Ho già scritto in passato della libreria palermitana AltroQuando. Un luogo al quale la mia passione per il fantastico e la narrazione deve molto.
E' da qualche tempo che questa piccola grande realtà, una libreria fumetteria che è anche un vero e proprio centro di aggregazione, lotta per sopravvivere in un momento che è difficile per tutti. Non lo fa chiedendo soldi pubblici o sottoscrizioni a fondo perduto. Lo fa ricordando ogni giorno la sua esistenza, proponendo con passione le novità dal mondo del fumetto. E' l'unico modo che ritengo possibile, quello di lavorare al meglio al fine di garantire all'acquirente non solo la reperibilità di un fumetto ma anche un consiglio sulla sua qualità per esempio. Un modo di concepire la libreria che sta sparendo ormai, sostituito dalle logiche da supermercato.
Di uno di quei momenti di crisi parlai tempo fa.
Salvate la libreria AltroQuando
A rischio di chiusura la storica fumetteria palermitana. Mobilitati gli appassionati e gli autori palermitani
LeggiQuello che è successo ora ha dell'incredibile, che parte da una notizia, pubblicata da uno dei più seguiti quotidiani nazionali, La Repubblica, il 5 novembre scorso, che dava la libreria per chiusa. La situazione ha il sapore del racconto kafkiano e lascio che a raccontarvela in dettaglio sia proprio lo staff della fumetteria, nel comunicato stampa che riporto di seguito. Sappiate che oltre a questo comunicato lo staff ha lanciato una campagna virale che smentisca il "coccodrillo" di Repubblica. L'invito per i palermitani (clienti e sostenitori dell'attività della fumetteria) è di fotografarsi davanti al negozio aperto esibendo l'edizione odierna de La Repubblica (o anche altro quotidiano) e a condividerla su Facebook, sulla bacheca di AltroQuando e la propria.
AltroQuando è ancora qui
AltroQuando è ancora qui. La prima fumetteria di Palermo, quella aperta da vent’anni, resiste ancora. Ci sembra il modo più appropriato per rispondere a chi già cantava, pur lodandoci, la nostra dipartita. Non ci capacitiamo di questa falsa notizia che, dal tono dell’articolo firmato da Mario Genco su La Repubblica di Palermo del 05.11.11, dà la nostra attività per chiusa già da tempo. Né si tratta solo di fare i relativi scongiuri, giacché affermare la nostra scomparsa dal territorio su uno dei quotidiani più letti in città non ci aiuta certo a sollevare le sorti di un esercizio commerciale che, come tanti altri a Palermo, sopravvive sul filo del rasoio. E’ vero che la crisi globale ha messo in ginocchio anche noi, e che a Giugno del 2010, in un’ora particolarmente nera, è stata organizzata presso il circolo Malussène una manifestazione volta a salvare la fumetteria, nel corso della quale sono state messe all’asta opere grafiche di disegnatori emergenti e già noti. Da quell’iniziativa, svoltasi ormai più di un anno fa, e dall’aiuto di sostenitori privati, AltroQuando è riuscito a trarre le energie sufficienti per restare aggrappato alla zattera, e a resistere, faticosamente, in un centro storico sempre più vuoto e agonizzante. La nostra fumetteria, però, è ancora aperta, e oggi si vede costretta a valutare il danno di un’imprecisione giornalistica che lascia sconcertati. Uno sconcerto tanto più grande dal momento che parliamo de La Repubblica, quotidiano da noi seguito e normalmente apprezzato. Ci suscita irritazione pensare che sarebbe stata sufficiente una breve telefonata per evitare un’inesattezza, potenzialmente dannosa per terzi, di tali proporzioni. Uno dei punti fermi di chi lavora nel settore notizia dovrebbe essere soprattutto la verifica delle fonti, prassi che in questo caso sembra non essere stata seguita. Non ne vogliamo personalmente a chi ha firmato l’articolo, ma ci rende perplessi il fatto che le consuete dinamiche redazionali non siano bastate ad arginare un errore così marchiano.
Si rende dunque necessaria un’urgente smentita. Affinché i nostri sforzi quotidiani per tenere in vita quella che l’articolo di Mario Genco definisce “un’attività storica” non siano compromessi dalla leggerezza di chi sembra conoscere il nostro esercizio e le sue vicissitudini solo per sentito dire.
La fumetteria AltroQuando deve il suo nome a una celebre storia di Dylan Dog, in cui il pianeta terra è visto da alieni come un mondo popolato da creature mostruose. In quell’episodio, la Morte stessa si congeda dal protagonista e dal lettore con una frase che oggi sembra fare al caso nostro: «Non chiedermi quando tornerò. Perché sarà sempre un ALTRO quando.»
Così è per noi della prima, storica fumetteria palermitana. Siamo aperti, vivi. E il nostro QUANDO è tuttora un ALTRO.
Lo staff della fumetteria AltroQuando
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