Nel 2010 toccò a Sailor Moon, quest'anno invece sarà il turno di Sailor Venus: anticipando di un mese l'uscita ufficiale, è stato presentato in anteprima al Lucca Comics & Games 2011 il primo numero di Codename Sailor V, spin-off in due volumi disegnato da Naoko Takeuchi e dedicato alla guerriera dell'amore e della bellezza Sailor Venus, alias Minako Aino.
Sotto il profilo tecnico, il manga è curato quanto l'edizione "regolare" di Sailor Moon, con le prime pagine del volume a colori e il nuovo lettering a giustificare il prezzo di copertina di 4,50 euro, lo stesso di Sailor Moon.
Il manga ha debuttato in contemporanea con il dodicesimo numero del più conclamato Sailor Moon, ultimo atto delle avventure delle guerriere vestite alla marinaretta. Il Codename Sailor V terrà compagnia ai lettori per altri due mesi, prima di lasciare il timone ai due volumi autoconclusivi che raccolgono storie brevi dedicate ai protagonisti della serie.
Chi ha seguito le precedenti uscite del manga avrà letto alcune dichiarazioni di Naoko Takeuchi non note ai più: nel progetto originario della mangaka, Minako sarebbe dovuta essere la protagonista della storia, che avrebbe seguito il suo punto di vista. Il suo alter ego Sailor Venus è infatti il capo delle guerriere sailor, incaricate di proteggere la principessa della Luna Serenity (Sailor Moon, alias Usagi Tsukino). Per scelte redazionali si decise di impostare la storia su Sailor Moon, ma nel manga si nota un'attenzione specifica al personaggio di Sailor Venus, che non si è trasfusa nella serie anime andata in onda in Italia che ha giocato un ruolo importantissimo nel decretare, qui e all'estero, il successo di Sailor Moon. Nella serie animata erano stati ripresi alcuni elementi presentati nel Codename Silor V, come il fatto che Minako (detta Mina nel manga, chiamata Marta nel cartone) giocasse a pallavolo. Il personaggio del poliziotto che cerca di scoprire la vera identità di Sailor V Toshio Wakagi ricorderà a chi ha seguito l'anime con attenzione il personaggio del poliziotto Alan, di cui Marta si era innamorata in passato quando collaborava con la polizia come Sailor V.
Leggendo il Codename, la prima cosa che balza all'occhio è che Minako e Usagi presentano una caratterizzazione psicologica con diversi punti in comune: entrambe sono studentesse svogliate ma ragazze energiche, allegre e spensierate. Usagi è per sua stessa ammissione piagnucolona, Minako dinamica e molto sportiva. Entrambe hanno un rapporto di amore-odio con due gatti, Luna (Usagi) e Artemis (Minako). Minako inoltre sogna di diventare una idol e ha una migliore amica di nome Hikaru a cui la Takeuchi dona fattezze simili a quelle di Sailor Mercury (Ami Mizuno). Nel Codename fanno qua e là la loro comparsa altri personaggi che appartengono alla serie di Sailor Moon, come il ragazzo della sala giochi Furuhata, la stessa Usagi con l'amica Naru, le altre guerriere sailor e l'amico secchione di Mina, Amano, ricorda straordinariamente l'amico secchione di Usagi Umino, con cui condivide anche un nome simile.
I punti di contatto tra le due serie non sono finiti: oltre allo stile - il tratto della Takeuchi è pressoché identico perché le due serie sono coeve, almeno in Giappone - si intravede una certa "mano comune" anche dietro la costruzione della storia, che sotto l'apparente leggerezza cela una critica serrata allo star system e al mondo della televisione, incarnati dai nemici delle guerriere sailor che hanno il compito di rubare l'energia agli esseri umano facendo loro il lavaggio del cervello.
Nonostante i vari punti di contatto, il Codename Sailor V presenta degli spunti interessanti e ne consigliamo la lettura a coloro che hanno amato Naoko Takeuchi e Sailor Moon, anche se Sailor Venus non era la loro guerriera preferita: dopo aver letto questo primo volume dello spin-off potrebbero anche cambiare idea!
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