Di Vittorio Pavesio si può dire tutto e il contrario di tutto. L'unica cosa che non si può dire è che gli manchi il coraggio e la fantasia. Perché, in uno dei periodi più neri dell'economia mondiale a un pavido non potrebbe mai venire in mente di aprire nella via più trafficata di Torino, e quindi più costosa, ben oltre 800 metri quadri destinati al fantastico in tutte le sue declinazioni.

Steamboat è stato inaugurato sabato 10 Novembre in via Po 53 a Torino e la fila che si è presentata a questa occasione è stata da uscita dell'ultimo melafonino.

All'interno l'impatto è notevole e i vasti spazi del - non chiamatelo solo negozio - brulicavano di persone, curiosi, appassionati e persino cosplayer - rigorosamente in tenuta steampunk - che hanno offerto la loro presenza proprio perchè sentivano di voler dare un loro contributo.

"Nella mente di tutti noi" dice Pavesio mentre firma per gli ospiti una delle stampe a tiratura limitata "Steamboat è più che una semplice fumetteria/libreria. E' uno spazio espositivo, un salone incontri e un luogo dove fare dei workshop, un'atelier cosplay, una sala proiezioni, abbiamo persino un bar..."

Se gli si domanda come faccia in un periodo del genere a pensare di mettere in piedi un'operazione di queste proporzioni Pavesio sorride. "Se qui nessuno fa niente si ferma tutto. Io credo in questo progetto e con me tutte le persone che mi hanno aiutato a realizzarlo."

Viaggiando per le varie sale, quello che salta all'occhio è che, almeno per ora, è il fumetto a farla da padrone e quando chiedo a Donato, uno dei soci diSteamboat, il motivo di questa scelta mi viene detto: "Quello che vedi oggi è uno start-up. Vittorio ha già avviato delle fumetterie e Steamboat vuole essere

Alcune steamgirls
Alcune steamgirls
qualcosa di diverso. In un futuro prossimo ci sarà spazio per ben altro. Anche perché qui di spazio ne abbiamo davvero tanto e vogliamo metterlo al servizio delle persone."

A noi non rimane che augurargli sinceramente di vincere questa scommessa.