AB: Se devo scegliere due personaggi, dico il Topolino classico e Zio Paperone. Adoro quindi tutte le bellissime “storie a strisce” di Topolino realizzate da Gottfredson, le formidabili avventure di Paperi realizzate da Barks, e per quanto riguarda l’Italia le grandi storie di maestri quali Scarpa, Bottaro, Carpi e Cavazzano. I generi che personalmente prediligo sono il mystery e l’avventura a sfondo storico-leggendario, dove i personaggi vanno alla ricerca di civiltà e tesori perduti.
LG: Ce ne sono molti. Nascendo come autore di fumetti (sceneggiatore e disegnatore), in passato mi sono posto davanti all’universo Disney cercando di approfondire la personalità di characters meno noti, come Gancio il Dritto (la cui personalità è molto simile alla mia, quindi era facile scrivere storie con lui). Insieme a Romano Scarpa ho avuto l’onore e la responsabilità di aver rilanciato Sgrizzo Papero, il balzano “quarto cugino” di Paperino, che era praticamente sparito dopo la sua prima apparizione del 1964. Con Alessandro Perina al disegno abbiamo anche sviluppato per un po’ di tempo lo zio inventore di Pippo, Sfrizzo De’ Pippis (Uncle Wombat), scomparso dai primi anni Cinquanta. Infine, con Donald Soffritti abbiamo ripreso due personaggi che mi piacevano molto sul grande schermo, nei cartoons di Pluto. Sono i due coyote, padre e figlio, Mezzacoda (Bent Tail) e Junior (Bent Tail Junior).
LG: Per quanto mi riguarda, sono un fan del Mickey Mouse classico, che Romano Scarpa ha splendidamente interpretato fra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio dei Sessanta. Ma è al centro dei miei interessi anche il fenomeno delle “Grandi Parodie”, rivisitazioni assolutamente originali dei classici della Letteratura (e non solo), in cui si sono distinti giganti come Guido Martina, Luciano Bottaro e Giovan Battista Carpi.
AS: Personalmente sono molto legato alle storie di Topolino scritte e disegnate da Romano Scarpa negli anni Cinquanta-Sessanta, che mi sembrano il vertice di tutta la produzione disneyana made in Italy (se non, addirittura, di quella internazionale di tutti i tempi). Si tratta di episodi “gialli” in due puntate, con una trama misteriosa e assolutamente imprevedibile, spesso ispirata ai temi dei film di Alfred Hitchcock, naturalmente rivisti e corretti in chiave umoristica e del tutto conformi allo Spirito Disney.
Un autore (sceneggiatore, disegnatore, italiano o straniero) imprescindibile?
AB: Sicuramente Floyd Gottfredson. Chi si accosta al microcosmo dei fumetti Disney non può prescindere dalla lettura delle sue storie di Topolino. Gottfredson è un po’ lo Shakespeare del mondo disneyano. Prima di leggere Hemingway o Pavese si dovrebbe leggere Shakespeare, credo. Così, leggendo prima Gottfredson si può meglio comprendere la “poetica” di Scarpa…
LB: L’americano Floyd Gottfredson, senza il quale non ci sarebbe stato nulla della narrativa avventurosa Disney a fumetti, oppure sarebbe stata molto diversa da come l’abbiamo conosciuta. Anche i Maestri storici italiani e gli autori delle generazioni più recenti si sono necessariamente ispirati a lui.
LG: Uno solo? Carl Barks, ovviamente! Due? Lui e Floyd Gottfredson. Tre? Aggiungi Romano Scarpa.
AS: Gli autori Disney davvero imprescindibili sono tre: Gottfredson, Barks e Scarpa.
Leggete anche fumetti non Disney? Quali?
AB: Assolutamente sì! Ho sempre prediletto i fumetti americani classici, dal Flash Gordon di Alex Raymond al Phantom di Lee Falk e Ray Moore. Adoro Batman, e poi mi concentro su autori quali Wood, Crandall, Eisner, Kubert, Wrightson, Mignola, Corben, Cooke… Ma anche su maestri italiani quali Pratt, Magnus, Battaglia, Paparella… Inoltre ho sempre avuto una passione per i personaggi derivati dai cartoni animati… Quindi Tom & Jerry, Bugs Bunny, The Flintstones…
LB: Tutto quello esce, per necessità di lavoro e per tenermi informato sulla produzione mondiale. Un po’ di notizie su quello che incontro le giro nel mio blog del “Sole 24 Ore” che si chiama Cartoonist Globale (lucaboschi.nova100.ilsole24ore.com/), dove ogni giorno, da anni, compare almeno un post (abbastanza complesso).
LG: Ho letto tutti i fumetti di tutti i tempi, prodotti fino al 1970. Poi moltissimi di quelli successivi più interessanti, con la possibile eccezione dei manga: ma non per disamore, quanto per un gap generazionale. Ma se vuoi sapere cos’è più vicino al mio cuore, allora ti dirò che sono un grande fan della “syndication” americana classica degli anni Trenta, quella di Alex Raymond (Flash Gordon, Rip Kirby), Hal Foster (Prince Valiant), Milton Caniff (Terry And The Pirates), e moltissimi altri. E non credere che molto di questo mondo, oggi ampiamente rivalutato e oggetto di accurate riedizioni negli States, non sia rifluito nel Fumetto Disney! Anzi, ne è pieno…
AS: Sono un appassionato lettore dei fumetti bonelliani di Tex e di Martin Mystère e della bande dessinée franco-belga. I miei personaggi preferiti di lingua francese sono i classici intramontabili Tintin di Hergé e Spirou di André Franquin (che rileggo sempre con rinnovato piacere) per il genere umoristico-avventuroso, e Blake e Mortimer di Edgar Pierre Jacobs (e attuali continuatori) per quello realistico e fantascientifico. Cerco di non perdere le avventure sceneggiate da Jean Van Hamme e sono un fan di Lady S, le cui storie, molto ben disegnate da Philippe Aymond, sono pubblicate anche in Italia da 001 Edizioni. Seguo con grande soddisfazione anche le riproposte del fumetto franco-belga della benemerita casa editrice Nona Arte.
Quali sono i vostri progetti per il futuro, collettivi e personali?
AB: Per il momento (dopo oltre un anno passato a scrivere I Disney Italiani) non abbiamo parlato di ulteriori progetti in comune, ma qualcosa di sicuro inventeremo. Peraltro, io e Luca Boschi collaboriamo costantemente ai periodici Disney Anni d’Oro e Tesori Disney… A livello personale, ho diversi progetti in mente, non solo disneyani… Un volume che illustri la (vastissima) produzione di oggettistica Disney in Italia dagli anni Trenta in poi… E poi un paio di progetti per gli USA, tra i quali una biografia di uno dei miei disegnatori preferiti, Dan Barry… E altro ancora, chissà.
LB: Attualmente sto collaborando con il Festival International de la Bande Dessinée d' Angoulême (Francia) per fornire il materiale in digitale che servirà, a fine gennaio 2013, per la grande mostra Disney allestita nella piazza davanti all’Hôtel de ville. È un enorme tendone con al suo interno anche una minisala cinematografica, con la cura di Jean-Paul Jennequin e gli auspici dell’editore Jacques Glénat, che pubblica in francese tutti i nostri volumi su Gottfredson e Barks realizzati negli anni scorsi come collaterali del Corriere della Sera. Lo scorso anno, la traduzione della Grande Dinastia dei Paperi, divenuta per Glénat La Dynastie Donald Duck, ha vinto un prestigioso premio del Festival.
A parte questo, per me prosegue la routine di collaborazioni con Disney, DeAgostini ed altri editori, e una lunga collezione di dvd di film animati per un Paese estero che ancora non può essere rivelato!
LG: I progetti collettivi del nostro inossidabile team, in varie configurazioni e con partecipazioni “esterne”, riguardano l’approfondimento del Fumetto italiano classico e sono top secret! Non ci sarà certo solo Disney, ovviamente. I miei personali riguardano la “narrativa di tensione” e prevedono un’uscita marzolina per Giunti con un grande romanzo che potrei definire – anche – d’avventura, e quindi con molti addentellati col Fumetto classico.
AS: Per il momento, non ho in vista altri progetti con gli amici Alberto, Luca e Leonardo, ma non escludo certo delle nuove, future collaborazioni! Personalmente, ho in cantiere qualche nuova pubblicazione nell’altro settore di cui mi occupo: il rapporto fra il cinema e la filosofia.
Grazie per aver risposto alle nostre domande!
AB: È stato un piacere.
LG: Grazie a voi per l’ospitalità!
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