Più "eroina Pixar" che "principessa Disney" lo è sempre stata. E ora, anche per lei, è arrivato il tempo di cambiare.
Di chi stiamo parlando? Di Merida, protagonista di Ribelle - The Brave, l'ultimo lungometraggio animato prodotto da Disney-Pixar ad aver ripreso, con profonde innovazioni, la tradizione iniziata negli anni Trenta con Biancaneve e proseguita fino alla bionda e peperina Rapunzel. In realtà Merida, fin dalla sua nascita, ha rappresentato un elemento di rottura: per la prima volta non c'è alcun Principe Azzurro a salvarla; è lei stessa a lottare per la sua identità femminile a prescindere dagli uomini, e l'amore che fa da cardine alla sua vicenda cinematografica è un amore materno, non per questo meno sentito o profondo.
Le esigenze del marketing tuttavia non fanno sconti e così la casa madre ha deciso di attuare un restyling ai danni di Merida, che ha causato non poche proteste in rete, prima fra tutte quella di Brenda Chapman, che di Merida è metaforicamente la madre. L'ingresso ufficiale della giovane arciera scozzese nelle fila delle Principesse Disney ha portato a un character design nuovo, che prevede per Merida un look più maturo e glam. Secondo l'opinione di chi scrive, questo nuovo look, mostrato su Yahoo Shine, toglie al personaggio la sua essenza più profonda, a cominciare dalla sparizione dell'arma preferita di Merida, l'arco. Chi ha visto Ribelle - The Brave ricorderà che l'arco è un dono che Merida riceve da suo padre e che sarà proprio quell'oggetto a consentire alla giovane di reclamare i suoi diritti come individuo, gareggiando per la sua stessa mano contro i giovani guerrieri che aspirano a prenderla in moglie. Merida non ci sta ed è proprio questo a distinguerla dalle altre Principesse Disney, che hanno trovato, soprattutto quelle dei primi anni, una realizzazione solo nella dimensione domestica al fianco dei loro Principi.
In rete molti non hanno apprezzato questo cambiamento e in poco tempo è stata aperta una petizione su Change.org per riportare Merida alle origini. Tra i firmatari la stessa Brenda Chapman, che ha definito il cambiamento come il prodotto di un marketing sessista e plutocratico. Il character design di Merida sarebbe stato ispirato alla Chapman dalla figlia tredicenne Emma e l'obiettivo era quello di fornire, tramite il personaggio, un modello alle ragazzine adolescenti e pre-adolescenti che non si adeguasse allo stereotipo femminile tanto in voga negli ultimi anni (pensiamo alle Winx o alle Bratz).
4 commenti
Aggiungi un commentoArticolo condivisibile fino all'ultima frase: ma l'autrice ha mai visto il modello proposto dalle Winx? Ragazze che non solo combattono le proprie battaglie (e, spesso con fatica in un lungo percorso di crescita), ma che spesso intervengono a salvare i maschietti, quando questi si mettono nei guai.
Forse l'autrice del pezzo si ferma al fatto che ne le winx le protagoniste oltre a battagliare si soffermano anche a studiare il proprio look. E perché questo dovrebbe essere negativo? Fortunatamente la società ha superato il femminismo anni 60 in cui per giungere alla liberazione sessuale si è dovuti passari dalla rinuncia alle manifestazioni esteriori di femminilità.
Al giorno d'oggi una ragazza può essere "forte", indipendente e lottare per sé e per gli altri, senza per questo decidere, nei momenti di pausa, di farsi il trucco o mettersi un vestito.
Non molto tempo fa vidi un servizio giornalistico sui militari donna, in servizio in mimetica e con fucile imbracciato, in libera uscita con trucco e vestiti da ragazze.
Evitiamo, per favore, di pensare che l'uguaglianza dei sessi passi attraverso a dei look androgini ....
Marco
Firmato.
Firmato.
Ciao Marco,
l'articolo è mio.
Seguo la serie animata delle Winx da molti anni e Musa è la mia Winx preferita. Ciò che personalmente non condivido non è il loro look molto curato. E' il fatto che spesso le ragazzine non sono tutte longilinee, con il vitino da vespa, i fianchi larghi e gli occhi grandi.
Essere donna non significa essere perfetta. Poi ognuno è libero di vestirsi e truccarsi come più gli pare, eh.
ciao
Pia
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