Dopo un primo numero interamente dedicato alle Fantaleggende, la nuova collana Disney Fantasy prosegue con un secondo volume che raccoglie ben due saghe distinte, quella di Harlech e quella della Rocciafiamma.
La prima, targata 1989, è scritta e disegnata da Giampiero Ubezio. Dopo aver acquistato in un negozio di antiquariato uno strambo gioco da tavolo, Topolino e Pippo si ritrovano catapultati nel magico mondo di Harlech in cui, vestiti rispettivamente i panni del ladro astuto e del valoroso guerriero, i nostri eroi si uniranno al druido Tanor e allo gnomo Lyr per riportare ad Harlech la pace che manca da quando il mago Nadar ha sottratto a re Peredor il suo scettro. Dopo le tre puntate di Topolino e lo scettro di Harlech, ci sono i tre episodi di Topolino e il ritorno ad Harlech, del 1990: questa volta la storia prende le mosse dal rapimento di Minnie, che è stata portata ad Harlech da Nadar per vendicarsi di Topolino e Pippo.
La storia di Ubezio nasce da un'ottima idea di partenza, il gioco in grado di trasportare in un altro mondo, che sei anni dopo ritroveremo in un film di successo come Jumanji. Eppure, nel prosieguo del fumetto viene a mancare l'originalità e la storia si appiattisce sempre più sullo schema tipico del fantasy classico. C'è persino una citazione molto esplicita al Signore degli Anelli nella figura di Aspis, che nel Ritorno ad Harlech è un malfidato consigliere del re che non può non ricordarci il Vermilinguo di tolkieniana memoria. Eppure va considerato che la Saga di Harlech è stata pubblicata tra il 1989 e il 1990, e che ciò che oggi, soprattutto a un lettore di fantasy, può sembrare stereotipato, di certo non produceva lo stesso effetto vent'anni fa, in un periodo in cui il cinema e internet ancora non avevano contribuito a fare del fantasy il fenomeno commerciale di oggi.
La Saga della Rocciafiamma - testi di Giorgio Figus e disegni di Roberto Marini - ha invece per protagonisti Zio Paperone, Paperino e Qui, Quo e Qua. A seguito di un sogno fatto da Zio Paperone, in cui il "vecchio taccagno" vede delle colline interamente ricoperte d'oro, i Paperi vengono colpiti da un fulmine e trasportati in un universo parallelo. Nella mitica città di Auralon, capitale di un mondo fantastico i cui costumi ricordano alla lontana quelli della Roma antica, i nostri eroi scoprono che da anni era stato profetizzato l'arrivo di un marinaio - Paperino - l'unico in grado di attraversare il Mar delle Tempeste e riportare ad Auralon un'antica arma in grado di sconfiggere una volta per tutte gli eserciti del malvagio Mouk Zelas. Al viaggio dei Paperi si uniranno il conte Omion e il generale Stik. Paperino e la terra della Rocciafiamma, pubblicato nel 1993, si sviluppa in quattro episodi, mentre il successivo Ritorno alla Rocciafiamma, del 1998, in soli due.
Anche la Saga della Rocciafiamma non presenta spunti particolarmente innovativi. La storia viene strutturata essenzialmente come un racconto di viaggio, a cui nel Ritorno si affianca un'ombra di sci-fi. Molto interessante invece la "storia nella storia" della civiltà di Atragon, abbandonata da tempo dai suoi abitanti, scopritori di una tecnologia che permette di viaggiare nella galassia, lontano da ogni preoccupazione, mentre il corpo è al sicuro in capsule che ricordano in modo quasi inquietante quelle di Neo e soci in Matrix.
A intervallare le due saghe torna ancora una volta il prode Lancicciotto di Giuseppe Sansone, questa volta con quattro storie autoconclusive: Dolce lancia, Lancia a misura giusta, Dieta scrupolosa e Dama appetitosa. A fare da guest star i Bassotti, protagonisti di I Bassotti e l'effetto catapulta di Tito Faraci (testo) e Federico Bertolucci (disegni), mini storia del 1999.
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