Richard K. Morgan è uno scrittore inglese molto amato nel nostro paese. Dopo essere letteralmente “esploso” come autore di fantascienza, ora per merito della Gargoyle ritroviamo il suo nome nelle librerie, da oggi 17 maggio 2012, con un romanzo fantasy dal titolo Sopravvissuti (The Steel Remains, 2008), primo titolo della saga A Land Fit for Heroes.
Nel nostro paese è amato da uno stuolo di fan che hanno apprezzato la serie dedicata a Takeshi Kovacs (Bay City; Angeli spezzati e Il ritorno delle furie – tutti pubblicati dalla Editrice Nord).
La serie A Land Fit for Heroes è composta dai seguenti titoli:
1. The Steel Remains (2008) - Sopravvissuti
2. The Cold Commands (2009) - inedito
Il protagonista di Sopravvissuti è Ringil Eskiath, un guerriero forte e invincibile che ha partecipato alla grande battaglia di Gallows Gap, che vide contrapposti una alleanza tra Umani e Kiriath contro una razza feroce e infida, conosciuta come il Popolo delle Squame.
Ringil è stato scacciato dalla sua famiglia in quanto omosessuale e vive in una locanda che lo ospita gratuitamente, perché famosa, e narra le sue vicende in battaglia attirando numerosi clienti paganti.
Un giorno sua madre lo va a trovare per chiedergli di andare alla ricerca di Sherin, sua cugina che è stata rapita e portata via come schiava.
In questa ricerca contatta suo antichi compagni di battaglia: Lady Archeth Indamaninarmal, una sangue misto, per metà umana e metà Kiriath, che vive a corte come consigliera di JhralKhimran II, il dissoluto Imperatore di Yhelteth; il nomade Majak, Egar Dragonbane, che dopo aver provato i piaceri e le novità della civiltà mal sopporta di tornare a vivere presso il suo popolo.
Con loro inizia la ricerca della cugina e sarà un’avventura irta di pericoli, imboscate e tradimenti.
Intanto la pace duramente ottenuta comincia a mostrare qualche crepa poiché il desiderio di potere e di conquista sembra riaccendere l’antica tensione tra la Lega del Nord e l’Impero Yhelteth, mentre una minaccia ancora più terribile si profila all’orizzonte.
Un brano dal libro
Ringil riconobbe il dolore persistente che era dietro a tutto questo.
Perdita.
II sapore del rimpianto colorato di blu, così penetrante da non potere mai scandagliare il fondo.
Era la vittoria a Rajal che non era mai arrivata, era suo fratello che si allontanava nel lungo corridoio di legno scuro, era la vita che avrebbe potuto vivere a Yelteth se il disgusto e l'ira altrui non l'avessero, invece, mandato via in disgrazia. Erano le schiave che non aveva potuto liberare, le donne e i bambini di Ennishmin che urlavano e che non aveva potuto salvare, le cataste di morti silenziosi e le case distrutte e in rovina.
Era ogni decisione sbagliata che aveva preso, ogni sentiero che non era riuscito a percorrere, tutti ora si aprivano a ventaglio e gli venivano mostrati affinché lui capisse…
La quarta di copertina
Ringil Eskiath è un invincibile guerriero nel pieno della sua giovinezza, distintosi nella celebre e cruenta battaglia di Gallows Gap. Ripudiato dalla nobile famiglia a causa della sua omosessualità, Ringil vive ora sostenendosi grazie ai proventi del suo passato lavoro e a quelli ottenuti dai racconti delle sue gesta.
Un giorno riceve la visita inattesa della madre, che gli chiede di ritrovare sua cugina Sherin, rapita e ridotta in schiavitù. Ringil comincia una ricerca irta di pericoli, imboscate e tradimenti, in costante contatto con un mondo abbrutito dalla corruzione.
Incontrerà, così, i suoi antichi sodali: Lady Archeth, unica superstite della stirpe dei grandi scienziati Kiriath, ed Egar Dragonbane, nomade Majak, anch’essi valorosi combattenti a Gallows Gap. Lady Archeth è tra i consiglieri più ascoltati di Jhral Khimran II, il dissoluto Imperatore di Yhelteth, mentre il capotribù Egar è caduto in disgrazia tra i Majak per le sue vedute moderne, maturate dalla conoscenza di civiltà più avanzate.
Intanto la pace duramente conquistata cede il posto al desiderio di potere e di conquista riaccendendo l’antica tensione tra la Lega del Nord e l’Impero Yhelteth, mentre una minaccia ancora più terribile si profila all’orizzonte: i Dwenda, un formidabile popolo guerriero, più veloce, agile e feroce di qualsiasi altro nemico che memoria ricordi…
L’autore
Richard K. Morgan è nato a Londra nel 1965. Laureato in Storia a Cambridge, ha insegnato inglese all'estero per quattordici anni fino alla pubblicazione di Altered Carbon nel 2002 (Bay City, Nord 2006), suo formidabile esordio letterario nel segno del cyberpunk. Il romanzo – il primo della serie Sci-Fi con protagonista il cinico ex soldato Takeshi Kovacs – si rivela un tale successo che viene opzionato per il cinema da Joel Silver, produttore di Matrix che ne ha acquistato i diritti a una cifra elevatissima, rimasta segreta, e conquista il prestigioso "Philip K. Dick Award". Seguono Broken Angels, nel 2003, e Woken Furies, nel 2005 (entrambi pubblicati da Nord nel 2005 e nel 2008 coi titoli Angeli spezzati e Il ritorno delle furie). Altri romanzi degni di nota sono Market Forces del 2004 (Business, Nord 2006), i cui diritti sono stati venduti alla Warner Bros, e Black Man del 2007, vincitore dell'"Arthur C. Clark Award". Tra il 2008 e il 2011 pubblica la sua prima saga fantasy, formata da Sopravvissuti e da The Cold Commands.
Morgan usa il genere per sviscerare le storture del nostro mondo e delle nostre società, presentando una affatto scontata continuità nel valore della sua produzione, che comprende anche due miniserie di fumetti per Marvel Comics. Lo scrittore vive tra la Scozia e la Spagna.
Richard K. Morgan, Sopravvissuti (The Steel Remains, 2008)
Traduzione Maria Antonietta Struzziero
Gargoyle – collana Gargoyle Extra – pagg. 489 – 18,90 €
ISBN 978-88-89541-66-1
2 commenti
Aggiungi un commentoUn grande merito di questo libro che in Italia sara' di notevole successo va all'impegno costante, alla professionalita' e conoscenza linguistica della Prof.ssa Struzziero Maria Antonietta. Complimenti professoressa, sei eccezionalmente super!
Al Salone del libro di Torino mi sono fermata un po' a chiacchierare allo stand Gargoyle. La persona con cui ho parlato mi ha spiegato che in un paio di occasioni la traduttrice era stata incerta su come procedere e aveva scritto a Morgan per essere sicura su come tradurre al meglio le sue parole, segno di una grande professionalità nello svolgere il suo lavoro. Altrettanto professionale Morgan aveva risposto nel giro di un paio d'ore, sciogliendo tutti i dubbi della traduttrice.
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