Giunti Editore nella collana Contenitore Y, pubblica Break. Ossa rotte (Break, 2009) della giovanissima scrittrice Hannah Moskowitz.
Si tratta di un libro crudo e provocatorio, che descrive con realismo una forma estrema di autolesionismo. La storia di un ragazzo raccontata da una sedicenne: è sorprendente come la giovane scrittrice sia stata in grado di ricostruire le dinamiche psicologiche di un adolescente.
Il protagonista, Jonah, ha una famiglia a dir poco difficile. Ha due genitori quasi assenti, che non ricordano più perché stanno insieme e a malapena riescono a tenere le fila di un matrimonio che sta rovinando la loro vita e quella dei figli.
Ha due fratelli: Will, di pochi mesi, che piange incessantemente, e Jesse, di 16 anni. Il rapporto tra Jonah e Jesse va ben al di là dell'amore fraterno. Sì, perché Jonah è l'angelo custode di Jesse, colui che ogni giorno lo salva da morte sicura per soffocamento. Jesse soffre infatti di gravi allergie alimentari, soprattutto al latte e, dato che Will è ancora un poppante, Jesse non è mai al sicuro, nemmeno in casa. I suoi attacchi sono violenti, terribili, devastanti, tanto da spedirlo in ospedale. Jonah non può permettersi di perderlo mai di vista: controlla tutto ciò che mangia, tocca, respira. Si assicura anche che quella sbadata di sua madre non allatti Will e poi tocchi il fratello. Ogni volta che il cellulare squilla, il cuore di Jonah parte al galoppo per la paura che Jesse sia in fin di vita.
Come altre opere interessanti pubblicate nell’ambito della collana “contenitore Y” si tratta di un romanzo “generazionale” che affronta il tema dell’autolesionismo, e l’autrice che al momento della pubblicazione del volume aveva solo quindici anni è riuscita a romanzare in maniera realistica la storia di Jonah.
L’autrice
Hannah Moskowitz ha ora diciannove anni. Break, suo romanzo di esordio è stato scritto mentre frequentava il liceo a Silver Spring, attualmente studia presso l’Università del Maryland.
Il suo romanzo ha ricevuto il plauso della critica USA. In America è pubblicata da Simon & Schuster.
Un brano
Con la botta di oggi, fanno 2 femori + 1 gomito + 1 clavicola + 1 piede + 4 dita della mano + 1 caviglia + 2 dita del piede + 1 rotula + 1 perone +1 polso + 2 costole. Totale = 17 ossa rotte. Ne mancano 189.
Collisione. La prima sensazione è un dolore che conosco, un dolore sordo, il rumore del mio corpo che incontra il cemento. Mi preparo mentalmente al dolore vero - sarà tremendo, ma almeno ci sono abituato. E invece no. A questo dolore non sono affatto abituato. Mi sta letteralmente esplodendo un braccio. Ogni singolo tendine, ogni muscolo, ogni osso e tutto un fianco mi vanno a fuoco, corpo che schiaccia corpo, un dolore arancione e orrendo, il peggiore che abbia mai provato. Non appena riesco a prendere fiato, urlo.
La quarta di copertina
Jonah vuole essere più forte, ha bisogno di essere più forte, per sorreggere una famiglia sull'orlo del baratro, per sostenere un fratello che rischia di morire ogni giorno, per non cedere al raptus omicida nei confronti di un bebé che riduce a brandelli i nervi di tutti.
Rompersi le ossa e guarire è l'unico modo che Jonah conosce per rinforzarsi. Perché chiunque sa che un osso fratturato ha il potere di curarsi da solo e di ricrescere più forte, rinvigorito.
Dita, gomiti, femori, costole: il conto è minuziosamente riportato. È un'impresa metodica.
E il primo pensiero di Jonah ogni mattina è quello di escogitare nuovi metodi per raggiungere lo scopo nella maniera più veloce ed efficace possibile.
La sua è una storia di autodistruzione per amore.
Una scarica di adrenalina, poi il dolore, intenso, nauseante.
Hannah Moskowitz, Break. Ossa rotte (Break, 2009)
Traduzione Sara Reggiani
Giunti Editore, collana Contenitore Y, pagg. 280, euro 14,50
ISBN: 9788809759053
6 commenti
Aggiungi un commentoMi sembra una bruttura abnorme. :
Sarà emo?
Forse il concetto di angelo custode è inteso in senso fantastico. Il libro non lo ha avuto sottomano, ma mi sono fidato di Pino sull'opportunità di dare la news. Che non è un giudizio di qualità sul libro, lo ricordo sempre, ma solo la segnalazione dell'uscita. Quelli arrivano nelle eventuali recensioni.
L'ho appena terminato.
E' stato avvincente seguire Jonah in questo suo strano modo di rafforzarsi.Nel suo voler proteggere suo fratello in un modo quasi maniacale,tanto da salvargli svariate volte la vita ma da costringerlo a vivere una vita da malato.Sino a quando costretto a stargli lontano capisce che le ossa rotte non lo aiutavano e che suo fratello lontano da lui stava meglio.Alla fine sarà il fratello a salvargli la vita.
Non è una lettura facile e questo perché la tematica affrontata non è delle più semplici: l'autolesionismo negli adolescenti.
Il romanzo è scritto in prima persona e vede protagonista Jonah, un'adolescente deciso a fare qualcosa di veramente drastico per diventare sempre più forte: rompersi tutte le 206 ossa che compongono lo scheletro umano (i modi che utilizza fanno venire i brividi ed è la parte che non ho apprezzato).
Naturalmente questa sua ossessione dipende dalla sua situazione familiare: genitori che litigano continuamente, un fratello con una grave forma di allergia e un fratellino di pochi mesi che piange sempre.
In questo caso, Jonah non lo fa perché si sente trascurato ma perché crede che in questo modo può aiutare meglio suo fratello Jesse per il quale nutre un attaccamento quasi malato e per mantenere unita la sua stessa famiglia.
Una storia in cui a volte sono gli amici a trascinarci verso il basso, sto parlando di Noemi, amica del nostro protagonista, che da una parte cerca di fermarlo ma dall'altra lo spinge verso l'autodistruzione.
Come le persone affette da disturbi alimentari contano le calorie così Jonah tiene il conto delle ossa rotte.
L'autrice è riuscita a creare personaggi molto realistici con i loro problemi, sentimenti e situazioni tipiche della loro età.
E' scritto in maniera scorrevole, stile immediato e semplice, riesce a coinvolgerti, non manca il risvolto romantico ma il finale mi ha lasciata un pò perplessa (l'autrice lascia tutto nelle mani del lettore).
Una storia cruda che sconsiglio alle persone facilmente impressionabili.
Pure l'astragalo?
Io purtroppo ho avuto più di un'esperienza di ossa rotte, e francamente non aiuti nessuno, anzi sei dipendente. Comunque per esprimere un giudizio di merito dovrei leggerlo, e il mio è puro disquisire.
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