Erano le tre del mattino, ma d’altronde a Nightside l’orario è sempre quello. Una notte interminabile, un’ora allungata. 

Le tre del mattino, l’ora del lupo, quando le difese di un uomo sono al minimo. Il momento in cui nascono più bambini e muore più gente. Il punto più basso di tutti, durante il quale un uomo può restare sveglio a letto e domandarsi come mai la sua vita si è rivelata così diversa da come avrebbe voluto. E, ovviamente, il momento migliore per fare patti con il diavolo. 

D’un tratto, mi venne la pelle d’oca sulla nuca, e provai un tuffo al cuore, come se una fredda mano fugace vi si fosse stretta attorno. Balzai in piedi, percorso da un brivido quasi violento. Ormai era vicina. Man mano che si avvicinava, sentivo la sua presenza, sentivo il suo sguardo fisso su di me. Afferrai la mia scatola da scarpe e la tenni stretta al petto, come un salvagente. Mi spinsi con riluttanza nella navata laterale, voltandomi verso l’unica porta. Una singola, grande tavola di solida quercia, chiusa a chiave e sprangata. Ma quello non le avrebbe impedito di entrare. Niente avrebbe potuto farlo. 

Perché si trattava di Jessica Sorrow l’Incredula, e niente al mondo poteva opporle resistenza. Ormai era vicina, vicinissima. 

Il mostro, l’obbrobrio, l’Incredula. Nell’aria c’era una quiete simile alla tensione che precede una tempesta. Il genere di tempesta che scoperchia i tetti e fa cadere dal cielo uccelli morti. Jessica Sorrow stava venendo a San Giuda perché le avevano detto che ero qui, e avevo ciò che cercava. E se queste persone e io ci stavamo sbagliando, ce l’avrebbe fatta pagare. 

Io non porto armi con me. Non ne ho mai sentito il bisogno. 

E comunque, le armi non servirebbero a niente contro Jessica Sorrow. Niente riuscirebbe più a sfiorarla. Le è accaduto qualcosa, molto tempo fa, e da allora ha abbandonato la sua umanità per diventare l’Incredula. Adesso non crede a nulla. E dato che non crede con totale convinzione, il mondo intero e tutto ciò che vi è contenuto per lei non sono nulla. 

Niente può avere una minima influenza su di lei. Può andare ovunque, e fare qualsiasi cosa, e lo fa. Può fare cose tremende, angoscianti, e le fa, ma niente la sfiora. Non ha coscienza né moralità, e neppure pietà o ritegno. Per lei, il mondo fisico è come un foglio, da fare a pezzi lungo il cammino. Fortunatamente per il mondo, non le capita spesso di lasciare Nightside. 

E fortunatamente per noi che viviamo qui, ci sono lunghi periodi in cui si limita a dormire o a sparire dalla circolazione. 

Ma quando è sveglia ed è in giro, le stanno tutti alla larga. Perché quando concentra la sua incredulità su qualcosa o qualcuno, li fa sparire. Per sempre. Anche nella Strada degli dèi chiudono i negozi e vanno a casa presto, quando Jessica Sorrow vaga nella notte. 

Il suo più recente furore era stato uno dei peggiori: aveva preso d’assalto tutti i punti più sensibili di Nightside, lasciandosi alle spalle una scia di caos e distruzione, e tutto ciò perché 

era alla ricerca di... qualcosa. Nessuno era certo di cosa si trattasse esattamente, e nessuno aveva la minima intenzione di avvicinarsi a lei per domandarglielo. Doveva essere qualcosa 

di speciale, qualcosa di veramente potente... e tuttavia, stiamo parlando di Jessica Sorrow, famosa per non considerare niente speciale o potente. Che uso poteva ormai farne,  l’Incredula, dei beni materiali? A Nightside non mancavano certo oggetti potenti, dagli anelli dei desideri alle bombe di teoria descrittivista, ed erano tutti in vendita. Ma Jessica Sorrow non ne possedeva neppure uno, e le persone e i luoghi svanivano sotto il suo sguardo irato, mentre lei proseguiva con il suo furore. Si diceva che stesse cercando un qualcosa di talmente reale che non avrebbe potuto fare a meno di crederci... 

Forse un qualcosa di così reale e potente che finalmente l’avrebbe uccisa, ponendo fine al tormento di tutti. 

Perciò Walker venne da me e mi disse di trovare quella cosa. 

Walker rappresenta le Autorità. Nessuno amministra veramente Nightside, sebbene in molti ci abbiano provato, ma le Autorità sono quelle che intervengono e usano il pugno di ferro ogni volta che qualche pezzo grosso sembra sfuggire di mano. Walker è un tipo calmo e tranquillo, indossa un lindo completo da uomo d’affari e non alza mai la voce, perché non ne ha bisogno. Non approva chi come me opera per conto proprio, ma di tanto in tanto mi passa qualche lavoretto, perché nessun altro sa fare le cose che so fare io. E perché, per quel che lo riguarda, io sono totalmente sacrificabile. 

Ed è per tale ragione che questi lavori glieli faccio pagare un occhio della testa. 

Io riesco a trovare qualsiasi cosa. È un dono. Ricevuto dalla mia cara mamma defunta, che si è rivelata non umana. In realtà, non è morta; è soltanto un mio auspicio.