Se c’è uno che di horror se ne intende, questi è proprio Guillermo Del Toro, l’uomo a cui si devono film come Cronos, Mimic, La spina dorsale del diavolo, Blade II e, naturalmente, il magnifico Hellboy, adattamento cinematografico del fumetto omonimo.

Il progetto Hellboy parte da molto lontano, visto che l’idea aveva cominciato a solleticarlo già nel 1997, ma qualsiasi contatto con le case produttrici era fallito miseramente. Da parte delle major, all’epoca, non c’era alcun interesse a trarre un film dagli eroi dei fumetti; erano gli anni in cui si preferiva trarre ispirazione dai videogiochi o dai cartoni animati, e un personaggio ambiguo e difficile come Hellboy avrebbe potuto disorientare il pubblico.

E’ vero che da allora i gusti degli spettatori sono cambiati; è altrettanto vero che la cronica mancanza di idee, negli ultimi anni, ha spinto l’industria cinematografica a rivolgersi al mondo del fumetto per ritrovare una boccata d’ossigeno (benché non sempre con risultati confortanti). Non si può negare che da allora in poi i successi dei piccoli classici dell’orrore di Del Toro, la sua disponibilità e la sua leggendaria abilità nel lavorare con attori considerati poco gestibili, gli abbiano spianato la strada.

Ora, dopo aver realizzato il sogno, il regista messicano ha pensato bene di non lasciarsi sfuggire l’occasione e sta progettando insieme a Mike Mignola, che pare abbia già scritto il copione del sequel, di deliziare gli appassionati del genere addirittura con una trilogia.

Mentre Hellboy fa il giro delle sale cinematografiche, Del Toro progetta il suo sogno forse più ambizioso: la trasposizione cinematografica di Le montagne della follia di H.P. Lovecraf, per il quale, restando nell’ambito dei fumetti, vorrebbe avere la collaborazione di disegnatori del calibro di Corbin, Moebius e Gahan Wilson, ai quali si affiderebbe per poter ottenere atmosfere di vero orrore cosmico.

I molti amanti del genio di Providence sono avvertiti.