A detta di molti attori le scene di sesso sono tra le più difficili da affrontare. Nel caso di Game of Thrones, miniserie tratta dal quasi omonimo romanzo di George R.R. Martin, l'intrinseca difficoltà a recitare nudi o quasi davanti a un'intera troupe si associa alle peculiarità dei personaggi da interpretare.
Il personaggio interpretato da Jason Momoa è Khal Drogo, il leader della tribù Dothraki, una razza di brutali guerrieri, il cui approccio al sesso non è esattamente dei più teneri.
Drogo sposa l'adolescente Daenerys (Emilia Clarke) della Casa Targaryen su esplicità volontà del fratello Vyseris (Harry Lloyd), che vuole stringere un'alleanza con i Dothraki affinchè conducano il loro esercito alla riconquista del trono perduto di Westeros. Durante la prima notte di nozze, ripresa nel primo episodio di Game of Thrones, Drogo prende ciò che ritiene di sua proprietà senza tanti mezzi termini.
Momoa stesso, che vedrete questa estate nei panni (si fa per dire anche in questo caso) di Conan il barbaro sul grande schermo, nel film diretto da Marcus Nispel, ha dichiarato a MTV News che interpretare le scene di sesso con la Clarke è stata una delle cose più difficili che abbia mai dovuto fare, proprio per il buon rapporto con la sua partner sulla scena, una persona di cui serba ancora un buon ricordo. L'attore ha dovuto separarsi da questa stima per la compagna di lavoro per interpretare al meglio una scena che la Clarke stessa ha definito "spaventosa".
Khal Drogo tratta Daenerys nell'unico modo che conosce. D'altra parte il mestiere dell'attore costringe a immedesimarsi anche in personaggi dei quali non si condivide lo stile di vita.
In ogni caso, senza fare spoiler per chi non avesse letto il libro, consiglio di seguire la miniserie per vedere come si evolve il rapporto tra i personaggi.
6 commenti
Aggiungi un commentoTecnicamente è stato presentato come miniserie di 10 episodi, successivamente trasformato in una "serie" di telefilm, sono rimasto legato a quella nomenclatura. Dopo anni che se ne parla le abitudini non si tolgono facilmente
Anche una miniserie è composta da telefilm.
Saluti
telefilm è un termine italiano che in america non esiste, come il playmaker nella pallacanestro.
le Miniserie della HBO sono altre, strutturate in 5/7/10 episodi ma che già in partenza si sa che non avranno seguito. Presentare GoT come miniserie non avrebbe avuto senso.
Tecnicamente, come risulta da HBO.com , è una Series
Veramente telefilm esiste, solo che vuol dire un'altra cosa (film per la tv).
Se non vado errato di Game Of Thrones sono previsti 10 episodi. Le serie HBO in genere sono brevi (mezza stagione, 13 episodi invece dei 26 standard americani) ma questa è ancora più breve.
Diciamo che è al limite tra miniserie e serie. Il fatto che non abbiano seguito non è determinante: ci sono varie serie durate molte stagioni iniziate con una miniserie, vedi Galactica per fare l'esempio più noto.
S*
A parte il discorso serial o telefilm…
...ora Momoa sarà anche una persona buona e gentile ma l’aspetto intimorisce un po’; se lui ha avuto qualche difficoltà in quelle scene figurarsi la povera Emilia Clarke :
si in effetti stiamo andando off topic e si disquisisce di dettagli
Volevo solo precisare che il progetto GoT sulla carta è faraonico, e la HBO ci ha pensato anni prima di concretizzarlo. Di fatto troncarlo prima della fine naturale dei libri sarebbe un mezzo fallimento: in questo senso il termine miniserie (inteso come singola stagione, e quello loro intendono, e non come pochi episodi) non credo sia passato per la testa neanche del dirigente HBO più pessimista.
Gli episodi sono ancora di meno dei soliti 12-13 perchè il singolo episodio è costosissimo, di media il triplo di tutti gli altri show televisivi.
si, ci sono casi come quello di BSG ma lì si tratta di tastare il polso del pubblico, qui la HBO andava quasi in automatico di seconda stagione anche solo per ammortizzare i costi.
ps: di solito i film per la tv li chiamano "tv movie" (tipo quello dell'omicidio di perugia)
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