È una definizione che avevo già usato anni fa, ma rimane valida e applicabile: entrare alla fiera del libro per l'infanzia di Bologna, nome ufficiale Bologna Children's Book Fair, è un po' come cadere nella tana del Bianconiglio.
È una manifestazione unica nel mercato italiano e con pochissimi eguali al mondo: riservata agli addetti ai lavori, è l'occasione per la compravendita di diritti di pubblicazione, per definire la programmazione delle prossime uscite editoriali, per incontrare agenti e autori. Ancora, è un'occasione di scambio e confronto tra realtà diverse, dalla Corea al Messico, dalla Svezia all'Australia, e permette (costringe, a volte) all'editoria italiana di guardare oltre i confini di casa.
Ma se il quadro vi sembra freddo dovete ricredervi: l'atmosfera della fiera è energizzante, la sensazione è quella di una festa che coinvolge tutti coloro che vivono attorno e sui libri: editori e agenti letterari, sì, ma anche illustratori, autori, editor, traduttori, bibliotecari, librai. Per i giovani illustratori è l'occasione per presentare il proprio lavoro a un bacino internazionale, confrontandosi con l'illustrazione di altre culture, tradizioni e mercati.
In occasione del cinquantennale il programma ha incluso conferenze e incontri di valore, tra cui la presentazione della neonata ICWA (Italian Children’s Writers Association), la prima associazione italiana di scrittori per bambini e ragazzi, che si propone di creare strategie per offrire agli autori di casa nostra una visibilità e un ruolo sui mercati editoriali internazionali che oggi semplicemente non hanno. Nelle intenzioni della presidente, Manuela Salvi, l'associazione proporrà un piano per la promozione estera della letteratura per ragazzi italiana e diversi progetti nazionali per la diffusione della cultura letteraria under 18.
È stato acceso un riflettore sulla traduzione, mestiere (arte, disciplina) che è molto facile fare male e che richiede cura certosina per essere svolto al meglio. E anche in quel caso difficilmente soddisferà ogni lettore, visto che il detto "tradurre è tradire" dimostra, con alcuni autori più che con altri, tutta la sua validità. Argomenti toccati anche dal bell'incontro tenuto da Serena Daniele sulla traduzione di Harry Potter, una serie che si conferma l'esempio perfetto dell'impossibilità di accontentare tutti.
Ampio spazio è stato dedicato ai libri digitali, nonostante i dati del mercato italiano siano ancora assolutamente marginali rispetto a quelli di altri paesi europei. Dagli aspetti tecnici ai nuovi format fino alla definizione dei diversi canali di distribuzione, è stata l'occasione per fare il punto della situazione e guardare al futuro, visto che, piaccia o meno (e ad alcuni operatori del settore la cosa piace pochissimo) gli ebook sono qui per restare.
Paese ospite d’onore dell'edizione 2013 è stata la Svezia, che ha esposto una selezione del meglio dell’illustrazione contemporanea svedese oltre a offrire un ampio programma di incontri concentrandosi in particolare sul tema del diritto dei ragazzi alla cultura. La delegazione svedese ha anche portato ospiti come Mats Strandberg e Sara B. Elfgren, (che abbiamo intervistato), che si sono aggiunti a Mino Milani, Andrea Valente, Pierdomenico Baccalario, Emanuela Nava e ai tanti altri presenti in fiera.
Infine, non solo libri ma anche produzioni che dai libri arrivano e a cui rimandano. Il settore della fiera dedicato al licensing ha ospitato un incontro in cui Rai Fiction, tra i principale produttori di animazione italiana, ha presentato le proprie novità per il mercato di casa e internazionale.
In preparazione dell'edizione 2014.
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