Possiamo giocare con questo algoritmo. Immaginiamo, per esempio, una società nella quale l'unica fonte di energia sia quella solare. Pannelli fotovoltaici sono presenti letteralmente ovunque (magari anche sulle persone) e le nazioni si combattono per il possesso di terreni dove piantare i pannelli o forzano le persone a vivere sottoterra in modo da avere l'intera superficie disponibile per la raccolta di energia solare. Come si potrebbe chiamare questo genere? Solarpunk!
Compito a casa per il lettore: inventare tre nuovi generi -punk.
L'impressione che può dare questa rassegna è che il totale dei generi -punk sia superiore al numero di autori in circolazione, facendo sorgere spontanea la domanda: c'è proprio la necessità di avere tutti questi termini? Non si rischia forse di causare confusione e allontanare, quindi, lettori (o spettatori)? A una tale abbondanza di termini corrisponde un'effettiva abbondanza di generi o sono solo vuote speculazioni?
Lascerò che siate voi a decidere. Personalmente penso che ci sia un senso nell'usare questi termini, a patto che denotino una coscienza degli elementi retrofuturistici caratterizzanti.
Quello che è importante, cioè, è che le opere che si fregiano di appartenere a questi generi dovrebbero interpretare e valutare l'epoca o la tecnologia che vanno a “punkare” dal nostro punto di vista attuale, con la conoscenza e la coscienza che abbiamo noi oggi di quello che è successo e sta succedendo. Si deve vedere che l'autore ha preso l'eredità del Cyberpunk e dello Steampunk e ha cercato di applicarla a un'altra epoca, iniettando un buona dose di contemporaneità in quella storia. Questa è quello che fa la differenza, ad esempio, tra un'opera veramente Steampunk e una nella quale semplicemente appaiono un paio di dirigibili e un motore a vapore.
Fonti:
Wikipedia
tvtropes.org
All sort of punk, di J.E. Remy
Bustlepunk: the softer cousin of steampunk, articolo sullo Steampunk Scholar
Foggy Goggles: The Problem with Steampunk Sub-genre di Tee Morris
Just what is “Stitchpunk,” Anyway? di Sarah Hope Williams
The Etymology of "Cyberpunk" di Bruce Bethke
The Bustlepunk Manifesto di M. K. Hobson
La nascita del Toonpunk di Giuseppe Bonaccorso
*punk di Lorenzo Davia
1 commenti
Aggiungi un commentoBell'articolo e simpatico giochetto, anche se alcune cose mi sembrano tirate per i capelli come il Teslapunk, povero Tesla e povero Nolan, l'iPunk, a me i prodotti "i" mi sembrano tutt'altro che punk ma invece roba da fighetti, il DesertPunk, cribbio Dune è Fantascienza l'apoteosi della Fantascienza!, il MythPunk, Gaiman sarà contento, eccetera...
Rispondendo quindi alla domanda
No.
A parte il Cyberpunk e lo Steampunk, che sono stati inventati per definire dei romanzi SF ma con ambientazioni diverse e innovative rispetto i loro predecessori, la gran parte degli altri sono ridondanti, quando non ridicoli, soprattutto quando si cerca di appiccicarli a forza a romanzi o film usciti ben prima dell'invenzione della sottocategoria "punk" ... povero "punk".
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