Scienziati e studiosi di Verona, Pisa, Glasgow ed esponenti dei musei di Londra, New York, Berna e Budapest si sono ritrovati, come deciso sette mesi fa, per far luce sul mistero della morte del condottiero Cangrande della Scala (vedi fantasymagazine.it/notizie/906/). Dall'analisi della mummia è saltato fuori quello che nessuno si aspettava: l'antico signore degli Scaligeri, deceduto nel luglio del 1329 a soli 38 anni, subito dopo aver conquistato Treviso, morì avvelenato da estratti di digitale, una pianta medicinale impiegata in età medioevale (ma utilizzata ancora oggi) come stimolante cardiaco. La digitale era però anche spesso e volentieri utilizzata, appunto, come potente veleno. A rivelarlo senza alcun dubbio, le analisi scientifiche sulla mummia, riesumata lo scorso 12 febbraio dalla tomba che si trova in centro a Verona, in Piazza dei Signori. Grazie a moderne tecnologie, poi,
Cangrande
Terzogenito della nobildonna Verde da Salizzole e di Alberto della Scala. La nascita di Cangrande, avvenuta nel 1291, venne preceduta da una premonizione della madre che sognò di dare alla luce un cane che con il suo possente abbaiare avrebbe svegliato il mondo, e da questo fatto derivò il suo singolare nome. Cangrande confermò le aspettative del sogno, conquistando nel corso degli anni vasti territori per la Signoria dei Della Scala, portandola al suo massimo splendore politico e culturale. Secondo altri, il nome deriva invece da "Gran Khan", titolo degli Imperatori della favolosa, allora quasi mitica, regione del Cathay. La statua di Cangrande (immagine in alto. L’originale è ora nel museo di Castelvecchio) mostra il condottiero con addosso la sua armatura, l’elmo dall’alto cimiero inclinato sulle spalle, la spada in pugno. Il viso scoperto, girato da un lato, mostra un volto
Gli Scaligeri, persa Verona nel 1406 a causa dell'espansione della Repubblica di Venezia, si estinsero in Germania nel XV secolo.
Digitalis purpurea
La digitalis purpurea (in inglese Foxglove) deve il nome alla forma dei suoi fiori, simili a dita. E' per questo, in Inghilterra, chiamata "Guanto del Piccolo Popolo" ("Guanto dei Folletti"). Ma la pianta viene nominata in molti altri, sinistri modi, come "Campane della Strega" o "Campane del Morto". In tedesco è conosciuta invece come "Cappello della Volpe", o "Guanto degli Elfi".
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