A volte viene da chiedersi se certe persone vanno al cinema per il piacere di vedere un film o semplicemente per scoprire quanti e quali errori sono contenuti nella pellicola. Altrimenti non si spiegherebbe l’accanimento con il quale sono stati scovati dozzine di blooper in un film uscito da meno di una settimana.

Riportiamo, a puro titolo di cronaca, alcuni degli errori segnalati da quegli spettatori provvisti del proverbiale occhio di lince, alcuni sono blooper veri e propri, altri semplici incongruenze con i film precedenti.

Uno degli errori che maggiormente sembra aver suscitato l’indignazione dei fan è la deliberata decisione della regia di cambiare la geografia di Hogwarts. Molte delle scene con Fierobecco si svolgono vicino alla capanna di Hagrid, che adesso è collocata alla fine di una scalinata vicino alla Foresta Proibita. Nella Pietra Filosofale la capanna si trovava vicinissima a uno degli ingressi principali della scuola, e non c’era traccia di gradini né di colline. Lo stesso per il Platano Picchiatore che, nella Camera dei Segreti, era piantato nel prato del castello, perfettamente in pianura, mentre adesso è piuttosto lontano dalla scuola e vicino ad alcune rocce.

Un altro blooper è nella scena in cui Zia Marge viene gonfiata dall’involontaria magia di Harry: mentre svolazza verso il soffitto, Zia Marge afferra la tovaglia e se la trascina dietro, ma quando uno dei bottoni della sua giacca si stacca all’improvviso colpendo in pieno Dudley, è possibile vedere che la tovaglia si è appena spostata da sopra il tavolo. Subito dopo, in un’inquadratura dell’intera tavola, la tovaglia ricomincia a spostarsi; salta un altro bottone e la tovaglia resta di nuovo ferma.

Nella scena in cui Hagrid sta parlando con Harry, Ron e Hermione dell’imminente esecuzione di Fierobecco, si vede Harry sullo sfondo, seduto su una roccia, che balza in piedi appena sente la notizia. Cambia l’inquadratura e si vede Harry ancora seduto.

Si potrebbe continuare per diverse pagine ma preferiamo fermarci qui, sia per non togliere il gusto della scoperta a chi non è ancora andato a vedere il film, che per evitare di apparire troppo critici nei confronti del non sempre facile lavoro di montaggio.