Ci sono attori che diventano succubi del successo dei film e dei loro personaggi, ormai stampati a fuoco nella mente dei fans. È successo a Mark Hamill che non si è mai scrollato di dosso gli ingombranti panni dello Jedy Skywalker. È successo a Henry Winkler che ha dovuto buttarsi nella produzione, dopo che il suo ormai mitologico Fonzie non gli permetteva di essere scritturato per nessun’altra parte. È successo a Elijah Wood che, nonostante i ripetuti tentativi cinematografici, non è riuscito a far dimenticare il suo Frodo Baggins.
Dominic Monaghan, invece, è riuscito a scampare la maledizione del “personaggio persistente ad libitum” e in un’intervista, rilasciata alla CBC, oltre alla promozione del suo nuovo film The Day, si lascia andare a un amarcord dei bei tempi passati sul set di Peter Jackson.
Intervistato da George Stroumboulopoulos, un famoso (da quelle parti) conduttore canadese non ha nessun problema a tirar fuori delle confidenze molto personali che non sono apparse nemmeno negli imponenti extra dei DVD della trilogia.
Alla domanda: “Cos’è successo dentro di te, quando hai capito che la trilogia era finita?” Monaghan risponde semplicemente: “È stato formativo. Dopo tutto quel tempo passato in Nuova Zelanda, dopo che ho provato molte cose per la prima volta – il surf, il bungee jumping, l’andare a cavallo, il tirar di spada - tornare a casa è stato come ritornare sul pianeta Terra.”
Ed è forse questo senso di realtà che ha permesso all’attore di guardare oltre il personaggio, mettendosi alla prova con produzioni, anche molto pericolose dal punto di vista professionale, che fossero lontane centinaia di miglia dalle atmosfere fantasy del Signore degli Anelli.
Da segnalare nel video, la falsa intervista fatta da Monaghan a Elijah Wood, dove Dominic si finge un intervistatore tedesco, via collegamento telefonico, innamorato dei grandi occhi blu di Frodo responsabili, a suo dire, di tutto il suo successo. Da vedere.
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