Lo vediamo arrivare sul binario della stazione vestito tutto di nero. Nonostante il caldo afoso indossa camicia e pantaloni lunghi, i capelli spettinati sciolti sulle spalle. Mancano all'appello gli occhiali da sole, grandi e tondi, dai quali non si separa quasi mai e che compaiono così spesso nelle sue fotografie.
Maurizio Temporin, classe 1988, ha l'aspetto di un poeta maledetto. Si scusa educatamente per il proprio abbigliamento trasandato e spiega di non aver dormito per molte ore. Infatti si trova a Genova per lavorare al manga di Iris, insieme alla disegnatrice Chiara Bracale, con la quale ha discusso tutta la notte.
Inizia a raccontare qualcosa su di sé. Tra una cosa e l'altra, svela di essere appena stato scomunicato dalla Chiesa. Finalmente, aggiunge. E alla modica cifra di 3.50, il prezzo di una raccomandata.
Il resto dell'intervista conferma le bizzarre premesse, rivelandosi ricca di affermazioni imprevedibili e curiose. Non solo riguardanti la rocambolesca vita privata di questo ragazzo, ma soprattutto per le sue vicissitudini di scrittore. Quello di Maurizio Temporin è davvero un caso anomalo. Nonostante si mantenga economicamente con le sue opere di scrittore, scultore, sceneggiatore e disegnatore, Maurizio non vuol essere definito un artista, ma soltanto “una persona che fa cose diverse”. E giura di aver incontrato la fama assolutamente per caso.
L'intervista
Lo strano caso di Maurizio Temporin
L'autore di Iris, un giovane che ha trovato la fama per caso, che non vuol essere definito un artista e che viaggia fra i mondi.
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