Se avete amato la serie Spartacus: Blood and Sand, andata in onda nel 2010, non potrete non essere rimasti affascinati dal protagonista: Andy Whitfield.
Nato in Galles nel 1972, ha lavorato come ingegnere intraprendendo in seguito la carriera di modello, e ha studiato recitazione alla Screenwise Film & TV School for Actors di Sydney.
Ha debuttato come attore con un piccolo ruolo nella serie All Saints e ha proseguito con diversi lavori in televisione, come The Strip, Packed to the Rafters e Le sorelle McLeod. Ha ottenuto il ruolo principale nel film Gabriel — La furia degli angeli, ma la sua consacrazione è arrivata nel 2010 grazie al ruolo di Spartacus. La serie è andata in onda sul canale via cavo Starz nel 2010 e verrà tradotta e trasmessa in Italia nel 2011 sul canale satellitare Sky Uno.
Se bazzicherete sui vari siti alla ricerca di recensioni su questa serie vi imbatterete in pareri contrastanti: alcuni la bolleranno come volgare, violenta, storicamente scorretta e senza una vera trama; altri invece la osanneranno come un capolavoro.
In realtà, basterebbe andare oltre la prima puntata per rendersi conto di come la trama sia armoniosa e profonda: in gioventù Spartacus si unì all’esercito romano da cui scappò a causa delle ingiustizie da lui subite. Catturato, fu giudicato disertore e condannato alla riduzione in schiavitù. Intorno al 75 a.C. fu destinato a diventare gladiatore; fu venduto a Lentulo Batiato, un lanista che possedeva una scuola di gladiatori a Capua. Esasperato dalle condizioni che Lentulo riservava a lui e agli altri gladiatori in suo possesso, decise di ribellarsi e due anni dopo scappò insieme ai galli Enomao e Crixos dall'Anfiteatro capuano in cui era confinato; altri 70 gladiatori lo seguirono. Nella prima battaglia contro i romani, i ribelli vinsero. La notizia si diffuse e nuovi schiavi iniziarono a scappare unendosi a loro.
Il Senato di Roma inviò, in rapida successione, due pretori (prima Gaio Claudio Glabro e poi Publio Varinio) in Campania per reprimere la rivolta.
Al contrario di tante altre serie nulla è lasciato al caso: tutto è concentrato in 13 episodi contraddistinti da un ritmo incalzante. Amicizia, invidia, passione, intrighi, tradimenti, amore (non solo fisico) i temi del telefilm. Vi sono scene molto violente ma realizzate nello stile di 300 e Sin City, quindi la finzione è molto palese. Tuttavia, chiunque affermasse che non è storicamente corretto si sbaglierebbe di grosso. Il ruolo del gladiatore viene ben definito: si trattava di prigionieri di guerra, schiavi, gente povera che per un tozzo di pane si univa ai gladiatori; vi erano anche cittadini liberi che decidevano di loro volontà di rischiare la vita nelle arene per pagare i propri debiti, criminali che venivano condannati indirettamente alla morte. Tutto questo è storicamente vero. Così come erano veri i combattimenti e, soprattutto, il modo in cui venivano trattati i gladiatori. Per i loro padroni (o domini che dir si voglia) essi altro non erano che oggetti da utilizzare in qualsiasi modo: difatti i gladiatori oltre a combattere nelle arene, venivano anche “affittati” da ricchi patrizi per animare le proprie feste. Tutti potevano legalmente disporre di loro in ogni modo possibile: umiliarli, sfruttarli, deriderli, violentarli e anche ucciderli per un semplice capriccio. Vengono addirittura mostrate alcune delle varie classi come il mirmillone (dotato di scudo e spada) e il reziario (una rete da lancio un tridente).
Ovviamente la storia viene romanzata: nel serial Spartacus si inimicherà Glabro (o per come viene pronunciato in inglese Glaber) e la sua odiosa moglie Ilithyia poiché la legione a cui si unito e da cui aveva disertato, era condotta da quest’ultimo. Diserterà per salvare la sua amata moglie Sura (Erin Cummings) da cui verrà separato e verrà dunque venduto al lanista Batiato che farà di lui un gladiatore. Spartacus stringerà un patto con il suo dominus accettando di combattere e starsene buono buono ottenendo in cambio la mobilitazione di Batiato per ritrovare sua moglie Sura.
Anche altre figure vengono ampiamente sviluppate: lo spettatore riuscirà a immedesimarsi in ognuno di loro e a capire i loro sentimenti alla perfezione. Nel cast spiccano i bravissimi Lucy Lawless (Lucretia) e John David Hannah (Batiato), che possiedono un curriculum di tutto rispetto e costituiscono senza dubbio i migliori "best villain" della storia.
Spartacus è una serie vi farà arrabbiare, vi farà ridere, vi terrà incollati allo schermo e riuscirà anche a strapparvi delle lacrime.
Ma di lacrime ora ne verseremo per un'altra ragione: Andy Whitfield purtroppo ci ha lasciati l’11 settembre di quest’anno. Nel marzo del 2010 gli venne diagnosticato un linfoma non Hodgkin. L'attore interruppe immediatamente le riprese della serie per sottoporsi alle cure necessarie.
I produttori, aspettando una sua ripresa, decisero di girare un prequel Spartacus: Gods of the Arena, anche se a un certo punto è risultato palese che Andy non sarebbe più tornato. Quindi fu effettuato un recasting: Liam McIntyre sarà il nuovo Spartacus.
A questo proposito, è stato chiaro il presidente di Starz, Chris Albrecht: “Consapevoli che nessuno sostituirà Andy, ci siamo resi conto che avremmo dovuto trovare un attore che riesca a portare avanti il personaggio di Spartacus. E’ stato importante per noi avere l’appoggio di Andy nella decisione di fare un recasting per questa parte, che lui ha interpretato nella stessa maniera eroica con la quale sta vivendo la sua esperienza. Insieme alla fortuna di aver trovato un giovane attore con le credenziali da gladiatore e l’abilità nel recitare di Liam, sarà più facile proseguire con questo progetto”.
Nessuno potrà sostituire il sorriso sornione che si stampava sul volto di Andy quando architettava “qualche marachella”. Nessuno dimenticherà i suoi occhioni blu dilatati dalla disperazione o dalla rabbia. Nessuno potrà mai sostituire la sua risata o un suo gesto.
Liam McIntyre ha accettato di portare un grande fardello sulle spalle.
Quindi diciamo addio a una giovane stella di soli 39 anni che ha lasciato dietro di sé una moglie e due figli e numerosi fan che lo rimpiangeranno per sempre.
4 commenti
Aggiungi un commentoOttimo prrofondimento, concordo in pieno con quanto scritto da Terry riguardo la serie, personalmente l'ho trovata molto bella e viva, molto meglio rispetto a altre andate in onda in passato assai noiose e solamente volgari.
Non che in Spartacus non ci siano (parecchie) scene decisamente vietate ai minori. Tuttavia il formato e la durata indovinati hanno dato un grande ritmo a questa serie cult che consiglio a tutti.
Ottimo il cast e grande recitazione da parte di tutti.
Ovviamente mi unisco al cordoglio per la scomparsa di Andy Whitfield, troppo, ma troppo giovane per averci lasciato. R.I.P.
Grazie a Terry Perrelli!
Io sono alla 3a puntata di Spartacus, e sono molto soddisfatto, è un mix forte e spettacolare, con una sceneggiatura interessante, e non scontata come potrebbe sembrare dalle prime 2 puntate.
E ripeto anche qui, brinderò in onore di Andy Whitfield.
Prego! sono Terry Perrelli e sono contenta che il mio articolo sia piaciuto e che abbia avvicinato qualcuno a questa magnifica serie
Ovviamente però la perdita di Andy è terribile e temo molto per la seconda serie..!
Bè.. a tutti!
Articolo DOC....
Andy è stato una dura perdita per Spartacus.... Ma gli attori del Prequel si sono difesi benissimo....
Aggiungi un commento
Fai login per commentare
Login DelosID