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Un vagito si levò alto nella stanza portando la gioia sul volto di Hiladar, e su tutta la famiglia reale di Ecotul, città di grande magnificenza e splendore. Il piccolo strillava e piangeva dando sfogo a tutta l’aria che aveva nei polmoni. Il pargolo, piuttosto paffuto, avrebbe rappresentato con ardore la grande casata dei Kator negli anni a venire, almeno così pensava il padre Sundar an’ Kator.

Nessuno fece caso a una levatrice, mentre si dileguava dalla stanza per scrivere un biglietto frettoloso e consegnarlo a una figura scura che sparì nella notte. Quel messaggio sarebbe giunto, come tanti altri, nelle mani di un grande signore del Sud che desiderava porre i propri omaggi ai grandi signori di una delle Sette gemme. La povera nutrice non poteva immaginare quale grande errore stesse commettendo.

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La stessa scena si ripeté in un piccolo villaggio del nord, a Harylin, dove il circo dei Gatti volanti festeggiava la nascita del figlio della più bella coppia di giocolieri che si fosse mai vista. Pareg e Salash Huntikan avevano avuto un bel maschietto che presto avrebbe appreso la difficile arte di far divertire la gente. I bambini erano presto istruiti come giocolieri e saltimbanchi per far sì che il loro corpo potesse rimanere elastico e attivo. Quale momento migliore se non quello in cui esso pare fatto di gomma? La vita al circo non sarebbe certo stata facile ma, certamente, neppure noiosa.

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Nessuno di questi bambini poteva sapere cosa l’avrebbe atteso di lì a poche ore, mesi o anni. Neppure i loro affettuosi genitori o tutori. Nessuno avrebbe saputo dire se sarebbero diventate persone buone o malvagie, oneste o corrotte. Ma qualcuno già tramava nell’ombra per avere le loro teste e, probabilmente, le avrebbe avute tutte.

(da Prologo. La profezia)