ENnie Awards 2012 – Gold – Best Art
Gli altri tre prodotti sono usciti invece in Italia sempre all’appuntamento di Lucca dell’anno seguente.
Cosa succede nel gioco
“Smaug è stato sconfitto, la Battaglia dei Cinque Eserciti è vinta e Bilbo è tornato alla Contea. La guerra dell’Anello è ancora al di là da venire, per ancora varie generazioni. In questo clima di relativa pace i Popoli Liberi delle Terre Selvagge guardano per la prima volta oltre il confine dei loro territori, stabiliscono rotte commerciali, rinnovano i legami tra le loro culture e portano la prosperità nella regione a nord del Bosco Atro, la Montagna Solitaria e i declivi orientali delle Montagne Nebbiose. Ma molti pericoli sono ancora in agguato, e dalle roccaforti degli Orchi sulle montagne alle oscure e corrotte profondità di Bosco Atro un’oscurità aspetta, preparando i suoi piani, e lentamente estendendo la sua ombra…”
Questa l’introduzione ufficiale a questo splendido gioco di ruolo, che dichiaro subito essere, a mio avviso, ben pensato e ben realizzato. Non ho difficoltà a definirlo il miglior gioco di ruolo di ambientazione tolkieniana realizzato fino ad ora. In alternativa, non volendo fare questo genere di paragoni, sicuramente posso dire che L’Unico Anello non ha nulla da invidiare a nessuno degli altri tre titoli elencati prima, né alla maggior parte dei gdr “fantasy” tuttora in circolazione.
Il gioco spicca subito per diversi motivi:
Una estetica molto curata, con bellissime illustrazioni a colori di John Howe e Jon Hogdson;
Un regolamento che comprende dinamiche originali su combattimento, viaggi, interazioni e fasi di recupero tra le avventure (“fasi della compagnia”);
Meccaniche che prevedono l’uso di dadi speciali (6d6 e 1d12, allegati ai manuali base);
Ambientazione fissata in periodo e una regione ben precisi della Terra di Mezzo nella Terza Era, ovvero le Terre Selvagge a cinque anni di distanza dai fatti narrati ne Lo Hobbit. Moduli di sviluppo che ampliano il panorama dei territori giocabili e la cronologia utile sono previsti tra le uscite future.
I giocatori potranno impersonare eroi di stampo tolkieniano (quindi avventurieri valorosi e positivi), scelti tra le razze, le culture, i background e le classi tipiche di un’ambientazione basata su Lo Hobbit: Nani della Montagna Solitaria, Elfi Silvani di Bosco Atro, Hobbit della Contea oppure Uomini delle Terre Selvagge (Beorniani, Uomini dei Boschi o abitanti di Valle o Pontelagolungo). Come nella migliore tradizione, gli eroi dovranno presto unirsi in una Compagnia e insieme affrontare viaggi, combattimenti, pericoli, incontri e situazioni tipiche de Lo Hobbit e de Il Signore degli Anelli.
Il supporto delle avventure già a disposizione è molto utile, perché le situazioni, i personaggi e gli eventi che mettono in campo sono perfettamente in stile con le opere e l’atmosfera generale da cui L’Unico Anello trae ispirazione.
Al contempo il regolamento è molto facile da apprendere e da gestire durante le sessioni e quindi il gioco mi pare assolutamente consigliato anche a giocatori meno esperti o principianti, oltre che a nerd di lungo corso o appassionati della Terra di Mezzo.
Il regolamento
Gettando uno sguardo più a fondo sul regolamento, non c’è dubbio che il gioco appaia come una buona miscela di:
Elementi classici e riconoscibili del gioco di ruolo tradizionale.
Elementi derivati dalle considerazioni più recenti sul gioco di ruolo.
Elementi regolistici che vogliono riportare direttamente nelle meccaniche di gioco lo stile e l’atmosfera delle storie tolkieniane.
Per quello che riguarda le sue caratteristiche “classiche”, il gioco è basato sul più comune approccio a 1 narratore (chiamato Maestro del Sapere) più 2-5 giocatori, con la trama della vicenda, l’arbitrio e la gestione dei mostri e dei personaggi non giocanti saldamente in mano al Maestro del Sapere, mentre la caratterizzazione dell’Eroe rimane in mano al giocatore che lo impersona.
Praticamente ogni caratteristica dei personaggi è riconducibile a un valore che va da 0 a 6 punti e può essere assoggettato a una Prova. A seconda di quanti punti si hanno in quella caratteristica, quando si deve effettuare una Prova si lancia un numero di d6 corrispondente e ad essi si somma sempre il d12, che rappresenta anche l’incidenza statistica di eventi particolarmente fortunati (benedetti dalla runa di Gandalf che sostituisce il “12”) o fallimentari (con l’apparizione del simbolo di Sauron al posto dell’ “11”).
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