Una tavola realizzata dall'illustratore freelance Jeff McComsey in omaggio al romanzo A Game of Thrones
Una tavola realizzata dall'illustratore freelance Jeff McComsey in omaggio al romanzo A Game of Thrones

Dopo che il cavallo gli ha spezzato una gamba Eddard Stark ha un incubo. Nella sua mente rivive uno scontro che ha segnato la sua vita quando, insieme a sei dei suoi uomini, ha affrontato tre membri delle Guardie reali. In poche frasi vengono ripercorse alcune tappe della rivolta guidata da Robert Baratheon. Nella battaglia del Tridente vengono uccisi l'erede al trono Rhaegar Targaryen e due membri della Guardia reale, il principe Lewyn Martell e ser Jonothor Darry, mentre un altro membro, ser Barristan Selmy, viene gravemente ferito. Segue il sacco di Approdo del re, dove ser Jaime Lannister si guadagna il soprannome di Sterminatore di re uccidendo il sovrano a cui aveva giurato fedeltà. Ed è proprio parlando di quei fatti che ser Gerold Hightower spiega che lui, ser Oswald Whent e ser Arthur Dayne erano lontani, “«Diversamente, Aerys continuerebbe a sedere sul Trono di Spade e il tuo falso fratello Robert brucerebbe al fondo dei sette inferi.»” (91). Definire Robert il falso fratello di Ned suona un po' forzato, anche se i due erano cresciuti assieme e sarebbero dovuti diventare cognati. E l'affermazione non viene fatta quando si parla del Tridente, dove Robert ha combattuto ed è rimasto ferito, ma quando si parla di Approdo del Re, dove c'era il solo Eddard, oltre che Jaime Lannister. Ed è con lui che ce l'ha ser Gerold, visto che afferma che loro erano lontani, “or Aerys would yet sit the Iron Throne, and our false brother would burn in seven hells” (92). In questo caso il traduttore cambiando un pronome è passato dal nostro (our) “falso fratello” al tuo. Assassinando il re che aveva giurato di proteggere a costo della sua stessa vita Jaime ha infranto il giuramento più sacro della Guardia reale, per questo gli altri membri lo definiscono falso fratello e lo vorrebbero vedere morto. C'è astio in quell'invocazione dell'inferno per il traditore, un astio che invece non viene manifestato nei confronti di Eddard, visto solo come un nemico. Il senso della frase viene stravolto, e quasi come una beffa Altieri aggiunge al pronome tuo il nome Robert, come se non volesse lasciare alcun dubbio sull'identità della persona di cui si sta parlando.

La brutta abitudine di aggiungere nomi dove Martin non ne mette e di fare scambi di persona non viene meno neanche nei libri successivi. E anche se è comprensibile che il traduttore volesse facilitare il lettore nella comprensione di una saga molto complessa, avrebbe comunque dovuto fare attenzione a non commettere errori di persona.

Nel Dominio della regina Jaime ripensa a una delle esperienze più spiacevoli che ha vissuto, quando è stato costretto ad assistere alla morte del padre e del fratello di Ned. “Ho dovuto respirare l'odore di un uomo che arrostiva, quando re Aerys il Folle cucinò Brandon Stark all'interno della sua stessa armatura” (93) scrivono Altieri e Benuzzi. Solo che in quell'occasione era stato Rickard a essere bruciato vivo, mentre Brandon si era strangolato da solo nel vano tentativo di liberarlo (94). L'errore è tutto italiano visto che Martin, che nell'occasione non ha donato nemmeno il soprannome di Folle al sovrano, non ha neppure fatto il nome della vittima, limitandosi al pronome him (95).

Neanche troppe pagine dopo Asha Greyjoy si scambia le condoglianze per la morte del padre con una sua vecchia conoscenza, ma i lettori italiani leggono che sono morti i loro nonni – completamente assenti dai romanzi – e faticano a comprendere il perché dello scambio di battute (96).

Con l'eccezione dell'ultimo si tratta di eventi del passato dall'importanza molto limitata per la storia futura, ma altri eventi del passato possono avere sviluppi molto interessanti. Il problema, come sempre, è riuscire a capire gli innumerevoli indizi disseminati da Martin nei suoi romanzi.

Uno degli eventi dove si sono verificati una gran quantità di episodi rilevanti per le Cronache è il grande torneo di Harrenhal che si è tenuto nell'anno della falsa primavera. George ne parla in numerose occasioni, anche molto distanti fra loro, e avere un quadro preciso di quanto è avvenuto è fondamentale ma terribilmente difficile.

La fortezza di Harrenhal in un diesgno di Ted Nasmith
La fortezza di Harrenhal in un diesgno di Ted Nasmith

In sintesi gli eventi più noti riguardano la presenza di re Aerys al torneo dopo anni trascorsi senza allontanarsi mai da Approdo del Re, e quella del figlio ed erede Rhaegar. Ad Harrenhal Aerys ha accettato il giuramento di Jaime come nuovo membro della Guardia reale e per questo ha litigato con Tywin Lannister. Tywin, a sua volta, ha abbandonato sdegnato il posto di Primo Cavaliere del re ed è tornato a Castel Granito. Rhaegar ha vinto il torneo, che era stato vivacizzato dalla presenza di un cavaliere misterioso, e ha incoronato come regina dell'amore e della bellezza Lyanna Stark.

A livello molto più personale nasce l'amicizia fra Howland Reed e Lyanna ed Eddard Stark, e Eddard si innamora di Ashara Dayne. Che fra i due ci sia qualcosa è evidente da numerosi passaggi (97), anche se nessuno ha mai spiegato con chiarezza cosa è avvenuto. Oltre a Ned e Lyanna al torneo c'erano il fratello maggiore, Brandon, e il minore, Benjen (98). Brandon era senza dubbio il leader del gruppo, e non solo per motivi anagrafici. Aveva un carattere irruento e faceva solo quello che voleva (99), mentre Eddard era già ligio al dovere e sempre preoccupato di fare la cosa giusta.

Un fatto apparentemente poco significativo, ma dalla portata potenzialmente enorme, è il fatto che Eddard Stark ha ballato con Ashara Dayne, ma “«solo dopo che il lupo selvaggio era andato a parlarle, in quanto suo fratello era troppo timido per lasciare la panca»” (100).

Sono tutti piccoli dettagli che si incastrano l'uno nell'altro, fino a un ricordo di Barristan Selmy che apre nuove prospettive.