Manca meno di un mese all'Ultima Battaglia, attesa da milioni di persone, e a una possibile fine del mondo, ma questa volta i Maya non c'entrano. La data fissata è quella dell'8 gennaio 2013, quando A Memory of Light, quattordicesimo e ultimo volume della Ruota del Tempo giungerà in libreria in lingua originale. La storia, iniziata nel 1990 da un allora sconosciuto Robert Jordan e proseguita negli ultimi anni da Brandon Sanderson, avrà finalmente la sua conclusione.
Dopo oltre venti anni, migliaia di pagine (in inglese sono circa 11.000) e un cambio di autore a causa della prematura scomparsa di Jordan, i fan di una delle opere più importanti della fantasy potranno leggere di quel confronto prefigurato, atteso e temuto allo stesso tempo, già dall'Occhio del Mondo. Le profezie dicono solo che il Drago, il Promesso nato dalla Montagna, dovrà affrontare il Tenebroso affinché ci sia ancora speranza, ma non dicono nulla su un suo eventuale successo e non assicurano che, anche in caso di vittoria, non ci sarà una nuova Frattura del Mondo.
La saga, che presenta un numerosissimo cast di personaggi – i punti di vista superano il centinaio, mentre le figure citate almeno una volta per nome sono oltre 2.000 – è ambientata in un mondo immaginario estremamente ricco e complesso, le cui fonti d'ispirazione provengono dalla storia e dalle mitologie di tutto il mondo. E anche il successo è stato planetario, con oltre 44 milioni di copie vendute fino al 2008. Anche se non sono disponibili dati ufficiali relativi agli anni seguenti non è difficile immaginare che la cifra sia molto cresciuta, visto che negli anni successivi Sanderson ha dato alle stampe Presagi di tempesta (The Gathering Storm, 2009) e Le torri di mezzanotte (Towers of Midnight, 2010) e che questi due romanzi, come i quattro che lo avevano preceduto, sono arrivati al primo posto nella classifica dei bestsellers del New York Times.
Ora la storia è quasi arrivata al capitolo finale e l'editore sta facendo le cose in grande per tenere desta l'attenzione dei lettori. Se in passato aveva prodotto gli ebook di ogni romanzo, facendo realizzare le copertine da alcuni dei più importanti illustratori contemporanei, quest'anno ha reso disponibili quelle copertine come wallpaper e ha pubblicato sul proprio sito numerosi interventi autorevoli relativi a questo o quel volume.
Già a partire da Il cuore dell'inverno (Winter's Heart, 2000) i prologhi dei romanzi erano stati pubblicati anticipatamente sotto forma di ebook, mentre per gli ultimi due volumi erano stati diffusi in anticipo un paio di capitoli. La consuetudine si è ripetuta anche in quest'occasione, con la pubblicazione dell'ebook del prologo By Grace and Banners Fallen e di tre spezzoni tratti dai capitoli 1 (Eastward the Wind Blew), 2 (The Choice of an Ajah, versione audio) e 11 (dedicato a Mat).
Non solo, a partire dallo scorso 26 novembre gli iscritti a un'apposita mailing list stanno ricevendo quotidiani aggiornamenti contenenti una o più frasi del romanzo di prossima pubblicazione. Nulla che possa davvero fornire indizi sullo svolgersi degli eventi, ma quanto basta per stuzzicare maggiormente la curiosità di chi vuole conoscere la fine della storia. Frasi come ““Dobbiamo diffondere l'informazione a tutti i nostri alleati,” disse Amys. “Noi non dobbiamo usare questa tessitura.”” o “Questo, ribattè lei, è qualcosa che nessuno dovrebbe mai, mai dire a un'Aes Sedai. Mai.”.
Tor si è preoccupata anche dell'aspetto fisico del libro. La prima cosa che i lettori notano è la copertina, realizzata da Michael Wheelan.
Le precedenti erano state tutte eseguite da Darrell K Sweet, scomparso il 15 dicembre del 2011 prima di poter terminare la copertina di una saga che aveva illustrato fin dall'inizio. Il suo bozzetto è visibile sul sito dell'editore così come lo sono alcuni disegni preparatori di Wheelan. Non solo, Tor ha anche reso note alcune immagini relative al processo di stampa e rilegatura del libro. Nulla di particolarmente strano per chi svolge questo tipo di lavoro, anche se per tutti gli altri può essere normale una certa curiosità. Quello che colpisce però è l'idea (e la vista) della quantità di carta necessaria a realizzare ciascuno di questi volumi.
Volumi che alcune selezionatissime persone hanno già potuto leggere, il che significa che sono disponibili le prime recensioni.
Chi le ha scritte ha preferito non scendere nei dettagli e lasciare ai lettori il divertimento dello scoprire e dell'assaporare come si deve ogni passaggio per la prima volta, ma ha trasmesso comunque un'impressione molto forte del libro.
Già nel mese di settembre Jason Denzel aveva pubblicato una sentita lettera idealmente indirizzata a Jordan per esprimergli la sua ammirazione e per ringraziarlo per aver scritto questo romanzo e tutta la saga. “È una storia narrata bene”, ha scritto, “la cui conclusione mantiene tutte le promesse fatte così tanti anni fa”. Una conclusione che lo ha fatto piangere e che lo ha fatto ridere, e che “potrà non essere quel che la gente si aspetta, ma che, per citare Stephen King, è la giusta conclusione. E una gloriosa”.
Ci sono emozioni contrastanti, la lieve malinconia legata al fatto che il grande viaggio si è concluso, unita alla gioia per come brillano le figure di Rand e di Egwene, allo stupore per un unico, monumentale capitolo di ben 50.000 parole, il ringraziamento al Team Jordan – oltre a Brandon Sanderson sono la vedova di Jordan Harriet McDougal e i suoi assistenti Maria Simmons e Alan Romanczuck – per il suo straordinario lavoro e un pensiero per tutti coloro la cui vita è stata toccata dalla Ruota del Tempo, da Tom Doherthy, fondatore della Tor Books, fino ai fan. La lettera è conclusa da un paio di frasi quanto mai significative: “Grazie per aver condiviso la tua visione con me. Con tutti noi. Al di là del successo mondiale e dell'attenzione che ci sarà su questo libro, lui continua a parlarmi a un intimo, personale livello. Grazie per aver espresso la bellezza della vita in queste pagine. Grazie per averci donato ciò che è semplicemente la più epica conclusione per la più grande saga della nostra epoca. Grazie per averci portato a cavalcare sui venti del tempo”.
Meno commossa e dal tono più divertito il recente commento di Leigh Butler, che ha recensito il romanzo parlando non degli eventi ma delle emozioni che gli eventi hanno suscitato in lei. Ovviamente, come già era avvenuto con i due libri precedenti, è impossibile intuire a cosa si stia riferendo, ma alcune frasi introduttive sono chiare per tutti. Quello che arriverà nei negozi è esattamente ciò che i fan stanno aspettando. Il destino dei personaggi, le questioni irrisolte, i dettagli, le analisi, i dubbi, per tutti e per tutto ci sarà una degna conclusione. A Memory of Light è senza dubbio la giusta fine per la Ruota del Tempo, e il Team Jordan ha fatto davvero un ottimo lavoro. Il divertimento, senza alcun dubbio, è assicurato.
Per usare un passo di A Memory of Light reso noto da Tor agli iscritti alla mailing list, “Arrivederci a te, vecchio amico,” disse all'aria. “Fino a quando sognerò di nuovo.”
10 commenti
Aggiungi un commentoSei andato bene, io mi sono fermato a metà del primo e ho cominciato a leggere i bignami...
I primi volumi hanno uno stile un pò prolisso e ferraginoso, ma poi ci si ritrova tra le mani qualcosa di notevole. Attesa impaziente per leggere la conclusione
oibo' io direi tutto l'opposto, i primi 4 libri sono assolutamente fantastici ed emozionanti, poi dal quinto in po' c'e' un allungamento del brodo incredibile, per arrivare poi all'ultimo libro scritto da jordan dove in un solo volume accade piu' che nei 5 precedenti messi insieme
una lettura comunque stra-consigliata
Si parla del modo di scrivere, non della frequenza con cui accadono gli eventi
Grazie
Io comprerò il libro in inglese e lo recensirò il prima possibile, quindi fra gennaio e febbraio potrete leggere anche il mio parere.
Se avete tempo cliccate sul link delle risorse in rete dedicato al processo di stampa di A Memory of Light, le foto sono molto affascinanti.
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