più in mezzo al fumo. Teach uscì per ultimo, visibilmente soddisfatto di aver vinto la scommessa. Durante un viaggio in mare, dopo la caccia a una nave, la ciurma notò che, a bordo, c’era un uomo in più. Nessuno l’aveva mai visto, o si ricordava in che occasione si fosse imbarcato. Quando la nave giunse in porto l’uomo sparì nel nulla, e molti, in seguito, cominciarono a credere che si fosse trattato di Satana in persona. La barba di Teach era così lunga e folta che il pirata era solito attorcigliarla alle orecchie. In battaglia si faceva spuntare da sotto il cappello due micce accese, particolare che rendeva il suo aspetto ancora più bizzarro e spaventoso. Prima di morire in uno scontro navale con una nave della Marina inglese, nel novembre 1718, Barbanera ricevette 25 ferite, di cui 5 da arma da fuoco. La testa mozzata fu infissa al bompresso della nave e, secondo la leggenda, il suo teschio fu poi trasformato in una coppa.

Il patto con il diavolo del capitano Lewis

Di dubbia nazionalità, parlava correttamente spagnolo, francese, inglese e dialetto degli indiani Mosquito. Catturato dagli spagnoli e imprigionato a L'Avana, riuscì a fuggire con altri 6 uomini e nel giro di brevissimo tempo riuscì a diventare capitano di una piccola imbarcazione con una ciurma di 40 pirati. Compì vari saccheggi dalla Carolina al Golfo della Florida. Durante una caccia a una nave, in un momento di particolare difficoltà, i suoi uomini lo videro salire di corsa sulla scala di corda dell'albero maestro. Giunto in cima, Lewis gettò al vento una ciocca di capelli e gridò: "Buon Diavolo, tieni questi fino al mio ritorno". Lewis e la sua ciurma riuscirono così a catturare la nave contro cui stavano battagliando, e il capitano prigioniero fu trattato con grande rispetto. Lewis lo lasciò libero e gli consegnò perfino del denaro, dicendogli infine che, non appena avesse completato alcuni saccheggi, sarebbe andato a vivere in Carolina, dove avrebbero potuto diventare amici. Un giorno del 1726, Lewis venne avvisato che alcuni membri dell'equipaggio stavano organizzando un ammutinamento. Rispose che non poteva contrastare quello che era il suo destino, perché il Diavolo stesso gli aveva comunicato che, prima o poi, avrebbe potuto morire in quel modo.

Lewis fu assassinato nella sua cabina quella notte stessa.

I covi pirata: Port Royal e Tortuga

Nel periodo che va dal 1650 al 1670, Port Royal era una grande città con magazzini pieni di mercanzie, soprattutto frutto di saccheggi. Una città violenta, anche, e nido dei corsari più famosi, dove accoltellamenti e rapine erano all'ordine del giorno. Dopo il trattato contro la pirateria e l'inizio del tramonto della 'guerra da corsa', cominciò per la colonia un lento declino, fino al maremoto del 1692, che distrusse gran parte delle abitazioni. Di Port Royal, che vediamo all'inizio del film (l'isola in cui sono state effettuate le riprese, tuttavia, è Saint Vincent), si diceva che "esistevano 10 posti dove alzare il gomito per ogni 100 abitanti".

Tortuga, l'isola a forma di tartaruga scoperta da Colombo, dove Jack Sparrow arruola la sua ciurma, era invece il covo dei bucanieri (così chiamati per il metodo indiano - il boucan - con cui erano soliti affumicare la carne di maiale). Si trovavano, qui, filibustieri di ogni nazionalità, per la maggioranza francesi.

L'epoca

La maledizione delle prima luna è ambientata nel periodo più difficile per la filibusta caraibica, e cioè tra gli anni che vanno dal 1670 al 1730. I Governatori delle isole inglesi, francesi e olandesi non proteggevano più i pirati, che anzi venivano ora cacciati e impiccati. Mentre era già avviato il processo di 'seria colonizzazione' di Port Royal e Tortuga, sopravvivevano, agli inizi del Settecento, due covi di filibustieri: la città di Nassau sull'isola di New Providence e Campeche, dove i vari gruppi di boscaioli inglesi non disdegnavano di guadagnare qualche extra assalendo navi di qualsiasi nazionalità.

Gli incantesimi delle teste di scimmia

Antichi documenti raccontano di come fosse convinzione dei coloni spagnoli delle Americhe che i pirati della Giamaica e di Tortuga avessero, su corpi di uomini, teste di cani o di scimmia. Erano i frati spagnoli a spargere in giro questa voce, per tenere i fedeli lontani dalla dissolutezza e dagli "istinti mostruosi". La fama di eretici dei pirati era molto spesso dovuta dal fatto che, una volta entrati in una città, uno dei loro primi obiettivi era la chiesa, dove si potevano trovare molti oggetti d'oro e d'argento, quali candelieri, calici, crocifissi, altari. I filibustieri, poi soprattutto quelli inglesi, non si facevano molti scrupoli a mandare in frantumi statue e altri oggetti sacri per puro divertimento. La reputazione di ‘demoni del mare’, ovviamente, non faceva che giovare alla pirateria e non erano infrequenti gli scontri navali dove i soldati spagnoli preferivano buttarsi in mare. Una delle numerose testimonianze sull'abilità militare della filibusta racconta che, un giorno, alcuni pescatori panamensi tornarono alle loro case e dissero di aver visto, in mare, uno strano sortilegio: una fregata spagnola con un principio d’incendio a bordo e una piccola nave pirata si erano date battaglia, e i ‘luteranos’ avevano vinto lo scontro senza sparare un colpo, mentre la fregata aveva effettuato una bordata con tutti i suoi pezzi. In realtà la nave filibustiera era rimontata al vento dopo aver subito l’attacco della fregata, rasentando un lembo di terra in modo talmente spericolato che gli spagnoli non si erano sentiti di imitare; quindi i pirati si era scagliati contro gli avversari, accostandosi in modo da poter lanciare delle granate, che avevano provocato l’incendio.

Pirati fantasma

Probabilmente ce n'è uno per ogni tesoro sepolto, o per ogni promessa fatta al Demonio da qualche capitano in preda ai fumi dell'alcool. Oltre all'Olandese Volante girano ancora oggi voci sugli spettri dei pirati che fanno la guardia al tesoro dell'Isola della Quercia, nella Nuova Scozia. Da duecento anni i ricercatori tentano con ogni mezzo di scoprire il segreto del nascondiglio, progettato in modo che, non appena gli scavi arrivino a una certa profondità, l'acqua del mare - scorrendo attraverso dei canali comunicanti - allaghi tutto. Gli abitanti dell'isola, di tanto in tanto, vedono comparire in prossimità del pozzo delle strane luci, che svaniscono non appena qualcuno si avvicina.

Il fantasma del capitano Kidd è invece stato visto più volte a Wapping Old Stairs, nelle vicinanze del luogo dove venne impiccato nel 1701. Durante il primo strattone la corda si era spezzata ed era stato necessario ripetere l'esecuzione. Il suo cadavere era rimasto appeso alla forca come monito il tempo necessario perché fosse ‘purificato’ da tre maree. Alcune leggende su fantasmi che sorvegliano tesori nacquero probabilmente dal fatto che i pirati, durante la sepoltura dei forzieri, uccidevano spesso un uomo (di solito uno schiavo), cosicché riuscissero a individuare, una volta tornati, lo scheletro che indicasse il punto esatto dove scavare.

Bucanieri scomparsi nel nulla

Nel 1686, disobbedendo agli ordini del Governatore della Tortuga De Coussy, il pirata Grammont depredò la città di Campeche. Ciononostante, nell’ottobre dello stesso anno venne nominato ammiraglio. Salpò da Basseterre con 200 uomini, per una destinazione ignota, e non fece mai più ritorno. Anche altri bucanieri dell’isola a forma di tartaruga, a un certo punto della loro carriera, scomparvero in circostanze misteriose: Bartolomew Portuguese nel 1666, Montbars ‘Lo sterminatore’ e Rock Brasiliano negli anni 1640.

Un impero della filibusta

Mai i romani compirono imprese tanto clamorose; se avessero avuto una politica pari al loro indomabile coraggio, i filibustieri avrebbero fondato in America un grande Impero. (Voltaire)

Un Impero Pirata era il sogno segreto di Edward Mansfield, leggendario ammiraglio corsaro delle flotte giamaicane. Mansfield voleva fondare, sulle rovine delle colonie spagnole, un Regno indipendente, ma il governatore di Port Royal negò sempre i finanziamenti necessari. Dopo una misteriosa spedizione con il giovane corsaro Henry Morgan, durante la quale era stata conquistata l’inutile isoletta di Santa Catalina (gli obiettivi dovevano essere ben più ambiziosi), Mansfield, detto ‘Il Grande Vecchio’, morì in circostanze misteriose alla Tortuga, forse avvelenato. Fu il primo a raggiungere il Pacifico attraversando l'istmo di Panama.

Henry John Morgan

Eri un grand’uomo, Morgan/ un re senza corona/ Quando alzavi le tue vele/ Eccoti ora sottoterra. (ballata gallese, XVII sec).

Nominato in La maledizione della prima luna, Henry Morgan era giunto nei Caraibi più o meno all’età di vent’anni come semplice ‘manovale di contratto’ (schiavo bianco di piantagione). Il più grande corsaro di tutti i tempi insieme a Francis Drake, si imbarcò poi per la Tortuga e si unì ai bucanieri. In seguito, Mansfield lo scelse come capitano in seconda e, alla morte di quest’ultimo, Morgan prese il suo posto. Saccheggiò tutti i Caraibi, comprese le grandi città di Maracaibo e Panama. Dopo essere stato per breve tempo Governatore della Jamaica, morì di cirrosi epatica il 25 aprile 1688, alle ore 11, nel suo letto di Port Royal, rispettato e riverito.

A cena con L'Olonnese

Il feroce bucaniere francese David Nau, detto ‘L’Olonnese’, abile con la spada ma piuttosto inetto come navigatore, dopo vari saccheggi e ben tre naufragi, nel 1671 fece cozzare per la quarta e ultima volta lo scafo della sua nave su degli scogli, stavolta delle Isole Baru, dove venne catturato e divorato dai cannibali. Il nome di 'L'Olonnese' era diventato famoso perché, durante un saccheggio, a mani nude aveva strappato il cuore a un uomo e lo aveva fatto mangiare a un prigioniero.

1692: l’ira di Huracan e del reverendo ammazzapirati

A voler dar retta ad una leggenda indiana, a provocare il terribile maremoto che nel 1692 distrusse la grande città inglese/pirata di Port Royal sarebbe stato un antico dio caribico, stanco della dissolutezza e dell'avidità degli europei.

Così, mentre molto più a nord, in una cittadina del New England chiamata Salem, il reverendo Cotton Mather, fino ad allora famoso per aver spedito alla forca molti pirati, condannava al rogo una domestica indiana che aveva provocato delle convulsioni a due bambini, dando ufficialmente inizio a quella che sarebbe rimasta famosa come la ‘caccia alle streghe’, il famigerato covo giamaicano veniva travolto e seppellito da ondate alte decine di metri, che distrussero due terzi della città e uccisero migliaia di persone. La violenza del maremoto fu tale che la penisola di Palisadoes, dove sorgeva l'antico cimitero in cui, nel 1688, era stato sepolto il corsaro Henry Morgan, si frantumò e divenne un'isola.

Rhum

Storie in cui si narrava di filibustieri troppo ubriachi per governare la nave o per combattere erano frequentissime, nei porti caraibici. Nelle loro crapule i pirati erano inoltre dotati di un incredibile humour nero. Capitò in un’occasione che un gruppo di bucanieri, nel simulare un processo per pirateria, fra le risate generali portarono davvero a termine l’esecuzione di un compagno. Altri bizzarri episodi accadevano nei saccheggi delle chiese: durante un assedio in una città della Tierra Firma (Sud America), pirati inglesi bevvero liquore dalle coppe destinate alle ostie consacrate e usarono il saio di un frate come grembiule da cucina.

Voodoo

Si sviluppò fra gli schiavi neri di Hispaniola deportati da spagnoli e pirati nel XVII secolo. Il voudun è una mescolanza di credenze di culti religiosi dell’Africa Occidentale, del Cattolicesimo e del cerimoniale magico dei Grimoires, testi di stregoneria francesi. Molti pirati, probabilmente, seguirono anche questi riti per i loro personali patti con le forze oscure.

Tesori sepolti

Uno dei primi uomini che ebbero l’idea di andare a scovare i numerosi tesori che i galeoni avevano lasciato al mare in seguito a tempeste, coralli taglienti o pirati, fu William Phipps, nato nel 1651 a Boston e ventunesimo figlio di una famiglia puritana. Come riconoscenza per avergli salvato la vita, un vecchio, in passato scampato al naufragio di un galeone, gli rivelò il punto dove giacevano i resti della grande nave. Da lì, l'inizio della sua carriera di scopritore di ricchezze nascoste.

Jolly Roger

La famosa bandiera nera con il teschio e le ossa incrociate appare solo nel XVIII secolo. I vessilli dei pirati erano tanti e molto diversi fra loro, e in alcuni era possibile leggere macabri motti o trovare raffigurazioni di diavoli, calici di liquore e spade. Molto spesso, però, specie durante un attacco, i filibustieri cammuffavano i propri colori, in modo da sferrare poi un attacco a sorpresa. Fu proprio in questo modo, ad esempio, che nel 1635 Pie de Palo ('El Pirata') riuscì ad entrare a Santiago di Cuba indisturbato. La bandiera che compare nel film La maledizione della prima luna è forse quella più famosa e appartenne al pirata 'Calico' Jack Rackham, così soprannominato perché indossava sempre una maglia di cotone.

Expulsis piratis restituta commercia

Devo aggiungere a proposito di questi bucanieri che vivevano senza Governo, cosicché quando si procuravano del bottino immediatamente lo sperperavano, e se avevano denaro o liquore giocavano il primo e bevevano il secondo finché non ne rimanevano privi; e durante siffatta baldoria non eravi distinzione tra capitano e ciurma…” (Woodes Rogers)

Con l’espulsione dei pirati rifioriva il commercio. Motto sorto nel periodo immediatamente successivo alla definitiva disfatta della filibusta caraibica e che si poteva leggere sulla bandiera della Repubblica delle Bahamas. Il 20 luglio 1718 Woodes Rogers sbarcò nella città di Nassau, divenuta in quegli anni celebre come Repubblica Pirata. Con un permesso del Re, divenne il nuovo Governatore e proclamò l’amnistia, che venne accettata dalla maggior parte dei filibustieri.