Ci sono libri che hanno il potere di trasformare la carriera del loro autore. Quando lo si dice in genere ci si riferisce a opere di enorme successo, capaci di far esplodere dal nulla la fama di un esordiente o di lanciare fra i grandi uno scrittore precedentemente rimasto un po' nell'ombra. Ma a volte è vero anche il contrario, e gli effetti di queste opere possono essere devastanti. Non sempre però il male vien per nuocere, e un clamoroso insuccesso può aprire nuove strade. È quanto è successo a George R.R. Martin con Armageddon Rag, il suo quarto romanzo.
La carriera di George era iniziata nel 1971 con il racconto L'eroe pubblicato dalla rivista Galaxy. Dopo alcuni anni dedicati ai racconti, alcuni dei quali vincono premi prestigiosi come lo Hugo (Canzone per Lya, 1975), nel 1977 pubblica il suo primo romanzo, In fondo il buio. Secondo Martin il fatto di pubblicare un romanzo solo dopo essersi costruito una solida fama con la narrativa breve è stata la cosa più intelligente che abbia fatto in carriera. In questo modo l'opera è stata presentata non come l'esordio di un ennesimo sconosciuto ma come il tanto atteso esordio nel lungo formato di uno scrittore già molto noto.
Nel 1980 Martin diventa il primo autore capace di aggiudicarsi ben due premi Hugo in una sola edizione con Re della sabbia (vincitore anche di un Nebula) e La via della croce e del drago. Il secondo romanzo, Il pianeti dei venti, scritto insieme a Lisa Tuttle, è del 1981. In questo caso però si tratta della riedizione di tre racconti già pubblicati nel 1975, 1980 e 1981 dedicati alla stessa protagonista e riuniti in un quadro più grande da una cornice.
La maggior parte delle opere realizzate fino a questo momento sono di fantascienza, anche se non mancano puntate verso l'horror, il fantastico o il fantasy. Ed è un horror il romanzo successivo, Il battello del delirio, pubblicato nel 1982 e diventato immediatamente il suo maggiore successo.
La carriera di George sembra sia orientata nel verso giusto... fino al 1983. È quello l'anno di pubblicazione di The Armageddon Rag, thriller con venature d'horror legato al mondo della musica rock degli anni '60 e '70. Il protagonista è uno scrittore con un passato da giornalista in difficoltà con il suo ultimo romanzo, impegnato a condurre un'inchiesta sull'omicidio di un promoter musicale di successo. Alla storia delle persone coinvolte si intreccia quella di un'epoca con i sogni di un'intera generazione rimessi in discussione a volte anche in modo drammatico.
Le recensioni sono molto positive ma da un punto di vista commerciale il libro è un clamoroso fallimento. A distanza di anni Martin scherza sull'episodio affermando che evidentemente non c'era abbastanza mistero per gli amanti dei thriller, non era sufficientemente spaventoso per gli amanti dell'horror e a quanto pare i fan del rock and roll non leggono libri.
L'effetto negativo di The Armageddon Rag è tale da spingere tutti gli editori a rifiutare il suo successivo romanzo, Black and White and Red All Over, che quindi rimane incompiuto. Solo nel 2001, sull'onda dell'enorme successo delle Cronache del ghiaccio e del fuoco, quel centinaio di pagine già realizzate prima dell'abbandono dell'opera vengono pubblicate nel volume Quartet. Al suo interno si trovano i racconti Commercio di pelle, già pubblicato in Visioni della notte, Sangue di drago, unione dei punti di vista di Daenerys Targaryen nel romanzo A Game of Thrones (Il trono di spade e Il grande inverno), capace di fargli vincere un altro Hugo, e la sceneggiatura per un'opera mai realizzata, StarPort.
La carriera di Martin potrebbe finire qui, al fiasco di The Armegeddon Rag, se non fosse per una circostanza fortunata. Il romanzo infatti piace a Philip DeGuere, già produttore esecutivo di serie televisive di successo come il poliziesco Simon & Simon. DeGuere contatta Martin con l'intenzione di trarne un film e in breve i due diventano amici. Il film non viene realizzato, naufragato come sarebbero naufragati tanti altri progetti futuri, ma quando DeGuere entra a far parte della produzione della nuova serie di Ai confini della realtà coinvolge Martin come sceneggiatore. Inizia così per George un periodo di dieci anni dedicati alle produzioni televisive, fino al ritorno alla narrativa lunga nel 1996 con A Game of Thrones. E anche se non è subito successo la fama delle Cronache del ghiaccio e del fuoco cresce continuamente, fino a divenire un fenomeno mondiale senza paragoni con la serie televisiva Game of Thrones.
Il romanzo che ha seriamente rischiato di stroncare la carriera dello scrittore ha finito per aprirgli un'altra porta, dalla quale è uscito per diventare più famoso che mai. Certo fa un po' sorridere leggere al suo interno (a pagina 47) frasi di un altro scrittore inesorabilmente bloccato a pagina 37 che dice “il romanzo non stava andando bene. Staccare e dedicarmi a questo articolo non può che aiutarmi; magari mi farà superare il blocco. Non rispetterò il termine, e allora? Non mi pare che il mondo stia con il fiato sospeso.” Sono parole scritte trent'anni fa, e messe in bocca a uno scrittore che decide d'imbarcarsi per un'impresa un po' folle, scrivere un articolo di giornale dedicato a un misterioso omicidio trascurando il romanzo a cui invece dovrebbe dedicarsi. E se Martin è laureato in giornalismo e ha saltuariamente svolto quel lavoro, l'idea di uno scrittore afflitto dal famigerato blocco non più che inquietare tutti i suoi fan, soprattutto quando lo scrittore stesso sembra non preoccuparsi delle sue date di consegna. Nel 1983 poteva anche non esserci nessuno ad attendere un nuovo romanzo di Martin, così come nella finzione narrativa nessuno sta attendendo con impazienza un nuovo romanzo di Sandy Blair, ma nel 2013 per George le cose sono molto cambiate.
La quarta di copertina
Sandy Blair, ex giornalista underground, conduce una vita monotona a New York fino a quando non subisce una svolta improvvisa. Dalla vecchia rivista Hedgehog gli chiedono un articolo su un misterioso e raccapricciante omicidio di cui è rimasto vittima Jamie Lynch, ex promoter dei Nazgùl; un gruppo rock simbolo degli anni Sessanta.
La ricerca degli indizi per la stesura del pezzo diventa per Sandy l'occasione di un lungo viaggio per gli Stati Uniti, un viaggio alla riscoperta di sé e di un mondo estinto, sullo sfondo della musica dei Nazgùl, chiamati a riunirsi per un ultimo, letale concerto.
Sandy deve combattere contro i fantasmi di un'intera generazione, poiché dalle misteriose e demoniache profondità di quegli ambienti underground sta risorgendo il lato più oscuro dell'Era dell'Acquario...
George R.R. Martin, Armageddon rag (The Armageddon Rag, 1883)
traduzione di Benedetta Tavani
Gargoyle Books – Collana Extra – Pag. 480 – 16,50 €
ISBN 9788889541975
4 commenti
Aggiungi un commentoCopertina inguardabile... Martin sto' cercando di scoprirlo come autore FS e Horror visto che come FANTASY stà facendomi perdere la pazienza.
Ho preso Il Battello e credo che leggerò a breve anche questo.
Ho sono intorno a pagina 200 e mi sta piacendo, anche se forse qualcuno potrebbe dire che con Martin non sono proprio imparziale
Per ora è un thriller, non so se più avanti vengono fuori elementi fantastici. L'atmosfera comunque è resa benissimo.
Fammi sapere ce ne pensi... su Martin abbiamo più o meno la stessa idea, tanto che sia Thriller con o senza elementi fantastici se è un bel romanzo lo leggero' volentieri.
Quando finisco la lettura lo recensisco.
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