Lo avevamo sospettato qualche giorno fa, quando George R.R. Martin si era lasciato scappare in un'intervista che aveva ancora 3.000 pagine da scrivere e ora è arrivata la conferma. Le Cronache del ghiaccio e del fuoco si allungano ancora, per diventare una serie di ben nove libri.

Non è la prima volta che le dimensioni della saga si espandono, né la prima volta che vengono aggiunti ben due libri in un colpo solo.

La prima idea per le Cronache risale al 1991, quando nella mente dello scrittore si formava un'immagine molto vivida: il ritrovamento di alcuni cuccioli di lupo nella neve. La scena, scritta quasi di getto, sarebbe diventata cinque anni più tardi il primo capitolo di A Game of Thrones (Il trono di spade e Il grande inverno). Dopo alcuni capitoli scritti molto rapidamente Martin si era fermato a pianificare quella che nelle intenzioni sarebbe dovuta essere una trilogia, con il secondo romanzo intitolato A Dance with Dragons. Ma, come George ama raccontare, la storia è cresciuta man mano che lui la narrava. Quando A Game of Thrones ha raggiunto le dimensioni che conosciamo comprendeva solo metà di quel che lo scrittore avrebbe voluto narrare nel primo romanzo, così Martin è stato costretto a rivedere i suoi piani e a progettare una tetralogia.

Lo stesso problema si è ripresentato durante la stesura di A Clash of Kings (Il regno dei lupi e La regina dei draghi). La nuova ristrutturazione del materiale portava alla nascita di un progetto di due trilogie collegate fra loro ma separate da un intervallo di cinque anni. Con la crescita della saga di due volumi in un unico momento finalmente A Storm of Swords (Tempesta di spade, I fiumi della guerra, Il portale delle tenebre) è effettivamente stato pubblicato così come progettato. Solo che dopo sono ricominciati i guai.

A Dance with Dragons sarebbe dovuto iniziare con un lungo prologo, necessario a spiegare gli eventi di quei cinque anni che avrebbero dovuto separare la prima dalla seconda trilogia. Però il prologo è diventato sempre più lungo e complicato, fino al punto da essere ingestibile. Per questo dopo alcuni anni di lavoro su quest'ipotesi Martin ha ulteriormente allungato la saga trasformandola in una serie di sette romanzi e ha eliminato l'intervallo di cinque anni. Il volume in più, per la cui scrittura sono stati necessari ben cinque anni, è A Feast for Crows (Il dominio della regina e L'ombra della profezia). Ancora peggio in termini di attesa è andata con il volume successivo, A Dance with Dragons (I guerrieri del ghiaccio, I fuochi di Valyria e La danza dei draghi), giunto in libreria sei anni dopo A Feast for Crows.

Durante la travagliata gestazione dell'opera Martin ha parlato dei problemi del Nodo di Meereen e ha spiegato di aver dovuto aggiungere suo malgrado nuovi punti di vista, tralasciando ogni commento sul procedere degli eventi. Come non hanno mancato di notare i lettori, però, la trama è andata avanti ben poco e le storie da portare avanti sono numerosissime.

Ecco quindi l'ennesima ristrutturazione del progetto complessivo, che ora prevede tre successive trilogie collegate l'una all'altra. Il prossimo volume dovrebbe intitolarsi The Shields of Realms, ma Martin ha precisato che è un titolo provvisorio e che potrebbe cambiarlo in futuro se ne trovasse uno migliore. Sul possibile titolo dell'altro volume non si è ancora sbilanciato. L'unica altra affermazione che ha fatto è stata ribadire il suo proposito di narrare la storia come merita di essere narrata, senza preoccuparsi se per farlo dovrà scrivere nove libri o dovrà scriverne 103.

Ai lettori non resta che sperare di poter, un giorno, leggere la conclusione della storia.

ATTENZIONE: È UN PESCE D'APRILE