Mentre manca più di un anno al prodotto finito (previsto nelle sale per il Natale 2005) e la joint venture produttrice, rappresentata da Disney e Walden Media, cerca di mantenere lo stretto riserbo sulle ambientazioni del film, rifiutando persino di rilasciare immagini in anteprima, le informazioni sul dietro-le-quinte continuano comunque a trapelare.

Si è appreso così che la pellicola ha richiesto un lungo lavoro preparatorio, effettuato a Los Angeles e durato ben otto mesi. Il processo ha coinvolto una squadra di ottantacinque persone, prima che si potesse passare alla fase successiva in Nuova Zelanda, dove il progetto Narnia è stato preso in consegna dalla Weta (lo stesso gruppo di produzione dietro a Il Signore degli Anelli) e dove sono state girate la maggior parte delle scene, sullo sfondo di località quali Flock Hill, Christchurch e Oamaru.

Le scene relative al passaggio fra l’Armadio di casa Digory e il Lampione di Narnia sono state invece ricreate al chiuso, in un vasto deposito dove sono stati trapiantati veri pini e neve sintetica, mentre le nuvolette provocate dalla condensa del respiro dei ragazzi saranno poi aggiunte mediante computer.

Come già preannunciato su queste pagine, a dicembre la troupe si trasferirà poi nella Repubblica Ceca e in Polonia, per ultimare le riprese relative all’incantato inverno narniano causato dal maleficio della Strega Bianca. Solo lì infatti, la neve è abbastanza alta da rendere credibile il gelido sortilegio stagionale che imprigiona Narnia.

A quel punto la palla passerà alla post-produzione, la quale è ancora alla ricerca di una voce adeguata per il leone Aslan (notizie assolutamente non confermate parlerebbero di Sean Connery come candidato privilegiato), mentre il suo corpo sarà al 99% realizzato con la CGI.

Saranno totalmente computer-generated anche il Signore e la Signora Castoro che accolgono i ragazzi Pevensie al loro arrivo a Narnia, mentre il Signor Tumnus, l’amico fauno della piccola Lucy, si rivelerà un ibrido: la sua metà caprina sarà ovviamente ricreata al computer, laddove invece il 50% delle sue sembianze umane saranno prestate dall’attore James McAvoy.

“E’ un lavoro persino più impegnativo del Signore degli Anelli’” ha commentato Howard Berger, il creatore degli effetti speciali. “Nel libro di Tolkien ci sono orchi e troll, in Narnia ci sono ben 23 specie”.

Per rendere poi adeguatamente la ricchezza del magico Paese e conferire un senso unitario alle ambientazioni, il regista ha preso in considerazione non solo le indicazioni contenute nel libro in questione, ma anche quelle fornite dai restanti sei, i quali, in caso di successo del film pilota, sono altresì nel mirino della Disney, anche se è probabile che alcuni di essi vengano condensati in un’unica pellicola.