Quello di volare è sempre stato uno dei grandi sogni del genere umano. Sono famosissime, per esempio, le macchine studiate da Leonardo da Vinci, affascinanti quanto impossibili da utilizzare. Ma se a volte i sogni sono costretti a infrangersi contro la realtà, quando entra in gioco la fantasia ogni cosa diventa possibile.
George R.R. Martin è sempre stato un grande sognatore, e gli uomini volanti non potevano che attirare anche la sua immaginazione. Così, con qualche piccolo accorgimento come una forza di gravità inferiore rispetto a quella che conosciamo e dei venti fortissimi che spazzano tutta la terra, ecco nascere Il pianeta dei venti. Una fantascienza di dimensioni minori, nella quale gli spazi da esplorare sono solo i cieli di un pianeta e non le distanza sconfinate fra mondi lontani, ma non per questo meno affascinante, con personaggi che lottano per quello in cui credono e con la consapevolezza che non sempre nella vita è possibile ottenere tutto ciò che si vorrebbe.
Quello che viene presentato come un romanzo – e che come tale compare anche nella bibliografia dello scrittore – è in realtà una serie di tre racconti scritti da Martin e dalla sua amica Lisa Tuttle.
Il primo, Tempeste, risale al 1975, periodo in cui i due stavano ancora cercando di farsi un nome nel genere fantastico e gli è valso una nomination al Premio Nebula. Il secondo, Un'ala, è del 1980 e il terzo, La caduta, è del 1981. Quello stesso anno i tre testi sono stati riuniti in un unico volume e, con l'aggiunta di un prologo e un epilogo, sono diventati il secondo romanzo di George dopo In fondo il buio e il primo di Lisa.
La prima edizione italiana dell'opera, pubblicata dalla Casa editrice Nord, è del 1983, ma ormai da parecchi anni il volume era uscito dal commercio. Ci pensa ora Mondadori, sulla scia dell'enorme successo ottenuto dalle Cronache del ghiaccio e del fuoco, a riproporla ai nuovi lettori.
La quarta di copertina:
"Il pianeta dei venti" è abitato dai lontani discendenti di astronauti terrestri lì naufragati molti secoli addietro. Abitano le miriadi di isole che costituiscono le terre emerse del pianeta, e solo pochi di loro hanno la possibilità di usare delle specie di ali che permettono loro di planare sulle correnti. Con il tempo si è costituita una classe a sé stante che detiene il potere di volare e le ali stesse. Maris non appartiene alla classe eletta, è un'orfana figlia di pescatori che vive raccogliendo telline sulla spiaggia, ma ha un sogno: diventare una "volatrice" e far sì che la società del pianeta dei venti non sia più classista e maschilista, ma che la possibilità di imparare a usare le ali sia aperta a tutti...
George R.R. Martin e Lisa Tuttle, Il pianeta dei venti (Windhaven, 1981)
traduzione di Roberta Rambelli
Mondadori – Oscar grandi bestsellers – Pag. 385 – 14,00 €
ISBN 9788804623489.
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