Tommaso Braccini, autore de Il romanzo di Costantinopoli, ci ha gentilmente concesso un’intervista.
Chi è Tommaso Braccini? Presentati ai nostri lettori.
Nato nel 1977, vivo a Pistoia. Sono uno studioso di bizantinistica e letteratura greca, con un dottorato di ricerca in Antropologia del mondo antico e varie esperienza d'insegnamento presso l'Università di Siena.
Da dove nasce il Romanzo di Costantinopoli?
Da un'idea della professoressa Silvia Ronchey, con la quale collaboro da anni. Ne abbiamo parlato e abbiamo deciso di affrontare questa sfida: rievocare la vita della più grande e magnifica città del medioevo (e probabilmente anche dell'età moderna) a partire dalle testimonianze dei suoi abitanti, e dei viaggiatori, diplomatici e pellegrini che in millecinquecento anni l'hanno vista e visitata. Abbiamo raccolto, spesso traducendole per la prima volta in una lingua moderna, centinaia di testimonianze che vanno a comporre un mosaico sorprendente. E abbiamo corredato il tutto di illustrazioni d'epoca e di cartine, per rendere il libro utile anche a chi vorrà intraprendere l'avventura di un viaggio a Istanbul, che oggi è alla portata di tutti.
Costantinopoli e la narrativa fantastica e horror: che rapporto c'è?
Strettissimo, in realtà. Costantinopoli, anche in un questo, è un po' la "summa" dei misteri d'oriente. Abbiamo raccolto diverse storie e leggende che vedono come protagonisti maghi, statue che si animano, talismani, fantasmi, e libri diabolici. E per quanto riguarda i libri, per ogni appassionato lovecraftiano (come me) l'associazione è immediata: il Necronomicon, il terribile grimorio descritto dal solitario di Providence, prende il suo nome dalla traduzione greca eseguita, secondo la tradizione, proprio aCostantinopoli, dal monaco Teodoro Fileta.
C'è qualcosa di vero in questi “libri magici” di Costantinopoli?
Il Necronomicon, in quanto tale, è frutto del genio di Lovecraft. Ma di libri magici, a Costantinopoli, nel corso dei secoli, ne sono circolati parecchi: noi per esempio abbiamo riportato un brano su un misterioso testo armeno noto come Vetzazarya, di cui si raccontavano storie agghiaccianti.
Prossimi progetti?
L'anno prossimo dovrebbe uscire un mio saggio sull'origine greca e bizantina del mito moderno del vampiro. Un tema sul quale ho già lavorato in passato e che merita assolutamente di essere approfondito.
Grazie a Tommaso Braccini, e in bocca al lupo per il prossimo “fantastico” lavoro.
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