Atacleto

Disastroso soldato, grandissimo eroe. Chi l’ha detto che gli eroi devono essere belli e alti? Atacleto è lo studente brufoloso messo in croce alle medie e alle superiori, ma forse anche alle elementari, che invece diventa quello che cambia il mondo. Atacleto ha un coraggio continuo, che non molla mai. Resiste davanti agli orchi, dopo essere stato messo in ginocchio dalle aggressioni dei coetanei. Gli orchi, il nemico vero, il nemico assoluto, sono molto meno devastanti di quelli che dovrebbero essere i nostri amici.

Mi capita di seguire in terapia trentenni che non hanno ancora risolto la vergogna e la perdita di fede in sé dovuta alle aggressioni dei coetanei durante la scuola. Ogni anno ci sono casi di suicidio di giovanissimi, a volte primi della classe, bersagliati per i motivi più vari ed idioti, dai compagni di classe o, in passato, di caserma. Persone di grandissimo valore nelle età fragili dell’infanzia, pubertà ed adolescenza possono essere spinte al suicidio o al disprezzo di sé da comportamenti stolidamente aggressivi di compagni di classe, ignorati dagli insegnanti. O incoraggiati dagli insegnanti. Nel libro L’ultimo dei Giusti, di André Schwarz-Bart, uni dei libri più importanti della mia vita, si parla degli innumerevoli suicidi di studenti ebrei aggrediti dai compagni di classe nei mesi precedenti all’espulsione degli ebrei dalle scuole.

Aurora

Uno dei personaggi più dolorosi, uno dei miei personaggi più amati. Diafana, fatta di ombra, si trascina dietro il suo lato oscuro, è la principessa lunare che si contrappone a Rosa Alba, fatta di potenza e di luce.

È figlia del Giudice Amministratore e di una principessa del popolo degli Elfi che lui aveva costretto al matrimonio tenendone in ostaggio i familiari, che poi sterminerà insieme a lei.

Aurora ancora bambina si innamora di Rankstrail, il capitano dei mercenari.

Il Giudice Amministratore ha costretto una principessa del popolo degli elfi a subire il matrimonio con lui e quindi la sua sessualità: sia Aurora che Rankstrail sono stati generati da uno stupro, entrambi sono figli di padri immondi e portano dentro di sé questa ferita.

Aurora è stata voluta da suo padre: il matrimonio è stato voluto per avere una figlia femmina. Se fossero nati maschi sarebbero stati soppressi. Il padre che sopprime il figlio nel timore si esserne sovrastato è un tema ossessivamente ricorrente nella mitologia. Crono, padre di Giove, divora i suoi figli. Laio ordina l’assassinio del figlio Edipo, dopo averlo fatto azzoppare. Il Giudice Amministratore vuole una figlia femmina per sposarla (Gli Ultimi incantesimi). La citazione è Pelle d’Asino, l’incantevole fiaba raccontata da Perrault che contiene l’atroce schema dell’incesto, il padre che vuole il corpo della figlia. La fiaba, nella versione originale, inizia con una specie di filastrocca: Je suis le roi plus fort de la terre, io sono il re più forte della terra, amabile in pace temibile in guerra, paragonabile solo a se. Queste parole le pronuncia il Giudice Amministratore ne L’ultimo orco, davanti a Yorsh. Queste parole indicano, ed è geniale che siano contenute in Pelle d’Asino, l’ennesima conferma che il linguaggio metaforico delle fiabe è una maniera per esprimere e diffondere intuizioni fondamentali.

L’uomo che si congiunge sessualmente con la figlia, che la vuole “sposare” come il re di Pelle d’Asino o il Giudice Amministratore, sempre, è un individuo con un disturbo narcisistico di personalità. Ha la visione di essere il migliore del reame e quindi cosa c’è di meglio per la figlia se non lui? Il realtà il disturbo narcisistico di personalità è un gigante con i piedi di argilla, un io gigantesco posato su un complesso di inferiorità maledetto. Il giudice vuole distruggere gli elfi perché vorrebbe essere uno di loro. Ne percepisce la superiorità. Quindi ne sposa una principessa così da averne una discendenza da sposare di nuovo. “Elfizzerà” in questa maniera la sua successione.

Aurora sceglie la libertà. Il padre la ha legata in una tremendo incantesimo, un incantesimo orco. Se lei oserà avere un figlio con un uomo fuori dalla volontà paterna morirà con il ventre pieno di idrargirio. Aurora lo sa, ma ugualmente sacrifica la sua vita per mettere al mondo una bambina, Chiara, figlia sua e di Rankstrail.

Vale la pena di morire per essere liberi.

Vale la pena di morire per essere madri.