In occasione dell’uscita nelle sale italiane di Iron Man 3 diretto da Shane Black, riportiamo questo stralcio dell’intervista rilasciata poco tempo fa a Marvel.com da Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios.
Il produttore americano, che è una delle menti dietro alla maggior parte dei film Marvel, ha seguito la realizzazione di Iron Man 3 in tutte le sue fasi, e con le sue parole dà un’idea un po’ più chiara di cosa attende gli spettatori nel nuovo capitolo della saga che vede protagonista Tony Stark, interpretato da Robert Downey Jr.
L’intervista completa in lingua originale è disponibile ai link riportati tra le risorse in rete.
Come si è evoluta la figura di Tony Stark nei film che precedono Iron Man 3?
“Il viaggio di Iron Man e di tutto il Marvel Cinematic Universe inizia con un viaggio di Tony Stark. La cosa eccitante di Iron Man 3 è che oltre ad essere il culmine di Iron Man e Iron Man 2 è anche un seguito di The Avengers, quindi è uno dei primi casi che io ricordi in cui si ha un film che è il sequel di altre due pellicole.
All’inizio di Iron Man incontriamo Tony nella veste di pomposo magnate dell’industria bellica, che però quasi immediatamente subisce un drastico cambiamento dovuto ad un attacco terroristico in Afghanistan, portato a termine proprio per mezzo delle sue armi. Tony allora si galvanizza e apre gli occhi grazie alla costruzione dell’armatura, capisce qual è il suo vero scopo nella vita e rinuncia alla costruzione di armi. In Iron Man 2 questo suo nuovo ruolo da eroe viene profondamente minato anche dai suoi problemi di salute, ma è in The Avengers che il ricco industriale si trova di fronte a qualcosa che cambierà la sua visione del mondo un’altra volta.
Non solo infatti incontra personaggi folli con martelli, mantelli, scudi e pieni di raggi gamma, ma sopra la sua testa si apre un portale verso un altro mondo. Tony ha sempre avuto una mentalità molto scientifica e credeva di essere uno degli uomini tecnologicamente più all’avanguardia del pianeta, e improvvisamente si scontra con un’infinità di cose a lui sconosciute.
Penso che tutto ciò lo faccia sentire in qualche modo più piccolo. Ha capito che può essere la persona più intelligente del mondo, ma non necessariamente la più potente. Così, quando lo incontriamo all'inizio di Iron Man 3 sta usando l’armatura come un guscio, quasi per proteggersi da tutte queste nuove informazioni. Contemporaneamente però compare un nuovo antagonista sulla scena, e Tony si vede costretto a dover uscire dal suo laboratorio, dal suo guscio e anche dalla sua amata armatura per affrontare questa nuova minaccia.”
Cosa vedremo di diverso in Tony durante Iron Man 3?
“I nostri momenti preferiti della saga sono quelli in cui Iron Man torna davvero com’era all’inizio del primo film, in cui Tony Stark è chiaramente in cima al mondo, famoso, ricco, di successo e ignorante. Già, una forma di beata ignoranza per cui non comprende le reali conseguenze legate alla produzione bellica della sua industria. Proprio allora, nel momento in cui viene attaccato il convoglio su cui viaggia, tutto intorno a lui crolla. Si ritrova buttato in una grotta, con un sacco in testa, legato a una sedia.
Lo abbiamo letteralmente spinto in una caverna con una scatola di scarti e siamo rimasti a guardarlo mentre usciva da quella situazione.
Ci piace mettere Tony all’angolo, privarlo di tutti i suoi giocattoli e dell'immensa ricchezza, lasciarlo solo con la sua mente e vedere come riesce a cavarsela. Si vede nei trailer del nuovo film che c’è un attacco alla casa di Tony. Così alla fine della prima parte di Iron Man 3, la sua casa è andata. La sua tecnologia è andata. Tutto quello che ha è il prototipo di un’armatura che dovrebbe essere a malapena operativa, ma che si scopre non funzionare affatto. Così Tony si ritrova nel bel mezzo degli Stati Uniti d'America, in Rose Hill, Tennessee, completamente fuori dal suo elemento. Un ragazzo che vive a Malibu e va a spassarsela a Monaco e a Manhattan nel mezzo di Rose Hill, con un’armatura che non funziona, e pochissime informazioni sul nemico che l’ha attaccato, il Mandarino.
Quello che risulta davvero divertente nei film di Iron Man è vedere Tony fuori dal suo elemento, senza nessuno dei suoi giocattoli, per capire se è capace di cavarsela grazie alla sola forza della sua mente.
Come farà quindi Tony ad uscire un’altra volta da quella grotta con solo una scatola di scarti?
Questo è quello che è mancato senza dubbio di più Iron Man 2 e in TheAvengers, ed è quello che rende unico Iron Man 3.”
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