Come vi avevamo preannunciato pochi giorni fa (www.fantasymagazine.it/notizie/15560/nemesis-2-la-chiave-di-salomone ) Francesco Falconi, uno degli scrittori italiani più letti di questi ultimi anni conclude oggi, su FantasyMagazine, il suo blogtour.
Iniziando il 17 ottobre su Booksblog, Francesco ha intrapreso sul web 8 tappe che in 9 giorni lo hanno portato a incontrare in via virtuale i suoi fedeli lettori e le loro molteplici curiosità, a cui Francesco, da buon toscano dotato di una discreta parlantina e da autore umile e sempre pronto a un confronto educato e costruttivo non si è di certo sottratto, tantomeno risparmiato.
Il blogtour si conclude oggi proprio sul forum di FantasyMagazine, e nel nostro canale autori, del quale trovate il link nelle Risorse di rete a fondo pagina, potrete sottoporgli tutte le vostre curiosità.
Estratto da Nemesis 2, la chiave di Salomone
Appena fece un altro passo, si accese un triangolo di undici candele nere, rivelando dei simboli disegnati sul pavimento. Dieci cerchi bianchi, disposti in modo tale da formare la figura di un ottagono con due circonferenze vicine al vertice più basso.
«Entra nel diamante delle Sephirot», sussurrò la voce.
Prima dell’ultimo cerchio si trovava una pozza riempita di una sostanza scura.
Dentro c’era un individuo immerso fino al mento nel liquido. I capelli, intrisi di sangue, gli coprivano metà volto.
«Segui il sentiero di sangue. Percorri l’Albero della Vita».
«Paradiso, Inferno. Caino, Serpente e Angelo Caduto», recitò Inghinn.
«Raggiungimi, Primo Discepolo dell’Ordine, segui il sentiero ermetico».
Inghinn alzò l’uomo in grigio da terra e lo prese sottobraccio.
«Malkut, il Regno», disse entrando nel primo cerchio e affondando il coltello nella bocca dell’Immacolato, che emise un gemito. Poi proseguì diritto fino al secondo simbolo.
«Yesod, il Fondamento», pronunciò conficcando la lama nell’inguine della vittima. Si spostò in obliquo, sulla sinistra. «Hod, la Gloria» sussurrò colpendolo alla gamba sinistra. «Geburah, la Severità».
8 commenti
Aggiungi un commentoGrazie sei stato gentilissimo e se posso abuso ancora di questo spazio. Hai detto che Nemesis 2 è ambientato a Roma
- come mai questa scelta?
- è importante seconodo te per gli autori italiani ambientare le loro storie in Italia?
- ho letto l'estratto qui sul sito, è molto esoterico, hai fatto molte ricerche per scrivere il libro?
- prometto che questa è l'ultima, Nemesis 1 aveva un sacco di scene aperte, in Nemesis 2 ci sarà la fine di tutte le storie lasciate in sospeso?
A tutti gli FMers e i lettori di Francesco.
Abbiamo riservato al blogtour questo spazio, fatene buon uso!
E' stata una coincidenza. Mi stavo interessando alla Qabalah proprio mentre scrivevo il plot di Nemesis 2. Ho trovato che il concetto di Sephirot/Qliphot, così come l'Albero della Vita, calzassero a pennello. Mi hanno dato la possibilità di investigare nel "grigio", ciò che sta nel mezzo tra il bene e il male. Che è per l'appunto l'essenza di Nemesis.
Sì, ho letto Sibaldi e altri saggi sulla Qabalah.
Assolutamente no. Magari. Non mi sento in grado di poter raggiungere un obiettivo del genere, devo studiare ancora molto. Diciamo che ho tentato, ecco. Magari ci riprovo in futuro, non demordo.
Lo sa che l'alfabeto ebraico l'ho trovato stupendo? Ovvio, fa meno errori di lettura Virgola (n.d.r il mio cane) che io
Insomma, non si può diventare istruiti di Qabalah in pochi mesi. In Nemesis c'è un'influenza, ma non mi sentirei mai di affermare qualcosa di più profondo. Lo dico con umiltà, davvero.
Ciao
Francesco
E' stata una scelta naturale (OT: non mi ricordo la combinazione di caratteri ASCII per l'E accentata. me l'hanno ripetuta all'infinito su Facebook e all'infinito la scordo).
Nemesis 1, senza troppo spoileare, finiva con la fuga di Ellen e Kevin dalle Highlands. Ho deciso di rompere un mio sciocco tabù, non ambientare le mie storie in Italia. Così ho fatto, e mi sono trovato a mio agio. Roma ha un patrimonio culturale e storico unico, per non parlare delle leggende. Tutte leggende che, guarda caso, calzavano con la storia. Porta dei cieli, Castello Sant'Angelo, Galeria.
Dipende. Non deve essere una costrizione, può essere una sfida. Ogni autore deve decidere in base alla propria propensione.
Come lettore, sì, amo la letteratura fantastica ambientata nel nostro paese.
Dunque, la parte diciamo "esoterica" in realtà è evidente nel prologo e negli intermezzi, altrove molto più velata. Credo di aver risposto sopra sulla Qabalah.
No, la storia si chiude. Ma si chiude come amo fare io, chi ha letto i miei libri lo sa. Quando narro una vicenda, colgo solamente una porzione della vita dei personaggi. Non voglio che tutto si risolva con un deus ex machina, perché nella vita reale non finisce qui.
L'intreccio principale si chiude, ma è evidente che ogni lettore potrà immaginare altri seguiti.
Infine, detesto i capitoli finali in cui tutti i cattivi muoiono e tutti i buoni si tengono per mano al tramonto.
ciao
Francesco
continuo la discussione nella sezione apposita
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