Un lampo accecante. Nella mente, nel cuore, nell’anima. Una Verità dirompente, o forse una perfida Bugia rivelata.
- Ragazzo! Cosa ti succede? Ti senti male? – Si preoccupò di fronte allo sbalordimento che immagino mi contraesse il viso.
- Un piccolo miracolo - biascicai tra i denti, ma credo senza che lui cogliesse le parole. Risi, forte e a singhiozzi. Feci appena un cenno di saluto e lo piantai lì, turbato, a mormorare una qualche preghiera per il povero matto, ancora così giovane, che spariva nel buio caliginoso del pendio, oltre il portale, accompagnato da una risata che rimaneva mistero.
* * *
Come giudico, oggi, questo episodio?
Potrei per esempio giustificare l’accaduto con la presenza di uno spirito elementale della Rocca.
O, scherzandoci su, potrei parlare di un bodhisattva “in trasferta”.
Fossi un fervente cattolico, dovrei necessariamente presumermi vittima del Maligno, anziché beneficiario di un “Bene” superiore.
Certo, potrebbe essere stata anche una sublime presa pel culo, e io l'ingenua ma fortunata vittima.
In fondo, non me ne frega niente di sapere chi, o Chi, fosse Magda. Importa ciò che m’è rimasto, quanto mi ha insegnato sull’amore e sull’Amore. Cambiando tutto il corso d’un fiume. Il fiume della vita.
Sono passati molti anni. Osservo ancora la sua foto. Mia moglie, appena rientrata dalla spesa, mi chiede chi è.
- Non lo so - le rispondo. In fondo, è la verità.
Lei un po’ s’adombra, stizzita. Non mi crede. Mi terrà almeno un'ora di muso, gelosa di una vecchia immagine che tra un po' tornerò a riporre nel mio passato. Poi scorderà, o fingerà di farlo. Ci amiamo.
La ragazza nella fotografia mi sorride ancora. Non ho sognato.
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